Il salutatore: «I video con i vip mi emozionano. E ora da Fiorello è la mia grande occasione»

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Kristian Paoloni, nome d’arte per il web, Il salutatore, personaggio nato sulla scia dei social, per avvicinare i grandi divi dello spettacolo, del cinema, musica e tv e chiedere loro un saluto. Non c’è star che Il salutatore, non abbia catturato nei suoi video, dal Papa a Johnny Depp, finché i suoi saluti tra gag, qualche imbarazzo e mirabolanti approcci in inglese (I’m hallo man), non sono stati scoperti dal più talentoso show man italiano, Fiorello, che ha fatto conoscere Il Salutatore al grande pubblico di Viva Rai2.
Paoloni, mi racconti come nasce tutto.
Ho sempre avuto la passione per la recitazione, ho fatto tanti provini in cui mi dicevano le faremo sapere, allora ho pensato di ritagliarmi un angolo vicino ai personaggi che amavo.
Il primo chi è stato?
Nel 2007 feci il primo videosaluto con Povia, ancora non esistevano i selfie, usai una macchina fotografica al contrario e poi con Giorgio Panariello, nacque l’idea del salutatore sui social.
L’evoluzione è stata la manina?
Si, la prima volta fu nel 2014 con Papa Francesco, da cui sono stato tre volte. Dopo ore di attesa a vuoto, andai alle cinque del mattino e presi la postazione centrale. Francesco mi ha benedetto e preso la manina.
La prendono tutti?
Alcuni sono contenti, come Vincenzo Mollica del Tg1 che ce l’ha nel suo studio, altri non la vogliono perché pensano ad uno scherzo o si sentono ridicoli.
I personaggi che le hanno dato più soddisfazione?
Dopo il Papa, Aldo Biscardi è stato molto dolce e grande emozione da Piero Angela. E poi Fiorello, che adoro ed è l’unico che quando mi incontra imita la mia voce. Johnny Depp, un gentiluomo, Al Pacino si tolse la mascherina.
Ed ora Fiorello manda in onda i suoi video anche a Viva Rai2?
Si, sono felicissimo, lui ha visto i miei video e gli piace il mio personaggio, ma sono in rodaggio. Vediamo giorno dopo giorno come andrà avanti.
I personaggi più sgarbati?
Stallone non è stato simpatico, Roberto Benigni molto sbrigativo, correvo dietro alla sua auto e Flavio Insinna rifiutò il saluto.
Perché lo fa?
Mi fa piacere incontrare questi personaggi, emozionarmi e far sorridere le persone che vedono i miei video.
Non si imbarazza mai?
Mi infastidisce quando gli artisti non rispondono o rifiutano, ma di natura sono un ottimista e non ho mai paura di presentarsi, cerco sempre di essere delicato.
Il saluto più difficile?
Con Maradona, mentre giravo si mise una signora davanti.


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