Fermo, donna incinta di otto mesi minacciata da un tossico con un coltello

Donna incinta di otto mesi minacciata da un tossico con un coltello

di Sonia Amaolo
FERMO - Donna incinta di otto mesi aggredita da un tossicodipendente, minacciata con un coltello da un ragazzo intento a trovare i soldi per procurarsi la dose. L’episodio si è verificato alle dieci di sera in via Pietro Nenni a Fermo. 

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E' partita la segnalazione al 112 e sono arrivate due pattuglie dei carabinieri a Lido Tre Archi. La signora aggredita stava buttando l’immondizia sotto casa, nei container vicino al ponte di collegamento con Porto Sant’Elpidio. Questo ed altri fatti degli ultimi giorni riaccendono i riflettori sullo spaccio di droga che il Coronavirus non ha mai stoppato.
 
Il giro
Il giro assicura lauti guadagni a bande organizzate e non riguarda solo la costa, tanto che tra il 14 e il 15 agosto a Montegranaro erano stati sequestrati 20,3 kg di marijuana nascosta negli scatoloni di un vecchio calzaturificio e a Montegiorgio un albanese era stato denunciato dai carabinieri mentre vendeva cocaina a una ventiseienne del posto. Solo nell’ultimo fine settimana sono state in servizio 69 pattuglie dell’Arma che, sulla lotta allo spaccio, ha imbastito tutta un’attività e negli ultimi anni ha sgominato organizzazioni criminali romene. Adesso, però, a dare le carte non sono più quelli dell’Est ma sono gli africani. Lo si vede a occhio nudo e la conferma del dato visivo arriva dal report della Direzione centrale per i servii antidroga sul 2020 che traccia l’andamento del narcotraffico. La cocaina domina in tutta Italia, i sequestri di polvere bianca nell’ultimo anno segnano un preoccupante +127%. 
I controlli
Le attenzioni delle forze dell’ordine nel Fermano, vertono in due direzioni: da un lato ci sono personaggi ben conosciuti, pluripregiudicati, più volte arrestati che continuano a reiterare i reati, gente che entra ed esce da galera con la stessa normalità con la quale la massaia va a fare la spesa. Dall’altro lato ci sono i giovani, anzi, i giovanissimi, sempre più invischiati in questi giri. Parliamo di ragazzini anche di 13 e 14 anni che si avvicinano a passo veloce al consumo e alla vendita di stupefacenti. 
I dati
Stando agli ultimi dati della Dcsa i corrieri della droga sono «in prevalenza di manovalanza extracomunitaria, per gran parte di provenienza marocchina, albanese, nigeriana, gambiana, tunisina e senegalese». Gli adolescenti ci sanno fare con internet, masticano bene le nuove tecnologie, si spiega così il loro crescente coinvolgimento perché l’innovazione è il cuore del business. La distribuzione ha cambiato registro. Internet, app e deep web sono la nuova vetrina degli spacciatori. Certe sostanze si vendono online e la piazza di spaccio è virtuale, è il social network. Cocaina ed ecstasy si possono pagare con una ricarica su PostePay o con un accredito di Bitcoin. A fare da tramite è un mercato grigio di siti online, i pusher 2.0 usano la messaggistica Facebook o WhatsApp per concordare prezzo, luogo di scambio e dose. 
Il modus operandi
In special modo il coronavirus e il lockdown hanno riscritto il modus operandi del galoppino tipo e da marzo la droga arriva a domicilio, facile-facile, come la pizza take away. Servizio completo, non rischioso come lo spaccio di strada. È questo il nuovo fronte contro il quale si trovano a lottare le forze dell’ordine, per questo sono aumentati i blitz nelle ore più impensate, irruzioni negli appartamenti e retate quando meno te l’aspetti, operazioni lampo e pattugliamenti in borghese. La situazione è in evoluzione, vanno avanti le indagini sulla marijuana trovata negli scatoloni dell’ex-calzaturificio veregrense. Chi ce l’aveva messa tutta quella roba lì?

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Agosto 2020, 08:51
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