Il vaccino contro il Covid non è la «soluzione miracolosa che cambia tutto da un giorno all'altro». La presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen ci tiene a che il messaggio arrivi chiaro alle persone. Anche perché, in ogni caso, «ci vorrà tempo, ed è importante comunicarlo con sufficiente anticipo, perché un vaccino venga testato in modo che si accerti che è efficace e sicuro», sottolinea.
«Nel miglior scenario possibile - spiega - gli accordi per l'acquisto anticipato dei vaccini» anti-Covid «che abbiamo con le società farmaceutiche prevedono un range tra i 20-50 milioni di dosi consegnate ogni mese, da quando le prime società saranno pronte. Se tutti i candidati che abbiamo per la produzione dei vaccini avessero successo, nel 2021 avremmo 1 miliardo e 220 milioni di vaccini. Ma anche se tutti i candidati non dovessero riuscire, potremmo vaccinare 700 milioni di persone».
Lo sviluppo di un vaccino contro la Covid-19 «efficace e sicuro» richiederà «tempo» e non è la «soluzione miracolosa che cambia tutto da un giorno all'altro». «Ad un certo punto - afferma von der Leyen - la prima compagnia farmaceutica arriverà con un vaccino, che poi passerà i trial clinici necessari. Potrebbe volerci fino a fine anno perché una delle compagnie farmaceutiche riesca ad andare in quella fase. Ma ci vorrà tempo, ed è importante comunicarlo con sufficiente anticipo, perché un vaccino venga testato in modo che si accerti che è efficace e sicuro».
The #COVID19 situation is very serious. But we can slow down the spread of the virus if everyone takes responsibility. We have learnt from the 1st wave. Today we’re stepping up our common response.https://t.co/xAFxBWxEMk
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) October 28, 2020
«E con efficace - continua - intendo che deve conferire l'immunità, in qualche misura: non ogni vaccino crea un'immunità al 100%, ma potrebbe essere al 70% o anche meno, con la prima generazione di vaccini.
«In questa crisi tutti abbiamo imparato che la prospettiva meramente nazionale ha i suoi limiti e che invece siamo molto più forti quando agiamo a 27», ha ricordato poi la presidente della Commissione Ue, presentando la strategia per il coronavirus.
«Molte cose - sottolinea ancora - sono state fatte in modo corretto nella prima ondata, però le strategie di deconfinamento sono state troppo veloci: le misure sono state allentate troppo presto, ecco perché c'é la seconda ondata, che non sappiamo neppure se sarà l'ultima».
«Credo che il Natale di quest'anno - conclude - sarà un Natale diverso, dipende molto dai nostri comportamenti individuali, dipende molto anche dal comportamento regionale, e a livello degli stati membri ed europeo. Da tutti questi comportamenti dipendono le prossime settimane, ma il Natale di quest'anno sarà diverso».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Ottobre 2020, 15:35
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