Ucraina, la "guerra totale" di Putin. Londra: l'annuncio il 9/5 con la legge marziale

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L’Ucraina, nell’ottimistica visione di Mosca, doveva essere una prateria da conquistare. Non è andata così. L’obiettivo di espugnare la capitale Kiev è fallito, fonti del Pentagono rivelano che «i russi stanno facendo progressi lenti e irregolari». E rendono noto che nelle prossime ore è atteso l’arrivo, con oltre un decina di voli, di nuove armi ed equipaggiamenti inviati dagli Stati Uniti: droni Phoenix ghost, munizioni di artiglieria e radar. Così, se la scorsa settimana nell’esercito russo serpeggiava il malcontento, ora i vertici militari mostrano apertamente la loro irritazione e chiedono al presidente Valdimir Putin un salto di livello del conflitto. Che potrebbe arrivare il 9 maggio, con l’annuncio della «guerra totale».

MOBILITAZIONE
La tradizionale parata che celebra il Giorno della vittoria di Mosca contro il nazifascismo nella secondo conflitto mondiale è l’occasione ideale. Qualche settimana fa veniva indicata come data spartiacque per un possibile cessate il fuoco, con la proclamazione della vittoria da parte del Cremlino, adesso invece rischia di segnare l’avvio di un’escalation. Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace afferma che Putin potrebbe sfruttare questa giornata simbolica per «annunciare una mobilitazione di massa» dei russi, richiamo esplicito a un clima di guerra e all’unità nazionale della popolazione. L’etichetta di «operazione speciale» fin qui buona per la propaganda verrebbe cancellata a favore di un messaggio ben più duro, quello della Russia «ora di nuovo in guerra con i nazisti di tutto il mondo». Desiderosi di una rivincita per i fallimenti sul campo, sottolineano i media britannici rifacendosi all’intelligence, gli alti ufficiali starebbero spingendo il presidente a sferrare l’attacco finale e a proclamare il cambio di intensità dello scontro nella giornata simbolo della parata.

Una mossa non solo formale, perché permetterebbe al Cremlino di attivare la legge marziale, coinvolgere i suoi alleati (a cominciare dalla Bielorussia) in un aiuto militare e proclamare la mobilitazione di massa delle sue riserve per un ultimo affondo in Ucraina. La speranza di una svolta dei negoziati di pace appare risibile, alla luce delle ultime dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: i colloqui proseguono quotidianamente ma «sono difficili», dice in un’intervista all’agenzia di stampa cinese Xinhua, «al momento le delegazioni russa e ucraina stanno discutendo in videoconferenza una bozza di un possibile trattato». Lo scoglio principale è rappresentato dalle sanzioni: la revoca per Mosca deve far parte delle trattative, per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky vanno escluse. Tuttavia insiste: «Se c’è una sola possibilità, dovremmo parlare» e propone un confronto diretto con Putin, anche se «dopo Bucha e Mariupol» il rischio di un fallimento è alto. E i segnali che Putin invia all’occidente sempre più minacciosi: ieri la Svezia, che con la Finlandia chiederà di entrare nella Nato, ha denunciato lo sconfinamento di un caccia da ricognizione russo nel proprio spazio aereo.

GLI ATTACCHI
Se la diplomazia è disseminata di ostacoli, le armi non si fermano. Attorno alle 18 diverse esplosioni hanno illuminato il cielo nella parte sud di Odessa, le sirene dei raid aerei hanno risuonato in tutta la città e la pista dell’aeroporto è stata danneggiata. Le truppe russe stanno gradualmente aumentando l’intensità della loro offensiva nell’est dell’Ucraina, fa sapere un portavoce del ministero della Difesa Oleksandr Motuzyanyk. «La Russia sta potenziando il raggruppamento nella zona operativa orientale e sta aumentando il suo desiderio di impadronirsi di quanto più territorio ucraino possibile», afferma, aggiungendo che vi sono «segnali secondo i quali l’aggressore sta preparando azioni militari ancora più pesanti».

La piena mobilitazione di Mosca «dipenderà dai risultati dei combattimenti sul fronte orientale, se il nemico non riuscirà a realizzare i suoi piani nel prossimo futuro», rileva. Il bollettino dell’agenzia di stampa statale Ukrinform riporta che l’attività più intensa si registra «nelle direzioni di Slobozhansky e Donetsk», mentre il presidente Zelensky accusa il nemico di «voler cancellare ogni traccia di vita» dal Donbass, regione che Mosca dice di voler liberare. «I costanti bombardamenti su infrastrutture e aree residenziali dimostrano che i russi vogliono desertificare questo territorio», sottolinea in un video messaggio. La pressione dell’Armata si è mantenuta schiacciante su tutto il fronte sud-orientale, colpendo quasi 400 obiettivi in una sola notte. Kharkiv è stata bersagliata dall’artiglieria e secondo le autorità locali sono stati presi di mira anche un ospedale e due condomini. Nella regione di Lugansk la pioggia di fuoco si è concentrata su Rubizhne e Popasna. Il governatore ha denunciato bombe su due scuole e venti palazzi. E soprattutto, spari contro due autobus che stavano evacuando i civili. Nel Donetsk i russi stanno cercando di conquistare la città di Lyman, importante snodo ferroviario.

I CORPI
Sul fronte opposto il Cremlino accusa le forze ucraine di aver bombardato obiettivi in un villaggio di frontiera, nella regione russa di Kursk. Secondo il governatore locale, Roman Starovoyt, nel pomeriggio è stato attaccato un posto di frontiera a Krupets: «Le guardie di frontiera hanno risposto al fuoco e bloccato l’offensiva, non ci sono feriti». E ancora. Il governatore della regione russa di Bryansk, Alexander Bogomaz, dichiara che «un caccia ucraino» avrebbe colpito «con due missili un villaggio russo nel distretto di Starodubsky» e che «l’onda d’urto» avrebbe «danneggiato impianti usati per il carico di petrolio». E dove la devastazione non è causata dalle bombe, viene portata dalla furia dell’esercito russo. La polizia di Kiev dà conto dell’ultima terribile scoperta: i corpi di tre uomini torturati, imbavagliati e uccisi con un colpo in testa sono stati rinvenuti in un pozzo nel bosco vicino al villaggio di Myrotske, nel distretto di Bucha, regione di Kiev. «Le vittime sono state torturate a lungo e uccise con colpi di arma da fuoco a un orecchio», relaziona il capo della polizia Andriy Nebytov. I prigionieri avevano le mani legate, una benda avvolta intorno agli occhi e un bavaglio sulla bocca. Ora sono a disposizione dei medici legali e in totale finora gli investigatori hanno esaminato 1.202 corpi di civili uccisi dai soldati russi nella regione di Kiev. A scavare nel terreno e ricomporre i cadaveri nei sacchi sono volontari, con equipaggiamenti di fortuna: scavano con guanti da giardinaggio e trasportano i corpi su furgoni forniti da aziende commerciali ormai senza lavoro.

Racconta uno di loro, Serhiy Roholsky: «Siamo qui da due settimane e raccogliamo da otto a undici corpi al giorno». Quando nella regione infuriavano i combattimenti «non c’era la possibilità di eseguire gli esami autoptici, i civili hanno semplicemente seppellito i morti e poi riferito alla polizia l’ubicazione della tomba. Non fa differenza che una vittima sia stata sepolta in un cimitero o da qualche parte in un campo, se non è stata identificata deve essere riesumata», ribadisce Stanislav Kozynchuk, il vice capo dell’ufficio del procuratore. «È essenziale che tutti i corpi abbiano un nome in modo che le famiglie delle vittime possano essere informate e che vengano stabilite le cause esatte della morte», afferma Michelle Bachelet, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. «Devono essere prese tutte le misure per preservare le prove dei crimini».

Guerra in Ucraina, la diretta

Ore 23.55 - Ucraina propone a Cina di fare da garante di sicurezza

L'Ucraina ha chiesto alla Cina di entrare a far parte del gruppo di Paesi che dovrebbero fare da garanti per mettere fine alla guerra. Lo riferisce il Guardian. In marzo era circolata l'ipotesi che del gruppo di garanti della sicurezza dell'Ucraina potessero far parte i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, e quindi anche la Cina, oltre ad altri Paesi.

Ore 22.09 - Sindaco Mariupol: vittime militari russi il doppio di quelle naziste 

A Mariupol in due mesi i militari russi hanno ucciso il doppio di abitanti di quelli uccisi dalla Germania nazista. L'accusa parte dal sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko: nei due anni di occupazione di Mariupol durante la seconda guerra mondiale, i nazisti hanno ucciso 10mila persone, ha dichiarato. I russi hanno raddoppiato il numero delle vittime nei due mesi di assedio di Mariupol. «Si tratta di uno dei peggiori genocidi di civili nella storia moderna», ha detto il sindaco della città, citato da Kiev Independent.

Ore 21.20 - Johnson: rafforzare Ucraina perché Putin cada

In una conversazione telefonica avuta oggi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il premier britannico Boris Johnson ha affermato che intende continuare a rafforzare militarmente Kiev e che rimane impegnato a far sì che «Putin cada». Lo riferisce la Bbc online. «Il presidente Zelensky ha fornito informazioni sugli intensi combattimenti nell'Ucraina orientale e sul perdurante assedio di Mariupol», ha detto un portavoce di Downing Street. Le parti hanno anche discusso «i progressi negli sforzi guidati dall'Onu per l'evacuazione da Mariupol».

Ore 21.09 - Azov: venti civili evacuati da Azovstal

Venti civili feriti sono stati evacuati dall'assediata acciaieria di Azovstal a Mariupol nel sud dell'Ucraina. Lo scrive il Guardian che riporta il video del vice comandante del reggimento Azov Svyatoslav Palamar, secondo il quale tra loro ci sono donne e bambini. «Probabilmente stanno andando a Zaporizhzhia», ha aggiunto. In precedenza l'agenzia ufficiale russa Tass aveva annunciato che un gruppo di 25 civili, tra cui sei bambini, era riuscito a uscire dall'acciaieria di Azovstal, dove sono bloccati centinaia di soldati e civili ucraini.

Ore 20.58 - Mosca: colpite 17 strutture militari ucraine

Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che le sue forze armate hanno colpito 17 strutture militari ucraine con missili ad alta precisione oggi, distruggendo tra gli altri un posto di comando ed un deposito usato per razzi ed artiglieria.

Ore 20.40 - Aereo da ricognizione russo viola i cieli svedesi. Stoccolma: «Inaccettabile, agiremo contro»

Ore 18.00 - Missili su Odessa

«I media e i testimoni ucraini riferiscono di molteplici esplosioni nella città meridionale di Odessa in Ucraina subito dopo le 18 ora locale». Lo riferisce la Cnn citando un testimone che ha visto almeno un aereo da combattimento sopra la città. Il comando operativo dell'esercito ucraino nel sud del Paese ha dichiarato su Telegram che la pista dell'aeroporto di Odessa è stata danneggiata. Le esplosioni sono state udite subito dopo che le sirene dei raid aerei hanno suonato in tutta la città.

Ore 16.30 - Berlino: non pagheremo il gas russo in rubli

«Rivolgendomi a #Putin, lo dico molto chiaramente: non saremo ricattati! In futuro non pagheremo il gas russo in #rubli. Una cosa è chiara: stiamo facendo tutto il possibile per diventare il più rapidamente possibile indipendenti dalla Russia». Lo ha twittato il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner.

Ore 15.30 - Mosca: guerra nucleare inammissibile

La Russia invita gli altri Stati ad attenersi alla logica scritta nei documenti per prevenire una guerra nucleare e segue rigorosamente il principio che un tale conflitto è inammissibile. Lo ha detto oggi alla Tass il direttore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo Vladimir Yermakov. «È imperativo riaffermare il principio che i rischi di una guerra nucleare che non deve mai essere scatenata devono essere ridotti al minimo attraverso la prevenzione di qualsiasi conflitto armato tra potenze nucleari», ha aggiunto l'alto diplomatico.

Ore 15.10 - Cnn: in nuove foto acciaieria Azovstal quasi interamente distrutta

Quasi tutti gli edifici della tentacolare acciaieria Azovstal, l'ultima roccaforte ucraina a Mariupol, sono stati distrutti: lo mostrano nuove immagini satellitari di Maxar Technologies pubblicate dalle Cnn Ci sono grandi buchi nei tetti, segno rivelatore di un attacco militare, di cui alcuni completamente crollati e alcuni edifici ridotti in macerie. Molti degli edifici residenziali e governativi direttamente a est dell'impianto sono stati completamente distrutti. Non è chiaro dalle immagini satellitari scattate ieri - scrive la Cnn - se siano state distrutte anche strutture sotterranee dove si rifugiano soldati e civili ucraini.

Ore 14:48 - Sanzioni, la Russia lascerà la ISS

La Russia lascerà la Stazione Spaziale Internazionale a causa delle sanzioni imposte per l'invasione dell'Ucraina. «La decisione è già stata presa, non siamo obbligati a parlarne pubblicamente», ha detto il direttore generale Dmitry Rogozin in un'intervista riportata dall'agenzia Bloomberg citando la Tass e Ria Novosti. «Posso dire solo questo: in linea con i nostri obblighi informeremo i nostri partner della fine del nostro lavoro sull'Iss con un anno di anticipo», ha aggiunto.

Ore 14.00 - Media Gb: «Putin verso annuncio guerra totale a Kiev»

Vladimir Putin potrebbe abbandonare il termine «operazione speciale» per indicare l'invasione dell'Ucraina e parlare di "guerra totale" a Kiev. Lo riporta l'Independent citando indiscrezioni di funzionari russi e occidentali. In cerca di una «rivincita» per i fallimenti militari, gli alti ufficiali dell'esercito russo - riporta il media britannico - starebbero spingendo il presidente russo ad annunciare il cambiamento durante la parata annuale del Giorno della Vittoria il 9 maggio. La mossa permetterebbe al Cremlino di attivare la legge marziale, coinvolgere i suoi alleati in un aiuto militare e proclamare la mobilitazione di massa.

Ore 13.45 - Bombe su Kharkiv, colpiti ospedale e villaggio liberato ieri 

Il villaggio di Ruska Lozova, nella regione orientale di Kharkiv, liberato ieri dall'occupazione russa, è stato nuovamente attaccato dalle truppe di Mosca che hanno provocato una vittima e 12 feriti. Lo ha scritto su Telegram il il Servizio statale di emergenza ucraino ripreso da Ukrinform. La notte scorsa un ospedale, due condomini di nove piani e una parte della zona industriale sono stati bombardati nel distretto Nemyshliansky di Kharkiv. Dopo le esplosioni gli appartamenti hanno preso fuoco, uno dei proprietari è rimasto ferito. Le strutture in cemento e gli infissi di un piano dell'ospedale sono stati parzialmente distrutti.

Ore 13.25 - Bucha, tre uomini torturati, uccisi e gettati in un pozzo

Nuovi orrori dell'occupazione russa emergono dal distretto di Bucha: i corpi di tre uomini uccisi, con segni di tortura, sono stati trovati ieri in un pozzo nei boschi vicini al villaggio di Myrotske. A descrivere oggi il ritrovamento su Facebook è Andriy Nebytov, capo della polizia della regione di Kiev, rilanciato dal sito Ukrinform. Sono ormai 1.202 i corpi ritrovati di civili uccisi attorno a Kiev durante l'occupazione russa. «Le vittime sono state torturate a lungo; vi sono ferite d'arma da fuoco agli arti. Alla fine, ognuno degli uomini è stato ucciso con un colpo all'orecchio. Quest' è un'altra fossa comune opera degli occupanti nel distretto di Bucha, il distretto che ha lungamente sofferto con oltre un migliaio di cittadini uccisi e torturati», scrive Nebytov. I tre morti trovati ieri avevano le mani legate, gli occhi bendati ed erano imbavagliati. Sui corpi c'erano tracce di torture e ferite d'armi da fuoco. Dopo un primo esame della polizia, le salme saranno esaminate dai patologi forensi.

Ore 13.00 - La pronipote di Nikita Krusciov: «Mai così vicini alla guerra nucleare»

La Russia e l'Occidente sono più vicini alla guerra nucleare di quanto non lo fossero l'Urss e gli Usa durante la crisi dei missili di Cuba: ne è convinta la pronipote dell'ex leader sovietico Nikita Krusciov, che già nelle scorse settimane aveva avvertito del rischio che Mosca potrebbe essere pronta a usare le armi nucleari in Ucraina. Lo riporta il Guardian. La guerra in Ucraina potrebbe diventare più pericolosa poiché nessuna delle parti sembra disposta a «fare marcia indietro», ha detto Nina Khrushcheva, docente di affari internazionali negli Stati Uniti. Sia l'allora presidente degli Stati Uniti, John F Kennedy, sia Krusciov decisero di ridurre l'escalation non appena lo spettro di una guerra nucleare divenne una vera minaccia, ha commentato Khrushcheva parlando al programma Today della Bbc. «Ciò che davvero salvò il mondo in quel momento fu il fatto che sia Krusciov sia Kennedy, qualsiasi cosa pensassero l'uno dell»ideologia dell'altro e non fossero d'accordo con essa, oltre al fatto che nessuno dei due voleva cedere per primo, quando apparve la minaccia di un potenziale conflitto di qualsiasi tipo, fecero subito marcia indietro«, ha aggiunto.

Ma questa volta nessuna delle due parti, »in particolare la parte russa«, sembra essere disposta a indietreggiare, e questo è ciò che »mi spaventa di più«, ha concluso.

Ore 12.10 - Kiev: la propaganda russa diffonde il caos in Europa

«Quando è cominciata la guerra, i canali di propaganda russa come Primo Canale, Ntv e altri hanno cambiato i loro palinsesti per dedicarsi interamente alle news. Ricevono molti soldi per diffondere disinformazione, non solo in Russia ma anche attraverso l'Europa. Questo è pericoloso perché la disinformazione diffonde il caos in Europa». Lo ha detto all'Ansa il ministro dell'Informazione ucraino Oleksandr Tkachenko, aggiungendo di aver chiesto «ai colleghi europei di sanzionare questi canali che ancora trasmettono sulle piattaforme satellitari».

Ore 11.40 - Kiev: «Caduti 23mila soldati russi»

Sono 23.200 i soldati russi rimasti uccisi in Ucraina, secondo l'ultimo bilancio diffuso da Kiev. Il bollettino odierno, riportato da Kyiv Independent, riporta fra le perdite materiali russe 190 aerei, 155 elicotteri, 1008 tank, 436 sistemi d'artiglieria, 2.445 mezzi corazzati, 4 sistemi mobili Srbm (missili balistici a corto raggio), 151 sistemi di lancio multiplo di missili, 8 navi, 1071 veicoli, 76 autocisterne di carburante, 232 droni, 77 sistemi di difesa aerea e 32 equipaggiamenti speciali.

Ore 10.50 - Kiev: respinti attacchi russi 

«I combattimenti continuano». Lo Stato Maggiore ucraino segnala nuovi attacchi russi concentrati nell'est dell'Ucraina, ma senza successi per le forze di Mosca. La Russia continua ad ammassare truppe nei pressi della città di Izyum, nella regione di Kharkiv. Secondo l'aggiornamento riportato dall'agenzia Dpa, le forze russe tentano di avanzare nell'entroterra in più punti, ma le forze ucraine respingono gli attacchi. Vengono segnalate operazioni russe con missili e artiglieria contro obiettivi nella regione di Dnipropetrovsk. Secondo il rapporto, le forze russe stanno in parte raggruppando e rafforzando le truppe. Gli ucraini parlano di 14 attacchi respinti nelle regioni di Luhansk e Donetsk e di 11 tank, nove droni e sette sistemi di artiglieria distrutti. La gran parte dei combattimenti si è concentrata nelle regioni orientali di Luhansk e Donetsk. Resta invece poco chiara la situazione intorno allo stabilimento Azovstal nella città di Mariupol.

Ore 10.20 - Mosca: caccia ucraino colpisce villaggio russo

Un caccia ucraino ha colpito oggi con 2 missili un impianto petrolifero  nel distretto di Starodubsky, nella regione di Bryansk al confine con l'Ucraina. Lo ha detto il governatore della regione, Alexander Bogomaz, riporta la Tass. Non ci sono vittime o feriti. «Oggi alle 6:50 (le 5:50 in Italia), i sistemi di difesa aerea russi hanno individuato un aereo da combattimento ucraino. Mentre erano in corso misure per impedire all'obiettivo di entrare in territorio russo, 2 proiettili hanno colpito l'insediamento di Zhecha nel distretto di Starodubsky», ha detto Bogomaz.

Ore 9.50 - Truppe russe sparano su bus evacuazione civili in Lugansk

I soldati russi hanno sparato contro due autobus che stavano evacuando civili dalla città di Popasna, nella parte orientale di Lugansk. Lo ha reso noto il sindaco della città riportato dal Kyiv Independent. Dopo l'attacco, la comunicazione con gli organizzatori dell'evacuazione che erano nel veicolo è saltata e non è ancora stato possibile sapere se ci sono vittime, ha affermato il capo dell'amministrazione civile-militare della città di Popasna Mykola Khanatov citato da Unian. Mykola ha spiegato che le truppe russe hanno aperto il fuoco sugli ultimi mezzi partiti.

 

Ore 9.30 - Aiea: team nucleare russo nella centrale di Zaporizhzhia 

L'Ucraina ha informato l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) che Rosenergoatom - unità della compagnia nucleare statale russa Rosatom - ha inviato un gruppo di 8 specialisti nucleari alla centrale nucleare sud-orientale di Zaporizhzhia che hanno richiesto rapporti quotidiani sull'impianto e «questioni riservate» del funzionamento dell'impianto. Lo rende noto l'Aiea sul suo sito. I rapporti richiesti riguardano anche la gestione del combustibile nucleare, del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi. Secondo i media ucraini «Rosatom sta cercando di prendere il pieno controllo della centrale di Zaporizhzhia».

Ore 9.10 - Colpito mezzo con forniture mediche diretto ad ospedale in Lugansk

Un mezzo della polizia che consegnava forniture mediche a un ospedale è stato centrato da colpi di mortaio a Severodonetsk. Lo ha scritto il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergii Gaidai, su Telegram riportato da Unian. Anche un'auto di volontari è stata colpita dal fuoco dei soldati russi. Per il momento non si hanno notizie di feriti o vittime.

Ore 8.30 - Ucraina: bombardate 2 scuole e 20 palazzi nel Lugansk

Due scuole e 20 palazzi residenziali sono state danneggiate dai bombardamenti dell'esercito russo nelle ultime 24 ore nella regione di Lugansk. Lo ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale Sergii Gaidai su Telegram riportato da Ukrinform. «I russi stanno prendendo d'assalto Rubizhne e Popasna», ha scritto Gaidai. In particolare, ieri sera due case vicine a Rubizhne sono state colpite e hanno preso fuoco. Altre due sono andate a fuoco a Novodruzhesk. Cinque appartamenti sono stati danneggiati a Hirske e altre 10 a Orikhhove. Le truppe russe hanno anche bombardato una scuola situata nei nuovi quartieri di Sievierodonetsk, causando un incendio. Successivamente un'altra scuola è stata danneggiata dai bombardamenti, ha riferito Gaidai.

Ore 8.20 - Intelligence Gb: Mosca spera di correggere i problemi dell'invasione

«La Russia auspica di correggere i problemi che inizialmente hanno limitato la sua invasione» dell'Ucraina concentrando geograficamente le forze da combattimento, accorciando le linee di rifornimento e semplificando la catena di comando e controllo». È quanto rileva l'ultimo aggiornamento di intelligence del ministero della Difesa britannico, secondo cui «restano» problemi per i russi a livello di «coordinamento tattico» e per «molte unità» ci sarebbe il problema del «morale indebolito». L'aggiornamento parla di «sfide considerevoli» per la Russia rilevando che è stata «costretta a unire e ridistribuire unità fiaccate ed eterogenee dalle avanzate fallite nel nordest dell'Ucraina». La valutazione rileva la «mancanza di competenza a livello di unità» e l' «inconsistente supporto aereo» che «hanno lasciato la Russia incapace di sfruttare al massimo la sua massa da combattimento, nonostante progressi locali».

Ore 7.40 - Mine nel Maro

Le mine posate dalle truppe ucraine sono alla deriva nel Mar Nero e rappresentano una minaccia per la navigazione e le infrastrutture portuali dei Paesi del Mar Nero: lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov nell'intervista all'agenzia di stampa cinese Xinhua ripresa dalla Tass. «La parte ucraina continua a bloccare le navi straniere, creando la minaccia di bombardamenti nelle sue acque interne e nel mare territoriale. Inoltre, unità della marina ucraina hanno seminato mine sulla costa, nelle aree portuali e nelle acque territoriali», ha affermato il ministro russo. «Questi ordigni esplosivi si sono staccati dai cavi di ormeggio e sono andati alla deriva in mare aperto, e quindi rappresentano una grave minaccia per le marine e per le infrastrutture portuali dei Paesi del Mar Nero», ha osservato Lavrov

Ore 6.30 - Revoca delle sanzioni

La revoca delle sanzioni contro la Russia fa parte dei negoziati di pace tra Mosca e Kiev, che continuano ogni giorno ma sono «difficili»: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in una intervista all'agenzia di stampa cinese Xinhua ripresa dai media internazionali. In precedenza il presidente ucraino, Vlodomyr Zelensky, aveva detto che le sanzioni non potevano far parte dei negoziati. Lavrov ha inoltre affermato che «al momento le delegazioni russa e ucraina stanno discutendo in videoconferenza una bozza di un possibile trattato».

Ore 5.53 - Mosca: la Nato fa di tutto per impedire la pace

I paesi della Nato «stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione speciale russa in Ucraina mediante accordi politici»: lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in una intervista all’agenzia di stampa Xinhua, ripresa dalla Tass. «Stiamo assistendo alla manifestazione del classico doppio standard e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale in questo momento. Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i paesi della Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione attraverso il raggiungimento di accordi politici», ha affermato il ministro russo.

Missili Kalibr caricati sul sottomarino russo nel porto di Sebastopoli: l'immagine satellitare mostra l'arma di Putin

Ore 5.06 - Nella notte esplosioni a Kharkiv, i russi continuano ad attaccare

Le forze russe, all’alba di questa mattina, mantengono la loro pressione sulle regioni orientali e meridionali dell’Ucraina, in particolare intorno a Kharkiv nel nord-est, dove stanno cercando a tutti i costi di aumentare il loro controllo, nonostante, secondo Kiev, alcune battute d’arresto sul campo. Violente esplosioni sono state udite durante la notte a Kharkiv, la seconda città più grande del Paese, martellata da settimane dall’artiglieria russa. Ieri, secondo l’amministrazione militare regionale di Kharkiv, questi bombardamenti hanno provocato almeno un morto e diversi feriti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riconosciuto che la situazione nel nordest, dove le forze russe stanno nuovamente concentrando la loro offensiva, è «difficile». «Ma il nostro esercito sta ottenendo un successo tattico», ha detto.

Ore 5.02 - Kiev: respinti 14 attacchi russi nelle regioni di Donetsk e Luhansk

Le forze ucraine hanno respinto 14 attacchi nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Lo riporta il Kiev Independent. Secondo le forze armate ucraine, «la Russia ha perso 11 carri armati, 7 pezzi di artiglieria, 27 corazzate, un veicolo da combattimento e altri 14 veicoli negli oblast di Donetsk e Luhansk».

Ore 3.21 - Cnn, lo strano caso degli oligarchi morti per suicidio

Almeno sei uomini d’affari russi sono morti per apparente suicidio negli ultimi tre mesi, alcuni dei quali con le loro famiglie. Lo riporta Cnn secondo la quale quattro dei sei decessi sono associati a Gazprom o una delle sua controllate. Fra i morti c’è anche Sergey Protosenya, ex presidente di Novotek, trovato senza vita in Spagna insieme alla moglie e alla figlia in quello che in un primo momento è stato indicato come un omicidio-suicidio. “Mio padre non lo avrebbe mai fatto, amava mia madre e mia sorella, sono stati tutti uccisi da qualcun altro”: è la convinzione del figlio Fedor.

 

Ore 3.04 - «Mio marito è morto in Ucraina»: ecco chi era l’ex marine Usa ucciso in combattimento contro i russi

«Mio marito è morto in Ucraina. Era partito con il desiderio di aiutare le persone, aveva sempre sentito che quella era la sua missione principale nella vita. Sognava di fare il poliziotto o il p ompiere»: Brittany Cancel è la vedova di Willy Joseph Cancel, 22 anni, morto in combattimento il 26 aprile in Ucraina, arruolato da una società di contractor per supportare le forze di Kiev contro l’offensiva russa. La storia di questo ragazzo, che lascia un figlio di 7 mesi e una moglie giovanissima, ha commosso l’America ed è stata raccontata in un ampio servizio dell’agenzia Ap, firmato dal giornalista Jonathan Drew. La notizia della sua morte è stata riferita ai media dai parenti più stretti e confermata dalla madre Rebecca Cabrera. Qui l’articolo completo di Paolo Foschi per il Corriere della Sera.

Ore 3.00 - Lavrov: il sostegno della Nato all’Ucraina ostacola la pace

«Il sostegno della Nato all’Ucraina ostacola il raggiungimento di un accordo politico per porre fine al conflitto». Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un’intervista alla cinese Xinhua, riportata dall’agenzia Tass.

Ore 1.25 - Zelensky ringrazia i Paesi che hanno riaperto le ambasciate a Kiev

Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky ha ringraziato i paesi che hanno ripreso le operazioni diplomatiche a Kiev. «L’ambasciatrice del Regno Unito in Ucraina Melinda Simmons è tornata oggi a Kiev», ha spiegato nel suo discorso serale di venerdì. «Attualmente nella capitale del nostro paese operano 27 missioni diplomatiche estere. E questo è un gesto di sostegno all’Ucraina estremamente importante, per il quale siamo grati a tutti loro», ha aggiunto. «Tali gesti, insieme a un forte sostegno difensivo, finanziario e politico da parte del mondo libero, significano che la necessità di porre fine alla guerra sta diventando sempre più evidente per la Russia. La sconfitta degli occupanti è inalterabile», ha detto Zelensky.

Ore 0.11 - L’economista Guriev: decisive le sanzioni su gas e petrolio

«Le sanzioni sul gas e sul petrolio saranno decisive. Prima le introduciamo, prima finisce la guerra»: Sergei Guriev, economista russo dissidente, ex consigliere del Cremlino, non ha dubbi. L’isolamento economico della Russia può portare alle fine dell’invasione dell’Ucraina dalle truppe di Mosca. Guriev, rifugiato a Parigi nel 2013 dopo aver preso pubblicamente posizione contro Putin, insegna a Sciences Po. Stefano Montefiori lo ha intervistato in esclusiva per il Corriere della Sera (qui l’articolo completo)

Ore 00.14 - Oggi il colloquio fra Macron e Zelensky

È slittato a oggi il colloquio tra il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, inizialmente previsto per venerdì. Lo ha riferito l’emittente televisiva francese BFMTv, citando una fonte all’Eliseo.

Ore 23:13 - Pentagono: consegnati gli obici, i coltelli da combattimento corpo a corpo

Il sessanta per cento dei novanta obici da artiglieria promessi dagli Stati Uniti, sono stati consegnati all’Ucraina. Lo riporta il Pentagono. «Noi crediamo — riporta una nota del dipartimento Difesa — che questi obici saranno molto, molto efficaci nell’aiutare gli ucraini nel Donbass. Abbiamo descritto quest’arma come un sorta di coltello da combattimento, e pensiamo che sia proprio così». Secondo il Pentagono gli scontri nella regione orientale dell’Ucraina andranno avanti a lungo, perché «seppure a corto di rifornimenti», i russi «superano per numero» le forze ucraine. Nella prossime 24 ore, ha aggiunto il Pentagono, «più di una dozzina di voli sono attesi dagli Stati Uniti e porteranno altri obici con munizioni da 155 millimetri». Nella spedizione rientrano i droni «suicida» Phoenix Ghost, di fabbricazione americana, in grado di individuare un obiettivo e «seguirlo» fino a sei ore, per poi colpirlo anche di notte, grazie ai sensori di ultima generazione. «Nelle ultime ventiquattr’ore - ha aggiunto il dipartimento americano — ci sono state venti consegne via aerea da parte di sette nazioni. Le spedizioni includono munizioni di piccolo calibro, razzi di 122 millimetri, elmetti e giubbotti anti-proiettili».


Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Maggio 2022, 09:37
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