Ucraina, le sanzioni "corrette" da Orban: Kirill fuori dalla lista nera Ue

L’Ue vota il nuovo pacchetto anti-Mosca: alt al greggio via nave, stretta sulle banche

Le sanzioni "corrette" da Orban, il patriarca Kirill escluso dalla lista nera europea

BRUXELLES - L’Europa cede al ricatto ungherese e Viktor Orbán la spunta ancora, mettendo in salvo il patriarca ortodosso Kirill dalla lista nera Ue contro l’élite russa. Dopo aver tenuto in ostaggio le sanzioni al petrolio per cinque settimane e aver poi bloccato di nuovo mercoledì l’adozione formale che era stata inizialmente prevista senza intoppi, ieri, ad una riunione straordinaria degli ambasciatori dei Ventisette convocata d’urgenza in Lussemburgo, l’Ungheria ha ottenuto l’esclusione del capo della Chiesa ortodossa russa dal nuovo lotto di misure Ue. E ha così tolto l’ultimo ostacolo alla definitiva approvazione del sesto pacchetto, il più duro nei confronti di Mosca dall’inizio della guerra.

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IL MINISTRO
«L’Ungheria ha combattuto una lunga battaglia, ma ne è valsa la pena. Il pacchetto è adesso in linea con i nostri interessi nazionali», ha detto ieri il ministro degli Esteri Péter Szijjártó. Ad annunciare l’imminente intesa con il sì di Budapest era stato nel primo pomeriggio il portavoce di Orbán, puntualizzando però che «l’opposizione dell’Ungheria all’inclusione di Kirill nella lista nera Ue era nota da tempo» ai partner europei. «Il patriarca Kirill è un leader religioso, e nel pieno rispetto dei principi della libertà religiosa, il governo ungherese ha considerato inappropriato che l’Ue lo sanzionasse», si legge in una nota. Il capo della Chiesa ortodossa russa, molto vicino a Vladimir Putin (il «chierichetto del Cremlino» secondo Papa Francesco), aveva giustificato l’invasione dell’Ucraina: da qui la scelta di Bruxelles di inserirlo tra gli individui sanzionati, con il congelamento dei beni nell’Ue e lo stop ai visti. Secondo varie ricostruzioni, tuttavia, il leader ungherese non avrebbe mai sollevato la sua obiezione al Vertice dei capi di Stato e di governo, durante il quale è stato messo a punto il compromesso per sbloccare lo stallo sullo stop al petrolio (inizialmente via nave, accogliendo la richiesta di Budapest).

Ecco che la nuova pretesa ungherese ha irritato molti diplomatici ma alla fine, pur di garantire l’adozione del pacchetto di sanzioni proposto dalla Commissione, è prevalsa la realpolitik: stralciare, come con l’oro nero, i profili su cui s’era impuntata l’Ungheria per consentire al resto delle misure di entrare in vigore. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il nuovo lotto di restrizioni formalizza la stretta contro Sberbank, la principale banca russa che viene staccata dal sistema internazionale dei pagamenti Swift, così come l’embargo del petrolio che arriva via nave in due tempi: prima lo stop al greggio tra sei mesi e poi quello ai prodotti raffinati tra otto. Escluse “temporaneamente” invece le forniture via oleodotto, su cui si ritornerà in un non precisato secondo momento. Nuovo giro di vite anche negli Usa, che limitano l’accesso dell’esercito russo alla tecnologia americana e colpiscono nuovi membri del cerchio magico di Putin: la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova e vari oligarchi.

L’UNANIMITÀ
Portato a casa il risultato, nell’Ue monta però l’insofferenza per le continue minacce di veto di Orbán che mettono a repentaglio l’unanimità necessaria per dare l’ok alle sanzioni. Sullo sfondo si staglia la vera posta in palio: l’approvazione del Recovery Plan di Budapest dal valore di 7,2 miliardi di euro, ancora congelata dalla Commissione per il braccio di ferro sullo stato di diritto. Se il via libera al Pnrr magiaro non arriverà entro fine anno, il Paese perderà l’accesso ai fondi per la ripresa post-pandemia, tra cui quelli per la transizione energetica: secondo i più attenti osservatori, è questa la ragione - oltre alle numerose concessioni ottenute sinora da Bruxelles - per cui Orbán sta intensificando il pressing sull’Ue. Chi ha invece appena ottenuto luce verde al proprio piano è stata la Polonia, che dopo l’inizio della guerra ha ritrovato una certa sintonia con l’esecutivo Ue: una differenza di trattamento che allarga la spaccatura fra Budapest e Varsavia, fino a poco tempo fa unite nella crociata anti-Bruxelles. Un’espulsione dell’Ungheria dall’Ue non è prevista dai Trattati, ma se il governo polacco dovesse decidere di abbandonare l’alleato, un voto unanime di tutti gli Stati membri potrebbe limitare i poteri di Budapest. E togliere ad Orbán il diritto di veto.
Intanto ieri Roberta Metsola, presidente del parlamento europeo, ha deciso di vietare l’accesso a qualsiasi lobbista russo ai lavori dell’Eurocamera: «Non concediamo più spazio alla propaganda russa, ha sottolineato. 
 

Guerra in Ucraina, la diretta

Ore 23.50 - Il partito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, «Servire il Popolo» entra ufficialmente a far parte dei liberali europei dell'Alde, il gruppo presente all'Europarlamento. L'annuncio arriva durante il congresso in corso a Dublino a cui partecipa anche una delegazione di +Europa, guidata dal segretario Benedetto Della Vedova e composta da Anita Bernacchia, Elena Buratti, Gianfranco Dell'Alba, Francesco Franco, Desideria Mini, Nicoletta Parisi e Michele Usuelli.

Ore 20.00 - L'ufficio indagini statale dell'Ucraina ha completato le indagini penali nei confronti dell'oligarca filorusso Viktor Medvedchuk, catturato ad aprile dopo la fuga dagli arresti domiciliari nei primi giorni della guerra e accusato di tradimento a favore di Mosca. L'ex deputato ucraino rischia fino a 15 anni di carcere e la confisca dei beni. Gli atti d'accusa sono stati trasmessi al tribunale e alla difesa. Lo ha annunciato lo stesso ufficio, citato dai media locali.

Ore 19.30 - «L'Occidente si deve preparare ad una »guerra di usura« a »lungo termine« in Ucraina: lo ha detto a Washington il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Ore 19.00 - La Nato sta trovando una via «unita» per affrontare le preoccupazioni turche sull'entrata di Svezia e Finlandia nella Nato: lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg, dopo l'incontro alla Casa Bianca con Joe Biden e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan in vista del vertice Nato di fine giugno.

Ore 18.00 - La Svezia ha annunciato un nuovo pacchetto di assistenza militare all'Ucraina, che comprende missili antinave Robot 17, 5.000 lanciagranate anticarro monouso Bofors At4 e fucili di precisione Ag 90 con munizioni. La decisione è stata annunciata in un comunicato stampa del Ministero delle Finanze e del Ministero della Difesa di Stoccolma, citato anche dall'agenzia ucraina Unian. In precedenza, ricorda l'agenzia, la Svezia aveva consegnato a Kiev lanciagranate riutilizzabili Carl Gustav. La Svezia ha comunicato anche una donazione di 60 milioni di corone svedesi (oltre 5,7 milioni di euro) a un fondo NATO istituito per sostenere le forze armate ucraine, oltre a 100 milioni di aiuti.

Ore 16.55 - Se dovesse perdere la gestione delle operazioni nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, che si trova in un'area sotto controllo russo, l'Ucraina potrebbe decidere di spegnerla. Lo ha detto un consigliere del primo ministro di Kiev, citato sui media internazionali. «Finché i comandi di controllo vengono eseguiti, non lo bloccheremo. Ma viene anche preso in considerazione lo scenario in cui potrebbe finire completamente fuori dal nostro controllo e noi lo blocchiamo», ha spiegato.

Ore 16.50 - Gli Usa hanno annunciato nuove sanzioni contro Mosca che colpiscono dirigenti governativi, oligarchi e società legate a Vladimir Putin e a settori chiave dell'economia russa, oltre a limitare ulteriormente l'accesso dell'esercito del Cremlino alla tecnologia Usa.

Ore 15.55 - Il sesto pacchetto delle sanzioni anti-russe, che include l'embargo graduale al petrolio in arrivo via mare in Europa con deroghe per il greggio trasportato via oleodotti, è stato adottato dalla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri.

Ore 15.50 - Il patriarca Kirill è stato tolto dalla lista nera dal sesto pacchetto delle sanzioni Ue. È quanto si apprende da fonti europee.

Ore 15.20 - L'Ucraina sta valutando di spegnere la centrale nucleare di Zaporizhzhia se perde il controllo del sito, che si trova in una zona in mano ai russi. Lo ha detto un consulente del primo ministro ucraino citato da Interfax affermando che «finché i comandi di controllo vengono eseguiti e il sito resta sotto il nostro controllo, non lo fermeremo. Ma si sta esaminando anche lo scenario in cui l'impianto nuclaere potrebbe andare completamente fuori controllo. Allora la fermeremo».

Ore 15.00 - Circa 800 persone sono rifugiare in diversi bunker antiaerei nei sotterranei della fabbrica chimica Azot di Severodonetsk, presa di mira da raid russi. Lo ha riferito il governatore della regione orientale ucraina di Lugansk, Serhiy Gaidai, citato dalla Cnn. «Ci sono abitanti a cui era stato chiesto di lasciare la città, ma hanno rifiutato. Ci sono anche bambini, ma non molti», ha aggiunto.

Ore 14.30 - La Russia non intende «chiudere la finestra» verso l'Europa, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha insistito: «Non abbiamo intenzione di chiudere nulla». Lo riporta la Bbc.

Ore 13.50 - «L'Italia e gli Stati Uniti sono partner impegnati in una ampia gamma di temi globali, dalla cooperazione nella difesa alla sicurezza energetica, dalla transizione verde alla sicurezza alimentare. L'Italia continua a giocare un ruolo chiave contro l'aggressione della Russia, nel sostenere il popolo ucraino. Onoriamo l'Italia come essenziale alleato Nato». È il messaggio del segretario di Stato americano Antony Blinken in occasione della Festa della Repubblica.

Ore 13.40 - Sulle sanzioni contro il patriarca russo Kirill «l'Ungheria ovviamente rispetterà la decisione congiunta dell'Ue». È questa posizione del premier Viktor Orban, secondo quanto reso noto dal suo portavoce Zoltan Kovac sul suo profilo twitter. Allo stesso tempo Orban sottolinea come la posizione di Budapest sulle sanzioni europee nei confronti del Patriarca russo «era nota da tempo» e «nessuno al vertice di Bruxelles si è opposto».

Ore 13.30 - «L'esercito russo ha già distrutto quasi l'intero Donbass ucraino ed è pronto a continuare a uccidere». Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky in un video discorso al Parlamento lussemburghese. «Il Donbass era uno dei centri industriali più potenti d'Europa: è semplicemente devastato. Guardiamo Mariupol: c'era mezzo milione di persone e adesso non sappiamo esattamente quanti cittadini siano stati uccisi dagli occupanti. Almeno decine di migliaia in meno di 100 giorni», ha detto il presidente, sottolineando che gli ucraini vogliono rimanere indipendenti.

Ore 13.15 - «La lotta dell'Ucraina ruota intorno a dare forma al futuro del Paese e gli ucraini sanno esattamente come vogliono che sia: libero e sovrano. Soprattutto gli ucraini vogliono essere parte della nostra famiglia europea e non accetteranno mai che il Cremlino si metta di traverso: sono d'ispirazione per il resto del mondo». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al Forum GLOBSEC 2022 di Bratislava.

Ore 12.55 - È stato colpito il monastero ortodosso della Santa Dormizione a Svyatogorsk.

Durante il bombardamento, avvenuto il 30 maggio, «sono rimasti uccisi l'archimandrita Galaktion, il monaco Aristokliy e suor Varvara». Altri tre monaci sono rimasti feriti mentre non si conosce il numero di morti e feriti tra i laici. Lo riferisce Hilarion, Metropolita di Donetsk e Mariupol. Lo storico monastero è della Chiesa ortodossa che è sotto l'ombrello del Patriarcato di Mosca.

Ore 12.45 - La Russia occupa attualmente circa il 20% del territorio ucraino: lo ha detto il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, durante un discorso in collegamento video al Parlamento lussemburghese. Lo riporta l'agenzia Unian. Zelensky ha aggiunto che 2.603 insediamenti devono essere liberati dalle forze russe.

Ore 12.40 - Una donna è morta e un uomo è rimasto ferito la notte scorsa durante bombardamenti russi che hanno colpito anche una scuola nella città di Kharkiv, nell'est dell'Ucraina. Lo hanno reso noto funzionari regionali, secondo quanto riporta la Cnn. Il corpo della donna è stato trovato sotto le macerie della scuola.

Ore 12.38 - Le consegne di armi più avanzate a Kiev da parte dell'Occidente porteranno ulteriori sofferenze all'Ucraina ma non influeranno sull'operazione speciale della Russia. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass. Peskov ha aggiunto che i tentativi dell'Ucraina di usare armi straniere contro obiettivi russi avranno un impatto negativo sulla situazione.

Ore 12.15 - «L'Ucraina sta discutendo con i partner le modalità per istituire una missione internazionale sotto l'egida delle Nazioni Unite che si occupi del funzionamento delle rotte marittime per l'esportazione dei prodotti agricoli ucraini: accogliamo con favore la disponibilità di alcuni Paesi a partecipare al processo di ripristino della sicurezza nel Mar Nero e nel Mar d'Azov. Come primo passo la Russia deve ritirare le sue forze dalle acque territoriali dell'Ucraina e fornire garanzie di sicurezza contro gli attacchi ai porti e ai convogli commerciali». Lo fa sapere il ministero degli Esteri ucraino in una nota.

Ore 12.10 - «È ridicolo e oltraggioso che ci sia chi minaccia e intimidire. Che il Copasir ritenga di indagare su cosa fa il segretario della Lega e chi incontra, peraltro avendolo raccontato in TV e sui giornali sono intimidazioni inaccettabili»: lo ha detto Matteo Salvini, che oggi è in prefettura a Milano per la festa della Repubblica tornando sulle polemiche per il suo annunciato viaggio in Russia. «Oggi ho sentito i vertici dei servizi di sicurezza e smentiscono qualsiasi approfondimento, indagine, inchiesta. Fortunatamente - ha aggiunto - siamo in un Paese libero e per la pace a testa alta incontro tutti».

Ore 11.45 - I "mercenari stranieri" in Ucraina sono stati dimezzati dal fuoco di alta precisione russo e a causa del loro scarso addestramento: lo dice il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, citato dal Guardian. «Centinaia di mercenari stranieri in Ucraina sono stati uccisi dalle armi russe di alta precisione a lungo raggio poco dopo il loro arrivo nei luoghi in cui hanno ricevuto un addestramento e coordinamento dalle unità tattiche - afferma Konashenkov -. Ma la maggior parte è stata eliminata in combattimento a causa del basso livello di addestramento e della mancanza di una vera esperienza di combattimento»

Ore 11.25 - La Russia resisterà alle sanzioni imposte dall'Unione europea e rimarrà un partner commerciale internazionale «affidabile»: lo ha affermato oggi il ministero degli Esteri di Mosca. Lo riporta la Tass. «La Russia resisterà alle conseguenze delle misure restrittive unilaterali dell'Ue e rimarrà un partner commerciale internazionale affidabile», si legge in un comunicato del ministero.

Ore 11.20 - Una donna ucraina ha perso la vita e un uomo è stato ferito a causa dei bombardamenti russi che nella notte hanno colpito la città di Kharkiv, nell'Ucraina orientale al confine con la Russia. Lo rende noto l'amministrazione regionale sottolineando che nell'attacco è stata colpita una scuola.

Ore 11.10 - «Io sono ottimista per dovere e penso che risolveremo anche questa difficoltà. Certo non possiamo avere l'Europa di Penelope, e questo dobbiamo mettercelo in testa. Dobbiamo avere un'Ue che prende decisioni a livello massimo e che poi rimette in discussione il giorno dopo». Lo ha detto il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni ai microfoni dei Mattino 5, soffermandosi sul caso Ungheria sulle sanzioni. Sulla regola dell'unanimità dei Paesi membri Gentiloni ha osservato: «Penso ci siano ottime ragioni per ridiscuterla e limitarla. Applicare questo meccanismo a ogni singolo dettaglio credo che sia alla lunga un handicap».

Ore 10.50 La Polonia venderà altri 60 obici semoventi Krab di calibro 155 mm all' Ucraina: lo scrive il sito di notizie polacco Dzennik, ripreso dall'agenzia Ukrinform. Il contratto, per un valore di tre miliardi di zloty (poco più di 653 milioni di euro), rappresenta è la più grande commessa per l'export di armi mai ricevuta dalla Polonia negli ultimi 20 anni. Gli obici saranno prodotti nello stabilimento di Huta Stalowa Wola, che fa parte del Gruppo Polacco di Armamenti. Attualmente, la capacità di produzione dell'impianto è di 20-30 pezzi all'anno. Gli obici saranno consegnati nei prossimi mesi. A fine maggio, la Polonia aveva già fornito all' Ucraina 18 obici semoventi Krab.

Ore 10.40 - «La mia solidarietà va all'Ucraina invasa e attaccata dalla Russia e sostegno il loro diritto all'autodifesa», lo ha detto ieri sera Angela Merkel durante un discorso a Berlino, come riporta Tagesschau. L'ex cancelliera ha aggiunto che appoggia tutti gli sforzi del governo tedesco, dell'Ue, degli Usa, della Nato, del G7 e delle Nazioni Unite per «porre fine a questa barbara guerra di aggressione da parte della Russia». È la prima volta che Merkel parla di nuovo in pubblico dopo circa sei mesi. L'ex cancelliera ha detto di non voler fare valutazioni esterne essendo fuori servizio, ma ha dichiarato che l'invasione russa è un'eclatante violazione del diritto internazionale e che la guerra è una «profonda cesura». Merkel ha anche parlato delle violazioni di diritti umani, dicendo che «Bucha rappresenta questo orrore» e ha poi sottolineato l'importanza dell'unità dell'Ue, ricordando che «non dovremmo mai dare per scontate la pace e la libertà». La storica cancelliera, che ha governato dal 2005 al 2021, è intervenuta ieri alla serata di saluto del presidente del sindacato Dgb, Reiner Hoffmann, che ha lasciato la sua posizione dopo anni. La prossima settimana, il 7 giugno, Merkel dovrebbe partecipare a un altro evento di discussione politica a Berlino. La conversazione potrebbe in quel caso concentrarsi in modo più intenso sulla Russia e sui passati rapporti della Germania con il presidente Vladimir Putin.

Ore 9.30 - Oltre 260 bambini hanno perso la vita in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa: lo ha reso noto oggi su Telegram l'ufficio del procuratore generale di Kiev, secondo quanto riporta l'agenzia Ukrinform. Dal 24 febbraio scorso i minori uccisi sono 261, ben 18 in più rispetto a ieri, mentre i feriti sono oltre 460, ha precisato l'ufficio del procuratore.

9.20 «L'Italia e tutta la comunità internazionale, hanno un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo uniti, insieme. La nostra esperienza ci ha mostrato come si possa costruire una convivenza stabile e duratura, anche all'indomani di conflitti sanguinosi». Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone in occasione della Festa della repubblica.

Ore 9.10 - La Russia ha preso il controllo della maggior parte della città ucraina di Severdonetsk (est): lo ha confermato l'intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese. La strada principale verso Severdonetsk rimane probabilmente sotto il controllo ucraino, sottolinea il rapporto dell'intelligence pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, ma la Russia continua a guadagnare terreno grazie a una forte concentrazione del fuoco di artiglieria. Tuttavia, prosegue, l'operazione è costata finora perdite tra le truppe russe. L'attraversamento del fiume Siverskyy Donets, che rappresenta una barriera naturale alle mire espansionistiche di Mosca, è «vitale per le forze russe» che puntano al controllo della regione di Lugansk e si preparano a spostare l'attenzione sulla regione di Donetsk. I potenziali siti di attraversamento si trovano tra Severdonetsk e la vicina città di Lysychansk, spiega il rapporto, oltre alla vicina città di Lyman catturata di recente. In entrambe le località, la linea del fiume probabilmente è ancora controllata dalle forze ucraine, che hanno distrutto i ponti nel tentativo di impedire l'avanzata russa. È probabile che la Russia avrà bisogno almeno di una breve pausa tattica prima di cercare di attraversare il fiume e lanciare successivi attacchi nel Donetsk, dove le forze armate ucraine hanno preparato posizioni difensive, conclude l'intelligence. Tuttavia, per farlo Mosca rischia di perdere parte dello slancio acquisito nell'ultima settimana.

Ucraina, Kiev annuncia di aver affondato due barche russe nel Mar Nero

Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere affondato due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero. Lo afferma il comando operativo 'Sud' su Facebook, precisando che si tratta di barche militari russe nascoste nell'estuario del Dnepr pronte a svolgere operazioni di sabotaggio e ricognizione. Durante il giorno, ieri, i difensori ucraini avevano distrutto tre depositi di munizioni dei filorussi nel sud. In tutto le Forze Armate hanno distrutto una installazione di artiglieria antiaerea e 1 semovente, 4 carri armati T-72, 4 unità di equipaggiamento corazzato e automobilistico e 3 droni. I russi - aggiunge la nota - stanno concentrando gli sforzi sulla conquista della regione di Lugansk e sono ancora in corso pesanti combattimenti per Severodonetsk. Secondo lo stato maggiore , gli occupanti si sono assicurati il controllo sulla parte orientale della città. Secondo funzionari occidentali citati dalla Ukrainska Pravda, è improbabile che la cattura di Severodonetsk da parte delle truppe nemiche «diventi la base» della campagna russa nel Donbass, che potrebbe protrarsi «fino alla fine dell'anno».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Giugno 2022, 11:13
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