Saylor Thomson, la bambina nata con un tumore gigante

foto

Nasce con un gigantesco tumore ma si salva grazie all'intervento dei medici. La piccola Saylor Thomson è nata al Mater Mothers' Hospital, in Australia, tre mesi prima del previsto, lo scorso agosto, dopo che i medici avevano rilevato una gigantesca massa che avrebbe potuto ucciderla. La piccola pesava poco più di un chilo alla nascita, mentre il suo tumore era di oltre due chili.

 

Leggi anche > Bimba di un anno muore d'infarto in casa, sotto accusa due persone: «Era vittima di violenze»

 

Leggi anche > Bambino di un anno morto di meningite, i genitori: «Credevamo fosse solo un virus preso al nido»

 

La diagnosi

Durante un'ecografia, alla 20esima settimana, ai genitori era stato detto che si vedeva una strana massa che cresceva più velocemente della bambina. Il tumore avrebbe potuto ucciderla e comunque la bimba aveva solo il 40% di possibilità di sopravvivenza. Per questo i medici hanno praticato un cesareo, raggiunto il settimo mese di gravidanza, e proceduto poi a un delicato intervento. Pochi minuti dopo la sua nascita, un team di 25 persone ha iniziato un'operazione di sei ore per rimuovere il teratoma sacrococcigeo dal suo coccige.

 

 

La bambina è rimasta per mesi in ospedale, ma oggi è considerata fuori pericolo e cresce di giorno in giorno, visto che ha già raggiunto il peso di 3 chili. Il professor Saliesh Kumar dell'unità di medicina fetale materna Mater, che ha contribuito a far nascere Saylor, ha affermato che si tratta del tumore più grande mai rimosso da un bambino della sua taglia in quella clinica. La condizione della piccola colpisce un bambino su 40 mila nel mondo: Molti di questi bambini non sopravvivono alla gravidanza... Questi tumori funzionano come un grande shunt vascolare», ha spiegato il medico, «questo limita l'afflusso di sangue al cuore che può causare arresti cardiaci».

 

 

 

I medici che hanno lavorato all'intervento si sono detti soddisfatti della riuscita dell'operazione, definendo la bimba un piccolo miracolo. La mamma della bimba si è detta molto felice, ha raccontato che non è stato facile sentirsi dire che la figlia sarebbe potuta morire, come non è stato facile non poterla stringere tra le braccia subito dopo il parto. Dopo l'intervento la piccola è stata messa in Terapia intensiva neonatale e dopo 10 giorni, per la prima volta, la mamma ha potuto prenderla in braccio. 

 

 

 


ALTRE FOTOGALLERY DELLA CATEGORIA

RIMANI CONNESSO CON LEGGO