Maltempo in Sicilia: i danni del Ciclone Helios

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Il maltempo continua a devastare la Sicilia. Dopo le forti mareggiate nel Messinese, i violenti temporali e le bufere di vento continuano a imperversare sulla costa orientale dell'isola. Il ciclone Helios, che si è trasformato in un «medicane» o «TLC», nell'arco delle ultime 48 ore ha portato a far cadere la quantità d'acqua che normalmente cade in sei mesi, ovvero: 290 mm di pioggia a Siracusa e 250 a Modica. Una situazione particolarmente critica che si registra anche nella provincia di Catania

 

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Le mareggiate nel messinese

 

 

 

L'acqua del mare, ingrossato dal maltempo, è arrivata con grandi ondate nelle strade di Scaletta Zanclea, comune in provincia di Messina devastato dall'alluvione del 2009, entrando anche nelle case. «Chiederemo un ristoro alla regione Sicilia per i danni nel nostro comune legati al maltempo, anche se ancora aspettiamo ancora i precedenti ristori, circa 400 mila euro per le ditte che nel 2021 erano intervenute durante una precedente alluvione e che per problemi burocratici non sono mai arrivati», dice il sindaco Gianfranco Moschella. Scaletta Zanclea è uno dei comuni insieme a Santa Teresa, Furci Siculo e Roccalumera più colpiti nella zona ionica del Messinese dal forte vento e dalle mareggiate che hanno creato danni ingenti. «Nel nostro Comune - aggiunge Moschella - per le mareggiate e il forte vento di ieri ci sono stati danni anche a strutture comunali come la condotta sottomarina legata al depuratore, per la quale dovrà intervenire una squadra specializzata visto che si trova diversi metri sotto il mare. Inoltre si sono registrati danni anche alle pompe di sollevamento della condotta fognaria, a diversi pali della luce pubblica e tutti i vicoli della cittadina sono stati invasi da acqua e sabbia. Sarà complicato pulire tutto ho già fatto un'ordinanza sindacale per rimuovere la sabbia ma i mezzi tardano ad arrivare anche per problemi viari legati a Capo Alì, quindi c'è sempre più l'esigenza di uno svincolo per i paesi del territorio».

 

 

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Frane nel Ragusano

 

Frane, allagamenti, la linea ferroviaria Siracusa-Modica-Gela interrotta, strade interrotte: il maltempo flagella anche il Ragusano. Centinaia di persone sono rimaste isolate con situazioni che sono state risolte con l'intervento dei servizi d'emergenza. Incessante da 36 ore il lavoro svolto dei vigili del fuoco, in azione con unità specializzate per soccorrere anche un'auto in panne con una donna partoriente che doveva raggiungere l'ospedale Ragusano, Giovanni Paolo II. La pioggia ha anche provocato la caduta di alcuni pannelli del controsoffitto del pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore- Baglieri di Modica, e il direttore sanitario ha disposto il trasferimento del triage senza alcuna interruzione dell'attività di emergenza urgenza. I meteorologi annunciano un miglioramento nelle prossime ore ed è già partita la conta dei danni.

 

 

 

A Siracusa: «Rimanete a casa»

 

Una fortissima pioggia che ha provocato «un grave guasto elettrico che coinvolge più di 2mila utenze soltanto in città», riferisce sui social il sindaco Francesco Italia che lancia un appello ai cittadini: «Limitate gli spostamenti e siate prudenti». L'emergenza, precisa ancora il primo cittadino di Siracusa, riguarda «tutta la provincia» dove le squadre di interventi stanno «aiutando ad evacuare i cittadini in zone a rischio». Palazzo di giustizia in tilt a Siracusa con diversi locali di cancelleria allagati e disagi per le udienze viste le assenze improvvise di magistrati e avvocati. Il prefetto Giusi Scaduto ha attivato il Centro coordinamento soccorsi che sta monitorando i punti di potenziale maggiore criticità che, al momento, riguardano l'ingrossamento dei corsi d'acqua, la viabilità e la rete elettrica. Chiuse diverse arterie a causa sia di allagamenti sia di smottamenti con conseguente caduta di massi e detriti sulla sede stradale. Chiusi in via precauzionale i porti di Santa Panagia, Ognina, Marzamemi e Portopalo di Capo Passero. Numerosi gli allagamenti su tutto il territorio provinciale, con le maggiori criticità registratesi nel capoluogo, dove sono state evacuate 70 persone; al nosocomio di Avola, dove si è reso necessario l'intervento di volontari della protezione civile e dei vigili del fuoco con l'impiego di idrovore; a Pachino nella zona del borgo marinaro e di contrada Granelli, dove una famiglia è rimasta bloccata nella propria abitazione. Diversi i casi di interruzione dell'energia elettrica (circa 10mila utenze).

 

Forte vento a Catania

 

Anche a Catania «si contano i danni della bufera di vento - fa sapere ancora la Coldiretti -  ma la situazione di emergenza riguarda tutta la Sicilia» con «campagne sott'acqua, la raccolta degli agrumi bloccata, danni alle serre, alberi abbattuti e difficoltà a raggiungere le aziende a causa del forte vento, della pioggia e della neve». Il fortissimo vento che sta soffiando su Catania sta causando numerosi disagi: nella notte tra giovedì e venerdì è stata bloccata l'operatività dell'aeroporto internazionale Vincenzo Bellini, con voli dirottati e cancellati e fortissimi ritardi. 

 

 

Allerta rossa

 

Confermata l'allerta rossa della Protezione Civile. «Nelle prossime ore sono possibili ancora forti rovesci e possibili nubifragi, con neve oltre gli 800 metri circa all'interno. I venti orientali sono ancora molto forti, con raffiche tempestose anche oltre i 100 km/h. I mari sono fino a molto agitati o grossi, con onde alte fino a 8 metri al largo della cosa e forti mareggiate sei settori ionici», sottolineano ancora i metereologici.

 

Invocato lo stato di calamità

 

«L'ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Sicilia ha causato notevoli danni a tutto il territorio. È necessario dichiarare lo stato di calamità». A chiederlo al governo regionale i deputati all'Ars di Sicilia Vera e Sud chiama Nord. «Le maggiori criticità - sottolineano - hanno interessato i tratti costieri dei Comuni delle Sicilia orientale. Impetuose mareggiate hanno spinto le onde fin dentro i centri abitati provocando ingenti danni sia al patrimonio pubblico che privato. Danni si sono registrati lungo gli assi viari di fondamentale importanza, interessando moli, muri di contenimento, porti, abitazioni private e infrastrutture ferroviarie».

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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