Emerald Wardle, uccisa dal fidanzato tossicodipendente

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Uccisa dal fidanzato tossicodipendente trova giustizia dopo 2 anni. Emerald Wardle, 18enne di Metford, in Australia, è stata strangolata a morte dal fidanzato sotto l'effetto di LSD. Jordan Brodie Miller era convinto che la ragazza fosse un demone per questo l'ha uccisa e poi ha lanciato l'allerta.

 

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La ricostruzione dei fatti

Dopo averla strangolata a morte, il giovane era stato trovato in stato confusionale dalla polizia. «Se entrate nel bagno, lo trovate lì dentro, il demone. Aiutatemi!». Aveva poi aggiunto di essere spaventato, di aver trovato la luce con l'LSD  e capito che la ragazza voleva succhiargli l'anima. Purtroppo i soccorsi non sono stati in grado di salvare la ragazza che è stata stroncata nel cuore della sua gioventù.

 

 

 

Miller, che all'epoca dei fatti, il 2020, aveva 20 anni, avrebbe fatto uso di droghe dall'età di 14 anni. Lavorava e studiava e pare non avesse mai dato segni di squilibrio psichico legato alla sua dipendenza dalle droghe. Dopo due anni è arrivata la condanna definitiva per il giovane che dovrà scontare 11 anni di reclusione in carcere e altri 13 in libertà vigilata.

 

 

Il processo

Nel corso del processo i legali hanno provato a chiedere delle attenuanti visto lo stato di alterazione dovuto alla droga, ma il giudice ha invece stabilito che l'uso di droghe nel delitto fosse un'aggravante. Dopo anni la famigia ha deciso di parlare spiegando di essere distrutta dal dolore e smentendo le parole di Miller: «Emerald non era un demone, ma un angelo che amava la persona sbagliata», ha detto la mamma della vittima alla stampa locale.


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