Vaccino Covid, in Gran Bretagna via libera alla terza dose per tutti gli over 40

Anche Oltremanica arriva l'ok dalle autorità sanitarie, ora il governo Johnson dovrà recepire l'indicazione

Vaccino Covid, in Gran Bretagna via libera alla terza dose per tutti gli over 40

Vaccino contro il Covid, via libera alla terza dose per tutti gli over 40 anche in Gran Bretagna. Con l'ok delle autorità sanitarie, si attende ora che il governo di Boris Johnson recepisca le indicazioni, ma è questione di ore, al massimo qualche giorno.

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L'annuncio è arrivato questa mattina, in un briefing tra due consulenti governativi accademici e la responsabile dell'agenzia del farmaco del Regno Unito (Mhra). Il Paese ha già somministrato 12,6 milioni di terze dosi (finora riservate agli over 50, più vulnerabili e personale sanitario) e secondo gli esperti queste hanno garantito agli ultrasessantenni «un 90% di protezione» extra dall'infezione.

La raccomandazione degli esperti - relativa per le terze dosi ai vaccini Pfizer e Moderna - andrà recepita dall'esecutivo prima di entrare in vigore, ma si tratta di un passaggio scontato: tanto più che negli ultimi due giorni il premier Boris Johnson ha definito vitale il ricorso al booster vaccinale, esaltando l'accelerazione in corso nel Regno per gli ultracinquantenni e affidandosi proprio a questa arma per provare a mantenere ferma la linea della revoca di tutte le restrizioni principali anti Covid (mascherine obbligatorie incluse) adottata dal suo gabinetto fin dal 19 luglio scorso.

Strategia che, dopo un rimbalzo di contagi, ha condotto negli ultimi 10 giorni di nuovo all'abbassamento della curva, parallelamente all'estendersi delle terze vaccinazioni, in controtendenza con molti altri Paesi europei.

Al briefing odierno hanno partecipato i professori Jonathan Van-Tam e Wei Shen Lim, rispettivamente deputy chief medical officer dell'Inghilterra e presidente del Sage, l'organismo medico-scientifico consultivo di punta sulla campagna vaccinale, nonché la dottoressa June Raine, numero uno della Mhra. Shen Lim ha precisato come le dosi booster, nella generalità dei pazienti che le hanno ricevute, risultino aver sino ad oggi scongiurato statisticamente fino al «93%» dei casi di Covid sintomatico e una percentuale «ancor maggiore» di ospedalizzazioni.

Van-Tam da parte sua ha evidenziato il loro impatto «massiccio», basandosi sui dati israeliani oltre che su quelli britannici; ha poi aggiunto che esse potranno contribuire a evitare «morti» e ricoveri in ospedale soprattutto durante la stagione più fredda: incluso «nel periodo di Natale» che comunque ha ribadito poter essere ancora «travagliato» sul fronte della pandemia, non senza prevedere - pur insistendo sulla imprevedibilità del virus e delle sue varianti - «acque più calme» per la primavera. Rayne ha infine sottolineato le indicazioni positive sulle terze somministrazioni anche ai più giovani. E ha citato ricerche sperimentali recenti secondo cui la dose booster di Pfizer risulta avere «benefici largamente superiori ai rischi» pure fra i 16enni e i 17enni.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Novembre 2021, 16:26
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