«Disabile pestato e buttato giù dalla finestra durante una perquisizione», è in coma: la denuncia della famiglia

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«Disabile pestato dagli agenti e buttato giù dalla finestra», è in coma: questa la denuncia della famiglia del 36enne sordomuto, e sul caso c'è un' interrogazione parlamentare. L'uomo è in coma dopo essere precipitato dalla finestra di casa nel corso di quella che i parenti definiscono «una perquisizione delle forze dell'ordine». È quanto ha denunciato oggi la famiglia del 36enne Hasib Omerovic nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla presenza di Fatima Sejdovic, la madre della vittima, del deputato Riccardo Magi, di Carlo Stasolla, portavoce di Associazione 21 luglio e degli avvocati della famiglia.

 

Interrogazione parlamentare

Sulla vicenda, avvenuta a Roma, Magi ha presentato un'interrogazione parlamentare.

 

«La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio»

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio, secondo quanto riferisce il difensore, dopo la denuncia presentata il 10 agosto scorso dai familiari di Hasib Omerovic, l'uomo sordomuto precipitato dalla finestra il 25 luglio scorso nel corso di una perquisizione delle forze dell'ordine avvenuta in un appartamento del quartiere Primavalle.

Secondo quanto raccontato dalla sorella minore dell'uomo, anche lei affetta da disabilità, gli agenti sarebbero entrati nell'appartamento e avrebbero chiesto i documenti anche a Omerovic. «Ho sentito suonare e ho aperto la porta - ha raccontato la sorella nell'esposto presentato in Procura - una donna con degli uomini vestiti normalmente sono entrati in casa. La donna ha chiuso la serranda della finestra del salone. Hanno chiesto i documenti di mio fratello».

Stando a quanto riferisce la ragazza e riportato nella denuncia il fratello si sarebbe spaventato e si sarebbe chiuso nella sua stanza. A quel punto gli agenti avrebbero forzato la porta. «Lo hanno picchiato con il bastone, è caduto e hanno iniziato a dargli i calci… è scappato in camera e si è chiuso… loro hanno rotto la porta… loro gli hanno dato pugni e calci… lo hanno preso dai piedi e lo hanno buttato giù», riferisce la sorella.

 

Sequestrati un lenzuolo insanguinato e un manico di scopa spezzato

Il procedimento avviato a piazzale Clodio, in base a quanto si apprende, è al momento contro ignoti. L'incartamento è stato affidato al sostituto procuratore Stefano Luciani che nelle scorse settimane ha disposto il sequestro di un lenzuolo insanguinato e di un manico di scopa spezzato, che secondo l'ipotesi contenuta nella denuncia sarebbe stato usato per colpire il 36enne.

 

 


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