«Come presidente devo agire per proteggere la sicurezza e gli interessi degli Stati Uniti e del suo popolo», ha scritto il presidente nella misura in cui si annunciano le nuove misure, che variano da nazione a nazione. «Rendere l'America sicura è la mia priorità numero uno, noi non ammetteremo nel nostro Paese le persone che non possiamo controllare con sicurezza», ha poi aggiunto su Twitter. Nella nuova lista vi sono dei Paesi non musulmani, come Nordcorea e Venezuela, a differenza del controvesro travel ban che, nelle sue diverse versioni, comprendeva solo Paesi islamici, cosa ritenuta discriminatoria ed quindi incostituzionale dai diversi giudici che l'hanno bloccato.
Inoltre, a differenza del primo divieto, questo presuppone misure diverse da nazione a nazione, dallo stop praticamente totale agli ingressi a controlli estremamente più accurati sulle richieste di visto, come per esempio nel caso degli studenti iraniani.
Inoltre non saranno revocati visti e green card già concessi. Il segretario di Stato, Rex Tillerson, ha detto che con le nuove restrizioni «il presidente rispetta il suo dovere di proteggere il popolo americano», assicurando che il «dipartimento di Stato si coordinerà con le altre agenzie federali per applicare queste misure in modo ordinato».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Settembre 2017, 08:57
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