Avatar negli abissi, esce il sequel dopo 13 anni: tra famiglia ed ecologia. Kate Winslet tra i nuovi personaggi

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La famiglia è la sola vera fortezza, lo dice il protagonista di Avatar 2 - La via dell’acqua, l’ex Marine Jack Sully, che da essere umano è divenuto un Navi, specie che abita il pianeta Pandora, dove vive felice insieme alla nativa Netiry ed ai loro cinque figli, tre biologici e due adottivi. E James Cameron, padre di cinque figli e creatore dei più potenti block buster del cinema contemporaneo, Terminator, Titanic, Alien, Avatar, di genitorialità biologica e creativa, ne sa qualcosa.

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Guadagni stellari

 

In questa secondo episodio, (in uscita oggi con Disney), che abbiamo atteso per ben 13 anni, Cameron ci riporta su quel pianeta, nuovo oggetto del desiderio della nostra bellicosa specie - perché la terra sta morendo ed abbiamo bisogno di nuove risorse da sfruttare - dove vivono i Navi, esseri viventi più evoluti della razza umana, connessi con la grande madre, la natura. Il primo Avatar, ebbe quell’effetto wow, (che qui si perde, nonostante le scene di un realismo mai visto) dato da una tecnologia 3D superiore a qualsiasi altro prodotto, da stordire la percezione dello spettatore. E gli effetti al box office ripagarono con quasi 3 miliardi di dollari, il più alto della storia del cinema. Questo secondo lavoro, che ha avuto un costo di 250 milioni di dollari, per essere un successo deve raggiungere la nobile cifra di 2 miliardi.

Oltre 3 ore 

Impresa titanica, ma Cameron ama la sfida, a tal punto che non ha limato di un minuto la durata: 3 ore e 10 minuti che equivalgono a una miniserie tv. «Tutti sapevamo che in qualche modo saremmo tornati. Erano stati investiti tanti soldi per fare un sequel. Per un secondo capitolo, penso sia necessario non perdere l'identità del primo. Bisogna essere fedeli ai propri spettatori. La storia è più complessa, riflettiamo anche sull'essere genitori”, le parole del regista James Cameron, che a Los Angeles è bloccato con il Covid e ha saltato la  premiere.

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Vecchi e nuovi personaggi

Ma veniamo ai ai personaggi. Sam Worthington e Zoe Saldaña riprendono i loro ruoli iconici, interpretando Jake Sully e Neytiri, genitori amorevoli che fanno tutto il possibile per tenere unita la loro famiglia. Ma il male, purtroppo, è duro a morire. E la malvagità del colonnello Miles Quaritch, interpretato dal granitico Stephen Lang, torna sotto forma di Recomb, un clone Navi, che è tornato solo per dare la caccia alla famiglia Sully, costretta a fuggire in un altro paradiso alieno, dove si vive in acqua ed i Navi faranno fatica ad adattarsi, specialmente i giovani. Se tre figli sono biologici, la fantasia di Cameron, ha trasformato la splendida 73enne Sigourney Weaver, presente nel primo Avatar nel ruolo di una combattiva dottoressa, in Kiri una ragazzina di 14 anni, dotati di poteri speciali, ma accettata con amore dalla sua famiglia adottiva, insieme ad un ragazzo umano, che sarà la chiave degli altri sequel. New entry è Kate Winslet che torna a lavorare con Cameron dopo la Rose di Titanic, nel ruolo della regina della tribù degli oceani.

Il messaggio del film, come nel primo, invita lo spettatore a rispettare la Terra, all’integrazione ed accettazione di ogni diversità. Lodevole il messaggio planetario di Cameron, anche se tre ore per ribadire un concetto già espresso nel primo film sono davvero troppe.

 


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