Venezuela, Guaidò: «70 giovani uccisi. L'Italia faccia la cosa giusta»

Venezuela, Guaidò: «70 giovani uccisi. L'Italia faccia la cosa giusta»
«Maduro ha perso il controllo del paese e la popolazione sta soffrendo. Ci sono 70 giovani assassinati in una settimana dal faes, le forze speciali di polizia, e 700 persone in carcere, 80 minorenni addirittura bambini». È la denuncia dell'autoproclamato presidente a interimi Juan Guaidò sulla situazione in Venezuela, in un'intervista al Tg2.

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In Italia intanto M5s e Lega sono su posizioni diverse in merito alla crisi in Venezuela, col M5s contrario a Guaidò e la Lega a favore. Via libera invece dalla miniplenaria del Parlamento Ue alla risoluzione che riconosce Guaidò come presidente legittimo. «Evidentemente c'è una scarsa conoscenza di ciò che sta accadendo. Invito il sottosegretario agli esteri a informarsi, un'altra Libia qui non è possibile», ha detto Guaidò rispondendo a una domanda sulle parole di Manlio Di Stefano che, annunciando la contrarietà dell'Italia a riconoscerlo come leader venezuelano, ha invitato a evitare «lo stesso errore fatto in Libia». «Invitiamo l'Italia a fare la la cosa corretta perché i giorni qui si contano in vite che si perdono», ha detto Guaidò sottolineando l'importanza del riconoscimento da parte dell'europarlamento. 

«Il 90% dei venezuelani è per il cambiamento», ha affermato ancora Guaidò, «il 90% scommette sulla democrazia.
C'è un piccolo gruppo che sta assassinando», aggiunge poi il leader dell'opposizione venezuelana.

Il presidente dell'Assemblea nazionale autoproclamatosi capo dell'esecutivo ha dichiarato di avere intenzione di sfidare un divieto posto dal governo organizzando l'invio dall'estero nel Paese di una grande quantità di aiuto umanitario. In una intervista con l'agenzia di stampa Ap, Guaid ha indicato che si tratterà essenzialmente di medicine che saranno messe a disposizione da Nazioni della regione. L'iniziativa, ha aggiunto, sarà un «nuovo test» per i militari del Venezuela, che finora si sono schierati dalla parte del capo dello Stato, Nicolas Maduro. Guaid ha quindi precisato che si tratterà di medicine essenziali per salvare la vita che sono scarse in Venezuela, e che giungeranno a diversi punti di frontiera dopo essere state caricate su navi di «Paesi amici. Non stiamo pensando solo agli Stati Uniti. E nei prossimi giorni annunceremo una coalizione globale che manderà aiuti in Venezuela».

 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Febbraio 2019, 10:40
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