La Nasa studia gli UFO con un team internazionale di scienziati: c'è anche un'astrofisica italiana

L'agenzia spaziale americana ha organizzato uno studio di 9 mesi per indagare sui fenomeni non identificati

La Nasa studia gli UFO con un team internazionale di scienziati: c'è anche un'astrofisica italiana

di Paolo Travisi

Gli Ufo sono ormai oggetto di studio anche da parte della Nasa. Gli oggetti volanti non identificati, non sono più materia di idee fantascientifiche o di sceneggiature di Hollywood, perché l'agenzia americana ha organizzato il primo panel in cui ha riunito esperti e scienziati, provenienti da vari settori scientifici, dalla fisica all'astrobiologia.

Il convegno, che coinvolgerà 16 esperti internazionali, tra cui l'astrofisica italiana Federica Bianco, dell'Universita' del Delaware, concentrerà la sua indagine su avvistamenti non classificati e fenomeni celesti (non per forza Ufo) e altri dati raccolti dal governo e dai settori commerciali.

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Indagine del Pentagono

L'indagine della Nasa, che avrà una durata di 9 mesi, è separata da quella portata avanti dal Pentagono, sui fenomeni aerei non identificati, segnalati da piloti militari e analizzati da funzionari della difesa e dell'intelligence statunitensi. Di fatto questo interesse pubblico della Nasa sottolinea che dopo decenni passati ad ignorare e confutare avvistamenti di oggetti volanti, il fenomeno non può più essere sottovalutato.

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Fenomeni inspiegabili

Anche se secondo la Nasa, gli UAP (fenomeni aerei non identificati), termine che sostituisce il più pop, Ufo, potrebbero non avere un'origine extraterrestre.

Nei mesi scorsi, funzionari dell'intelligence e della difesa, hanno testimoniato al Congresso americano, che il numero di Uap aveva raggiunto un numero non più trascurabile, 400, molti dei quali senza una spiegazione plausibile dalle tecnologie in nostro possesso.

Tra questi ci sono video rilasciati dal Pentagono di enigmatici oggetti nell'aria a velocità tali e con un grado di manovrabilità superiori alla tecnologia aeronautica terrestre. Dopo i nove mesi di studio, la Nasa rilascerà il suo primo rapporto, reso pubblico a metà del 2023.

«Capire i dati che abbiamo sui fenomeni aerei non identificati è fondamentale per aiutarci a trarre conclusioni scientifiche su ciò che sta accadendo nei nostri cieli», ha affermato Thomas Zurbuchen, amministratore associato della NASA. «I dati sono il linguaggio degli scienziati e rendono spiegabile l'inspiegabile».


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 15:10
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