Le bike a Roma? Diventano discariche: parcheggiate in centro con i cestini pieni di immondizia

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Roma è sempre più incivile e meno sharing: i cestini delle migliaia di bici a noleggio presenti nelle strade della Capitale, sempre più spesso vengono riempiti di rifiuti. Nemmeno fossero quelli dell’immondizia...
Basta passeggiare per il Centro per rendersi conto dello scempio quotidiano: è facilissimo infatti imbattersi nelle tipiche biciclette “condivise” purtroppo trasformate in pattumiere dell’indifferenziata.

 

Un ulteriore segno dell’insuccesso del servizio di mobilità su due ruote, in realtà nato per facilitare gli spostamenti urbani senza alcuna forma di inquinamento ma che invece viene utilizzato solo per il 5% dei mezzi disponibili. Stando ai dati di Roma Mobilità, ogni giorno vengono noleggiate appena 1.200 bici su 24.000. Molte giacciono appoggiate ai muri della città, con i cestini portapacco colmi di rifiuti. Il Colosseo fa dà sfondo a una situazione triste e fuori controllo: bottiglie di plastica, lattine, pacchetti di sigarette sono solo alcune delle cose che vengono gettate nei cestini delle bici di operatori come “Bird”, “Tier” o “Lime”, società di sharing presenti a Roma. 


A pochi passi da via del Corso chi inizia un noleggio si trova davanti a vere e proprie pattumiere a pedali e nel migliore dei casi rinuncia al servizio. C’è chi però non demorde e prima di iniziare il noleggio svuota il contenuto dei cestini a terra. In zona Termini la situazione non cambia. Cinque bici su cinque strabordano: cartacce, bicchieri, un cartone di pizza presa d’asporto, simbolo di italianità accartocciato in un cestino.

 

Gli stessi cittadini che si lamentano per i cassonetti pieni poi passeggiando lasciano scivolare una cartaccia nel cestino delle sharing bike. Nessuno ne parla, l’Ama e il Comune non intervengono. Un servizio che proprio non riesce a decollare. Un primo tentativo venne fatto anni fa con le “OBike”, ritirate poco dopo per i continui atti di vandalismo e inciviltà: molte venivano appese agli alberi, altre portate addirittura sui balconi di casa. Qualcuna ancora giace in fondo al Tevere.

 


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