Covid, lockdown su un'isola: 80mila turisti bloccati

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Ancora incubo Covid in Cina. Le autorità di Pechino hanno imposto un rigido lockdown sull'isola tropicale di Hainan, in seguito alla scoperta di un focolaio della sottovariante Omicron BA.5.1.3: circa 80mila turisti si ritrovano dunque «in trappola» in seguito al lockdown, l'ennesimo esempio di come la Cina non abbia ancora rinunciato a inseguire la politica del 'contagio zero', che si sta dimostrando parecchio deficitaria con le ultime varianti supercontagiose del virus. 

Sono 127 i nuovi contagi segnalati sull'isola, di cui 48 nel capoluogo di Sanya. Numeri relativamente piccoli per un'isola sulla quale vivono 9,2 milioni di persone, ma Pechino continua ad applicare la politica del Covid-zero: le autorità locali hanno affermato che l'epidemia di Hainan è iniziata in un porto di pescatori e probabilmente è emersa da gente del posto che commerciava pesce con pescatori al di fuori della Cina. Le autorità hanno anche affermato che la sottovariante Omicron BA.5.1.3, una propaggine del ceppo BA.5 che è dominante negli Stati Uniti, sta guidando l'attuale ondata di infezioni.

L'isola di Hainan, nota per le sue spiagge bianche e il clima caldo tutto l'anno, con i suoi resort all inclusive attira ogni anno decine di milioni di turisti cinesi. Ora le persone bloccate a Hainan, che il governo ha designato «zona ad alto rischio» per Covid, non possono lasciare le loro case se non per acquistare generi alimentari e altri beni essenziali. Il governo locale ha anche interrotto tutti i trasporti pubblici, compresi autobus e treni. Nelle zone non ad alto rischio le autorità hanno ancora chiuso tutti i negozi non essenziali e i risultato. Necessario un test negativo al Covid per accedere alle aree pubbliche come i parchi o gli uffici, due per lasciare l'isola.

 

 


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