Giuseppe De Martino, il cardiologo arrestato

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Fingeva di essere in sala operatoria, invece stava sciando sulle nevi di Madonna di Campiglio. Giuseppe De Martino, noto cardiologo di Napoli, è stato posto agli arresti domiciliari, dopo che i Nas dei carabinieri hanno scoperto che il medico avrebbe falsificato le cartelle cliniche.

 

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Sulla neve a sciare

Il professionista - è già stato rinviato a giudizio dal tribunale di Napoli, per falsificazione di cartelle cliniche in una precedente inchiesta - ma stavolta le accuse sono ben più gravi; De Martino che operava in una clinica privata del capoluogo campana, la Clinica Mediterranea, avrebbe simulato di essere in sala operatoria, con il bisturi in mano, per eseguire interventi chirurgici, tra l'altro più invasivi (dunque più costosi) del necessario, mentre in realtà era in vacanza in un relais, sulle piste da sci. 

Inoltre il professionista, in altre occasioni avebbe somministrato degli anestetici, senza averne titolo, e secondo le accuse avrebbe minacciato gli infermieri della Clinica Mediterranea che si rifiutavano di iniettare gli anestetici senza la necessaria supervisione degli specialisti. Per intimidirli gridava loro «qui comando io». Infatti a far scattare le indagini dei carabinieri, sono state le denunce del personale della clinica, che hanno messo alle strette il chirurgo, originario di Pagani, nel salernitano, ora accusato di falso ideologico e materiale, violenza privata e minacce.

 

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Ma le accuse si spingono oltre. Quelle più gravi riguardano le modalità e la tipologia di interventi effettuati da De Martino, che secondo la testimonianza di Giuseppe Galano, direttore del 118 di Napoli, avrebbe optato per interventi  di "ablazione ibrida" anziché di «ablazione semplice», cioè un tipo di operazione più costosa, ma che comporta anche rischi maggiori per il paziente. In un caso precedente, la morte di un paziente, ha fatto scattare un'indagine nei confronti di De Martino per omicidio colposo e sulla quale si attende il rinvio a giudizio. 

Il professionista, tramite il suo legale Alfonso Mutarelli «respinge ogni accusa e già il 25 luglio nell'interrogatorio di garanzia, fornirà ogni chiarimento, per fugare ogni dubbio e per dimostrare che un medico può ordinare agli infermieri di somministrare un farmaco e che questo non costituisce violenza privata. Riguardo alla questione del falso nelle cartelle cliniche, chiariremo che, a prescindere dalla presenza, il dottor De Martino avrebbe ugualmente percepito il compenso pattuito perché il tipo di contratto che aveva con la Clinica Mediterranea prevedeva che ad operare sarebbe stata la sua equipe».

 

 

 

 


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