Uomo transgender partorisce un bimbo, ma la legge vuole registrarlo come «mamma»: «Violati i miei diritti umani»

Uomo transgender partorisce un bimbo, ma la legge vuole registrarlo come «mamma»: «Violati i miei diritti umani»

di Simone Pierini
Un uomo transgender sta lottando per essere identificato come padre sul certificato di nascita del suo bambino in una storica battaglia in tribunale per i diritti umani. Gli avvocati che rappresentano il genitore hanno rivelato che l'uomo era biologicamente in grado di rimanere incinta dopo il trattamento di inseminazione intrauterina, ma era già diventato legalmente un uomo quando il bambino è nato. Lo riporta l'Independent

Trans viene rifiutato dal ragazzo che gli piace, diventa donna e tra i due scoppia l'amore

Trans riesce ad allattare grazie a terapia ormonale: è il primo caso al mondo

L'uomo vuole essere identificato come il padre del bambino sul certificato di nascita, tuttavia un ufficiale di stato civile di nascita lo ha informato che la legge impone alle persone che danno alla luce dei figli di essere registrati come madri. Il genitore non identificato sta ora intraprendendo un'azione legale contro la costrizione a registrarsi come la madre, perché sostiene che questo violi il suo diritto umano al rispetto della vita privata e familiare. 

«Sto bene nel mio corpo, sono un uomo con un utero»

Ha aggiunto che tale "interferenza" non è proporzionata o necessaria alla luce dei cambiamenti che si sono "evoluti nella società". Un giudice ha ascoltato in un'audizione della High Court a Londra gli argomenti preliminari degli avvocati che rappresentano l'uomo e quelli che rappresentano il Registrar General per l'Inghilterra e il Galles.

Il giudice Francis ha detto che la questione non era mai stata sollevata in un tribunale in Inghilterra e Galles prima, e che se l'uomo dovesse vincere la sua battaglia, i ministri dovrebbero dovuto prendere in considerazione la possibilità di cambiare la legge.

Ha anche insistito sul fatto che il genere o l'età del bambino e dell'uomo non dovrebbero essere identificati nei resoconti dei media. La decisione definitiva verrà presa in seguito a un processo in programma a settembre.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Giugno 2018, 20:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA