Ucraina, diretta. Missili su Kiev durante la visita di Guterres. Usa: truppe russe lasciano Mariupol

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Missili su Kiev durante la visita di Guterres Foto Zelensky: «Attacco per umiliare le Nazioni Unite»

Due forti esplosioni colpiscono Kiev proprio mentre il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, sta tracciando il bilancio degli incontri avuti con il presidente russo Vladimir Putin e con quello ucraino Volodymyr Zelensky. «L’attacco alla Capitale mi ha sconvolto», dice mentre una nuvola di fumo nero si intravede in lontananza. Guterres parla alla stampa insieme con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e le sue parole non sono affatto confortanti: il Consiglio di sicurezza dell’Onu «non è riuscito a prevenire e a porre fine» alla guerra. Le Nazioni Unite hanno fallito nel conflitto ucraino. «Possiamo avere tutte le riunioni, ma non è questo che farà finire la guerra - spiega -. Putin concorda in linea di principio sulla necessità» di evacuare i civili verso i territori sotto controllo di Kiev, in particolare riguardo ai civili bloccati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, anche se «la guerra finirà quando vincerà Mosca». 

L’EVACUAZIONE

Salvare i resistenti dell’impianto nella città martire, è questa la parola d’ordine. Sono in corso discussioni tra funzionari Onu e il ministero della Difesa russo proprio per mettere a punto i dettagli, e Guterres chiarisce che ci sono contatti con il governo di Kiev, «per trovare una soluzione». Zelensky chiede «all’Onu di fare passi per impedire la deportazione degli ucraini in Russia. Speriamo - afferma - che con la mediazione di Guterres sia più concreta la possibilità che civili e militari vengano evacuati da Mariupol».

I bombardamenti inaspettati sulla Capitale mentre il rappresentante dell’Onu è in città vengono denunciati con un tweet dal ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba. «La Russia - scrive - ha colpito Kiev con missili da crociera proprio quando il segretario generale delle Nazioni Unite e il premier bulgaro Kiril Petkov sono in visita nella nostra capitale. Con questo atroce atto di barbarie dimostra ancora una volta il suo atteggiamento nei confronti dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo». Il bilancio del bombardamento è di un paio di vittime: le truppe dello zar hanno colpito un palazzo residenziale, ma soprattutto hanno scelto una zona molto vicina all’ambasciata britannica. Durissimo Zelensky: «Cinque missili. Questo la dice lunga sul vero atteggiamento della Russia nei confronti delle istituzioni globali, sugli sforzi della leadership russa per umiliare le Nazioni Unite e tutto il resto che l’organizzazione rappresenta. E quindi serve una risposta appropriata e potente».
La guerra, dunque, continua a combattersi su più fronti. Ma se le truppe del Cremlino lanciano continui segnali contro la Capitale, la vera offensiva è nell’Ucraina orientale e meridionale. La Russia accelera. «Il nemico - conferma il Comando militare ucraino - sta aumentando il numero di attacchi e colpisce in ogni direzione». Forti esplosioni sono state sentite anche a Odessa. E per i funzionari di Kiev, il fulcro dell’attacco principale è stato vicino alle città di Slobozhanske e Donetsk, lungo un’autostrada strategica che collegava la seconda città più grande dell’Ucraina, Kharkiv, con la città occupata dai russi di Izyum. Il governatore regionale di Kharkiv afferma che, nonostante gli attacchi di Mosca si stiano intensificando, le truppe ucraine stanno mantenendo la loro posizione. 

In queste ore, poi, secondo la ricostruzione di un alto funzionario della Difesa americana, un numero imprecisato di forze russe si sta spostando da Mariupol - dove è stato colpito l’ospedale di campo militare all’interno dell’acciaieria con morti e feriti -, anche verso Nord-Ovest, sebbene i combattimenti nella città portuale ucraina continuino. E sembrano avere la meglio i soldati di Mosca anche sul fronte del Donbass. I progressi sono «lenti e irregolari», in parte a causa della resistenza ucraina, in parte per via dei continui problemi logistici. Ma, secondo fonti della Difesa americana, le truppe di Putin stanno avanzando. Sarà una guerra lunga - spiegano - Durerà ancora molto tempo. Le autorità locali ucraine denunciano che gli occupanti russi puntano ad istituzionalizzare la loro presenza nei territori conquistati. A Kherson (Sud) è stato annunciato che la regione passerà all’uso del rublo, la moneta russa, dal primo maggio, con un periodo di transizione di quattro mesi durante il quale sarà ammessa anche la grivnia ucraina.

A Mariupol, invece, sostengono che l’autoproclamato sindaco filorusso della città ha detto che questa entrerà a far parte della regione russa di Rostov. E prosegue lo scambio di accuse di atrocità fra Mosca e Washington: gli Usa denunciano di aver ricevuto «informazioni credibili» su «esecuzioni di persone alle quali erano state legate le mani, torture e violenze sessuali contro donne e ragazze» a Donetsk. E come sempre sta accadendo in questa guerra, Mosca replica parlando della scoperta di un «centro di tortura ucraino» a Mariupol. 

Prima del suo incontro con il presidente Zelensky, Guterres ha visitato vari centri nella regione di Kiev dove, dopo il ritiro dei russi, gli ucraini hanno denunciato atrocità da parte delle truppe di occupazione. «Quando vedo questi palazzi distrutti dalla guerra, immagino la mia famiglia, mia nipote nel panico e in fuga. Questa distruzione è inaccettabile nel XXI secolo», dichiara mentre sosta nella via principale di Borodianka, davanti a cinque palazzi di 10 piani parzialmente crollati e bruciati.

 

IL BUNDESTAG 

E intanto il Bundestag - con voti di maggioranza ed opposizione - ha approvato la consegna di armi pesanti a Kiev, mentre il ministro di Difesa britannico Ben Wallace ha assicurato che a breve il Regno Unito fornirà non solo missili a lungo raggio Brimstone, usati come armi terra-terra, ma anche specifiche batterie «anti nave». Wallace ha respinto le accuse russe di un coinvolgimento della Nato nel conflitto, sostenendo che Londra fornisce armi «come 40 altri Paesi in base ad accordi bilaterali». Ma il portavoce del Cremlino insiste: l’invio di armi in Ucraina costituisce «una minaccia per la sicurezza dell’Europa», e la Cina denuncia che la Nato è «uno strumento di singoli Paesi per cercare l’egemonia» non solo nel Nord Atlantico, ma anche nell’Asia-Pacifico, verso cui si è rivolta negli ultimi anni «per mostrare la sua potenza e fomentare conflitti».
La Germania con la consegna di armi non intende, comunque, diventare parte in guerra ma non può lasciare l’Ucraina indifesa all’aggressione russa e per questo il Bundestag ha dato mandato al Governo di «continuare nella consegna di attrezzature idonee all’Ucraina, e dove possibile anche accelerarla, e tra queste l’invio di armi pesanti e sistemi complessi, allargando accordi di triangolazione», senza tuttavia pregiudicare le capacità di difesa tedesca nell’alleanza Nato, ampliando la partecipazione alla difesa del fianco orientale, specie dei Paesi Baltici, anche con altri soldati e mezzi. Il fine è il mantenimento dell’ordine di pace e sicurezza in Europa in cui a tutti gli Stati è garantita l’intangibilità delle frontiere.

Anche in Italia, ieri, è stato dato il via libera alla seconda tranche di armi all’Ucraina. Il decreto - siglato dal ministro della Difesa, Guerini, insieme a Di Maio (Esteri) e a Franco (Economia) - è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Secretata la lista, ma Guerini ha riferito in proposito al Copasir in un’audizione durata circa due ore. Si tratta, ha spiegato il ministro, di materiale bellico della stessa natura di quello inviato con il primo decreto: missili anti-aereo Stinger, missili anti-carro Milan, mortai da 120 mm, mitragliatrici pesanti e leggere, giubbotti antiproiettile, elmetti, razioni k, proiettili e munizionamenti in grande quantità. Due mesi di guerra hanno messo a dura prova le dotazioni del Paese aggredito: è dunque necessario un ricambio. Un possibile salto di qualità del materiale da trasferire - a esempio, mezzi pesanti come i semoventi d’artiglieria M109, i cingolati M113 e i più leggeri blindati Lince - verrà valutato successivamente e sarà eventualmente oggetto di un ulteriore decreto interministeriale. 

LA DIFESA

C’è una ricognizione in atto da parte dello Stato Maggiore della Difesa, ma ci sono anche valutazioni politiche in capo al premier Mario Draghi dopo la levata di scudi del leader M5s Giuseppe Conte. E dagli Stati Uniti il presidente americano Joe Biden ha ribadito: «Finché continueranno gli assalti e le atrocità, continueremo ad aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione russa, inviando altre armi e nuovi aiuti». 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Aprile 2022, 08:42
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