Vincent van Gogh, venduta all'asta la pistola con cui il pittore si suicidò: ecco quanto è stata pagata

Vincent van Gogh, venduta all'asta la pistola con cui il pittore si suicidò: ecco quanto è stata pagata
La pistola con cui (presuntamente) Vincent van Gogh si tolse la vita nel 1890 è stata venduta all'asta a Parigi. L'arma arrugginita, considerata quella più famosa della storia dell'arte, è stata infatti acquistata da un facoltoso collezionista che ha partecipato all'asta presso l'Hotel Drouot, nella capitale francese.

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Scoperta soltanto nel 1960, l'arma ha suscitato l'interesse e la curiosità di musei e collezionisti e affascinato gli appassionati del celebre pittore olandese. Battezzata come «l'arma più celebre della storia dell'arte», la pistola di tipo Lefaucheux, di calibro 7 mm, è stata acquistata da un individuo al telefono di cui si ignora l'identità. Il valore stimato del pezzo da collezione si aggirava intorno ai 40.000-60.000, 20.000 euro il prezzo di partenza. Alla fine, il revolver è stato venduto a ben 162.500 euro.

La storia della morte di van Gogh e della pistola venduta all'asta, ancora oggi, restano avvolte nel mistero. Se l'autenticazione dell'arma probabilmente non sarà mai formalmente stabilita, la provenienza è stata tuttavia considerata attendibile dagli esperti del museo olandese. Dopo il suo ritrovamento, il revolver fu consegnato al proprietario dell'albergo Ravoux di Auvers-sur-Oise dove il pittore visse e morì due giorni dopo il misterioso ferimento, il 29 luglio 1890. E da allora, l'arma è rimasta sempre di proprietà dei discendenti della famiglia dell'albergatore, che ora hanno deciso di venderlo. Il Lefaucheux 7 mm fu presentato in pubblico per la prima volta nel 2012 in occasione della pubblicazione del libro «Aurait-on retrouvé l'arme du suicide?» di Alain Rohan. Secondo la casa d'aste francese, le analisi dell'arma, molto danneggiata, attesterebbero che rimase nascosta nel terreno per un periodo di tempo che potrebbe coincidere con l'anno 1890.

Nel 2011 i ricercatori americani Steven Naifeh e Gregory W. Smith, autori della biografia «Vincent van Gogh. The life», sostennero l'ipotesi secondo cui Vincent Van Gogh non si sarebbe suicidato, ma sarebbe stato ferito da un colpo accidentale sparato da giovani che stavano giocando con un'arma. Secondo la loro ricostruzione, Van Goghsarebbe stato ucciso da una revolverata di René Secrétan, un ragazzotto di Parigi che con il fratello accompagnava il pittore nei campi, facendogli scherzi d'ogni tipo. Dalla pistola sarebbe partito un colpo accidentale e Van Gogh non denunciò il ragazzo avvalorando la tesi del suicidio. L'ipotesi è stata contestata da numerosi studiosi, tra cui Louis Van Tilborgh, ricercatore del Van Gogh Museum. Per gli esperti della casa d'arte francese, l'ipotesi di Naifeh e Smith «non esclude i risultati della ricerca sull'arma in questione che avrebbe potuto essere stata abbandonata nel campo dai due ragazzi».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Giugno 2019, 10:06
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