Mariupol, oggi riprende l'evacuazione dei civili. Ma la Russia bombarda ancora l'acciaieria ​Azovstal

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Oggi riprende l'evacuazione dei civili da Mariupol Ma la Russia bombarda ancora l'acciaieria

Le evacuazioni da Mariupol continueranno oggi, lunedì, se «tutte le necessarie condizioni» saranno soddisfatte. Lo ha detto ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dal Guardian, dopo che ieriun centinaio di civili sono stati evacuati dall'acciaieria di Azovstal. «Per la prima volta - ha affermato Zelensky - questo corridoio vitale ha cominciato a funzionare. Per la prima volta c'è stato un vero cessate il fuoco di due giorni in questo territorio. Continueremo a fare tutto per evacuare la nostra gente da Azovstal, da Mariupol in generale. Questi corridoi umanitari sono uno egli elementi del processo negoziale in corso».

Sul fronte diplomatico ben poco si muove: se l'Unione europea si appresta a varare un sesto pacchetto di sanzioni che potrebbe includere una riduzione delle importazioni di gas e petrolio, la visita di ieri del portavoce di Ankara a Kiev si è conclusa senza alcun annuncio. Il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba in un'intervista a Xinhua chiede alla Cina di entrare a far parte di un gruppo di Paesi garanti del processo di pace ma sottolinea che dopo gli incontri di Istanbul i negoziati si sono fatti «molto più difficili».

Guerra in Ucraina, la diretta

Ore 1.00 - Dopo l'evacuazione di circa 100 persone, il complesso siderurgico Azovstal a Mariupol è stato nuovamente preso di mira dai bombardamenti russi. Lo riferisce la Cnn, citando il comandante della 12esima brigata della Guardia nazionale Denis Schlega. Centinaia di civili ucraini sono ancora intrappolati tra le rovine dell'impianto e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che l'evacuazione riprenderà domattina.

Ore 00.00 - Le evacuazioni da Mariupol continueranno domani, lunedì, se «tutte le necessarie condizioni» saranno soddisfatte. Lo ha detto questa sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dal Guardian, dopo che oggi un centinaio di civili sono stati evacuati dall'acciaieria di Azovstal. «Per la prima volta - ha affermato Zelensky - questo corridoio vitale ha cominciato a funzionare. Per la prima volta c'è stato un vero cessate il fuoco di due giorni in questo territorio. Continueremo a fare tutto per evacuare la nostra gente da Azovstal, da Mariupol in generale. Questi corridoi umanitari sono uno egli elementi del processo negoziale in corso».

Ore 22.45 - «Non vogliamo rovesciare (il presidente ucraino) Zelensky. Non puntiamo a un cambio di regime a Kiev, questa è una specialità degli americani. Non chiediamo nemmeno che si arrenda. Quello che chiediamo è che interrompa le ostilità e lasci andare i civili. Vogliamo fare in modo che dall'Ucraina non vengano più minacce per la Russia». Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, intervistato a Zona Bianca su Rete 4.

Ore 22.31 - I Paesi europei importatori del gas russo, come l'Italia, devono pagarlo in rubli perché «hanno rubato» a Mosca le sue riserve valutarie in dollari e euro depositate presso le banche europee imponendo un congelamento nell'ambito delle sanzioni. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, intervistato a Zona Bianca su Rete 4. «Voi pagherete comunque nella valuta prevista dai contratti - ha aggiunto - ma le forniture verranno considerate pagate quando queste somme saranno state convertite in rubli, che non possono essere rubati. Per gli acquirenti non cambierà nulla, pagheranno stesse somme previste dai contratti».

Ore 22.26 - «Alcune dichiarazioni di politici e media italiani sono andate oltre le buone norme diplomatiche e giornalistiche». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, intervistato a Zona Bianca su Rete 4. «L'Italia - ha aggiunto Lavrov - è in prima fila tra coloro che adottano e promuovono le sanzioni anti-russe. Per noi è stata una sorpresa. Eravamo abituati all'idea che l'Italia, grazie alla sua storia, sapesse distinguere il bianco dal nero».

Ore 22.00 - Terza guerra mondiale? «I mass media occidentali e i politici occidentali travisano, quando si parla delle minacce come la terza guerra mondiale. La Russia non ha mai interrotto gli sforzi che garantiranno il non svilupparsi della guerra». Lo dice Sergej Lavrov a Zona bianca su Rete4. Il ministro degli Esteri russo ricorda gli accordi tra Gorbaciov e Reagan e spiega che la Federazione russa è favorevole a una «dichiarazione che confermi che una guerra nucleare non può essere mai iniziata» ma gli Usa respingono questo accordo.

Ore 21.50 - Armi mai viste? «Abbiamo le armi ultrasoniche che sono state elaborate perché i missili degli Stati Uniti saranno rivolti, non contro la Corea del Nord ma contro la Russia». Lo dice Sergej Lavrov a Zona bianca su rete4. «Noi -sottolinea il ministro degli Esteri russo- eravamo pronti a parlare con gli Usa per un nuovo accordo sulla stabilità strategica, ma la controparte americana ha interrotto i negoziati».

Ore 21.47 - «Non intendiamo arrenderci, intendiamo continuare a difenderci». Lo ha detto alla Bbc Svyatoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov nell'acciaieria Azovstal di Mariupol, da dove oggi sono stati evacuati un centinaio di civili. Palamar ha fatto appello alle autorità ucraine e ai leader di altri Paesi perché «facciano tutto il possibile» per evacuare anche i combattenti dall'impianto grazie a un salvacondotto.

Ore 21.38 - «Ho parlato con Josep Borrell sul prossimo round di sanzioni dell'Ue contro la Russia che deve includere un embargo petrolifero. Ho anche sottolineato che non ci può essere alternativa alla concessione dello status di candidato all'Ue all'Ucraina. Abbiamo prestato attenzione a un'ulteriore evacuazione sicura dall'assedio di Mariupol». Lo scrive su twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Ore 20.49 - Il capo dell'ufficio di presidenza ucraino, Andriy Yermak, ha detto che l'evacuazione odierna di civili dall'acciaieria Azovstal di Mariupol è solo un primo passo e che civili e militari continueranno ad essere evacuati dallo stesso impianto e dalla città. Yermak, citato da Ukrinform, ha detto che da Azovstal sono stati fatti uscire 100 persone, tra donne, bambini e anziani. «Sì, è stata un'operazione difficile e c'è ancora molto lavoro da fare, ma nulla ci fermerà», ha aggiunto, sottolineando che l'operazione è avvenuta sotto il controllo diretto del presidente Volodymyr Zelensky. Secondo il ministero della Difesa russo gli evacuati oggi dall'acciaieria sono stati 80.

Ore 20.08 - Un ferito e sette abitazioni danneggiate è il bilancio di un incendio che ha investito oggi una struttura militare russa vicino a Belgorod a una ventina di chilometri dalla frontiera con l'Ucraina. Lo ha riferito il governatore, Vyacheslav Gladkov, citato dalla Tass. In un'altra regione russa di confine, quella di Kursk, il governatore ha detto che oggi parte di un ponte ferroviario utilizzato da treni merci è crollato, senza provocare vittime, a causa di un «sabotaggio».

Ore 19.30 È stata rinviata a domani, «per motivi di sicurezza», l'evacuazione dei civili che intendono lasciare Mariupol e che si trovano in parti della città al di fuori dell'acciaieria di Azovstal. Lo annuncia il Consiglio comunale citato dall'agenzia ucraina Unian. L'evacuazione dovrebbe cominciare alle 8 del mattino da un'area vicina al centro commerciale Port City. In precedenza il Consiglio comunale aveva annunciato che l'evacuazione sarebbe cominciata oggi alle 16.

Ore 18.55 - Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato oggi una legge che concede benefici fiscali ad imprese straniere che vogliano aprire un conto bancario nel Paese. Una misura, sottolinea l'agenzia Tass, necessaria per pagare il gas in rubli, come chiesto da Mosca. Il ministero delle Finanze dovrà ora mettere a punto la lista dei documenti necessari per ottenere le esenzioni. Secondo il sistema introdotto recentemente, le compagnie straniere che intendono continuare a importare gas russo potranno pagarlo in valuta straniera, secondo quanto previsto dai contratti, ma successivamente le somme versate dovranno essere convertite in rubli su un altro conto.

Ore 18.40 - Il ministero della Difesa russo ha confermato l'evacuazione di civili dall'acciaieria di Azovstal a Mariupol, aggiungendo che sono stati consegnati ai rappresentanti dell'Onu e della Croce rossa. Lo riferisce l'agenzia Interfax. L'evacuazione, sottolinea il ministero della Difesa, riguarda «i civili che volevano partire per raggiungere il territorio controllato da Kiev».

Ore 16.09Diverse persone sono rimaste uccise in un attacco delle forze ucraine contro gli alloggiamenti dell'esercito russo a Izyum. Lo ha reso noto un consigliere del ministero dell'Interno di Kiev, Anton Herashchenko, secondo cui tra le vittime dell'attacco avvenuto ieri ci sarebbero anche degli alti ufficiali di Mosca. Fonti di Kiev sostengono che a Izyum, nella regione di Kharkiv, si troverebbe anche il capo dello Stato maggiore russo, il generale Valery Gerasimov, che da lì starebbe coordinando le operazioni nel Donbass. Nessuna conferma è arrivata da Mosca, né dell'attacco né della presenza del generale.

Ore 16.16 - In fiamme una struttura militare russa al confine con l'Ucraina. Lo ha denunciato il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, secondo cui l'incendio - del quale non ha chiarito le cause - si è sviluppato in una struttura del ministero della Difesa e una persona è rimasta ferita. Su Telegram, Vyacheslav Gladkov ha affermato che non ci sono ancora dettagli su danni nell'edificio situato nella regione meridionale di Belgorod. Le immagini che circolano al momento sui social media mostrano una enorme colonna di fumo provenire dal luogo della struttura. «Tutti i servizi di emergenza stanno lavorando sul luogo dell'incidente, vengono prese tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza», ha affermato il governatore.

Ore 16.00 L'operazione di evacuazione dei civili dall'acciaieria di Azovstal, a Mariupol, «continua» anche oggi. Lo afferma un portavoce dell'Onu a Ginevra, riferiscono i media internazionali. «Le Nazioni Unite confermano che è in corso l'evacuazione presso il complesso siderurgico di Azovstal, in coordinamento con la Croce Rossa e le parti in conflitto», ha detto Jens Laerke, portavoce dell'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari. Il funzionario ha sottolineato di non poter fornire altri dettagli per motivi di sicurezza.

Ore 15.30 - Esplosioni a Belgorod, in territorio russo, dove potrebbe essere stato colpito un deposito di armi. Sulle foto condivise su Telegram si intravede una alta colonna di fumo. 

Ore 13.40 - Oggi c'è una «possibilità» di evacuare i civili da Mariupol. È quanto annunciato dal consiglio comunale della città assediata che ha esortato i cittadini a riunirsi alle 16, ora locale, vicino a un centro commerciale chiamato "Port City" per l'evacuazione verso la regione meridionale di Zaporizhzhia. «Se hai parenti o conoscenti a Mariupol, prova a contattarli in tutti i modi. Chiama, manda un messaggio e dì che è possibile andare a Zaporozhzhia, dove è sicuro», scrive il Consiglio su Telegram. «Preghiamo che tutto funzioni», ha aggiunto. Un canale di telegram locale aveva riferito in precedenza che fino alle 15 sarebbe stato aperto un «corridoio verde» per i cittadini che desiderano entrare nel territorio «controllato dal nemico nel distretto di Kamensky». Ci sono ancora circa 100mila persone a Mariupol, anche se la maggior parte della città è stata gravemente danneggiata da settimane di bombardamenti e attacchi aerei delle forze russe.

Ore 12.40 - Appello del Papa: corridoi umanitari per acciaieria Mariupol

Il Papa chiede corridoi umanitari per Mariupol. «Oggi inizia il mese dedicato alla Madre di Dio. Vorrei invitare tutti i fedeli e le comunità a pregare ogni giorni di maggio il rosario per la pace.

Il pensiero va subito alla città ucraina di Mariupol, città di Maria, barbaramente bombardata e distrutta», ha detto al Regina Coeli. «Rinnovo la richiesta che siano predisposti corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nell'acciaieria di quella città», è l'appello di Papa Francesco.

Ore 12.10 - Pelosi a Kiev: «Non ci possiamo piegare a un bullo»

«Lasciatemi parlare per me. Non lasciarsi intimidire dai bulli, se minacciano non ci si può tirare indietro. Siamo lì per la lotta, e non ci si può piegare a un bullo». Lo ha detto la speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, parlando in conferenza stampa a Kiev, dopo aver incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e rispondendo alla domanda su quale sia la linea per gli Stati Uniti in termini di retorica e fornitura di armi «per non provocare qualcosa di peggio».

Ore 11.00 - A Kherson entra il circolazione il rublo

«Un controllo duraturo di Kherson e dei suoi collegamenti di trasporto aumenterà la capacità russa di sostenere la sua avanzata verso nord e verso ovest e di migliorare la sicurezza del controllo russo sulla Crimea». È quanto sostengono i servizi di intelligence britannici nel consueto aggiornamento diramato dal ministero della Difesa, nel quale si ricorda che da oggi entra in circolazione nella città, la prima a essere occupata dai russi in Ucraina, il rublo, in un tentativo di «esercitare una forte influenza politica ed economica nel lungo periodo».

Ore 9.30 - Nancy Pelosi a Kiev per incontro con Zelensky

La speaker della Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, è a Kiev, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. A rendere pubblica la visita è stato lo stesso Zelensky, che ha pubblicato su Twitter un video dell'incontro. «Compiamo questa visita per ringraziarla per la vostra battaglia per la libertà. La vostra battaglia è per tutti. Il nostro impegno è essere qui fino alla fine della battaglia», dice nel video la Pelosi che era accompagnata da alcuni deputati americani. Mentre Zelensky nel post che accompagna il video ha scritto: «Ho incontrato la speaker della Camera Usa Nancy Pelosi a Kiev. Gli Usa sono leader nel forte sostegno alla lotta contro l'aggressione russa. Grazie per l'aiuto alla protezione della sovranità e dell'integrità territoriale del nostro stato!».

Ore 8.50 - Il presidente della Duma: confiscare aziende dei Paesi non amici

La Russia dovrebbe rispondere in maniera simmetrica al congelamento dei beni russi da parte di «nazioni non amiche», confiscando i loro beni che si trovano in Russia, ovvero le aziende: lo afferma su Twitter il presidente della Duma (parlamento) russa, Vyacheslav Volodin. «È giusto rispecchiare le misure verso quelle aziende in Russia i cui proprietari vengono da paesi non amici dove misure simili sono state adottate: confiscando quelle proprietà», scrive.

Ore 9.00 - Il sindaco di Mariupol: vittime dei russi il doppio di quelle dei nazisti 

L'esercito russo ha ucciso a Mariupol il doppio delle persone che furono uccise dai nazisti durante la seconda guerra mondiale: lo afferma il sindaco Vadym Boychenko in una nota pubblicata su Telegram dal Consiglio comunale della città ucraina. «Nell'arco di due anni, i nazisti uccisero circa 10.000 civili a Mariupol. Gli occupanti russi ne hanno uccisi 20.000 in due mesi. Oltre 40.000 persone sono state trasferite con la forza», dichiara il sindaco, citato dal Consiglio. «È uno dei peggiori genocidi di una popolazione pacifica della storia moderna», aggiunge.

Ore 7:00  Non cessano gli attacchi nell' Ucraina occupata, dove ieri missili russi hanno distrutto una pista dell'aeroporto di Odessa.

Nuove immagini satellitari mostrano edifici in macerie nel complesso dell'acciaieria Azovstal di Mariupol, dove un primo gruppo di una ventina di civili, tra cui donne e bambini sono riusciti a evacuare mentre centinaia di soldati e altri civili restano bloccati al suo interno. Nella notte, sul fronte opposto, Mosca diffonde un video affermando di avere le prove di un attacco dei nazionalisti ucraini nella regione di Kherson; avrebbe preso di mira una scuola e un asilo, con morti e feriti. Ma è la violazione dello spazio aereo svedese da parte di un aereo di ricognizione russo a dare la misura dell'allargamento del conflitto. Un evento 'totalmente inaccettabilè - secondo il ministro della Difesa svedese di Stoccolma Hultqvist -. Questa azione - ha detto chiedendo il rispetto della sovranità del Paese - viola le regole e, data la situazione generale della sicurezza, è molto inappropriata».

Sul fronte diplomatico ben poco si muove: se l'Unione europea si appresta a varare un sesto pacchetto di sanzioni che potrebbe includere una riduzione delle importazioni di gas e petrolio, la visita di ieri del portavoce di Ankara a Kiev si è conclusa senza alcun annuncio. Il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba in un'intervista a Xinhua chiede alla Cina di entrare a far parte di un gruppo di Paesi garanti del processo di pace ma sottolinea che dopo gli incontri di Istanbul i negoziati si sono fatti «molto più difficili» e che «l'unico modo per riportare la pace in Ucraina è ripristinare la sovranità di Kiev sull'intero territorio del Paese»

Ore 06:47 - Kiev chiude i porti delle città occupate

A causa della guerra della Russia contro l’Ucraina, il Ministero delle Infrastrutture ucraino ha emesso un’ordinanza di chiusura dei porti di Berdiansk, Mariupol, Kherson e Skadovsk «fino al ripristino del controllo» su queste città. Lo riferisce Ukrinform citando una dichiarazione pubblicata sul sito web del Consiglio dei Ministri ucraino.

«In connessione con la guerra su vasta scala condotta dalla Federazione Russa il 24 febbraio 2022 contro l'Ucraina e il popolo ucraino in violazione del diritto internazionale, lanciando attacchi missilistici in tutta l'Ucraina e commettendo crimini contro la nostra comunità, il Ministero delle Infrastrutture dell' Ucraina ha adottato ordinanza n. 256 del 28 aprile 2022, registrata presso il ministero della Giustizia dell' Ucraina il 29 aprile 2022 come n. 470/37806 »Sulla chiusura dei porti marittimi«, si legge nella nota. Secondo l'ordinanza, dalla data della sua pubblicazione ufficiale, i porti marittimi di Berdiansk, Mariupol, Skadovsk e Kherson resteranno chiusi fino al »ripristino del controllo sui porti marittimi. Tale decisione è stata presa a causa dell'impossibilità di servire navi e passeggeri, nonché di garantire un livello adeguato di sicurezza della navigazione e protezione dell'ambiente durante le operazioni militari russe in queste regioni che minacciano la vita e la salute umana. Le operazioni dei porti marittimi riprenderanno dopo la vittoria dell' Ucraina sugli occupanti russi», conclude la nota. 

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Ore 06:35 - Un aereo militare russo ha violato lo spazio aereo svedese

Nella serata di ieri, un aereo da ricognizione russo ha violato lo spazio aereo svedese. A riferirlo è stato il ministero della Difesa di Stoccolma.
Lo sconfinamento avviene mentre la Svezia valuta - ormai con enorme concretezza - la possibilità di candidarsi a entrare nella Nato alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina.
«Prendiamo la cosa seriamente, lo facciamo sempre. Ma non la facciamo diventare più grande di quello che è», ha detto un portavoce delle forze armate svedesi.
«È totalmente inaccettabile violare lo spazio aereo svedese», ha commentato il ministro della Difesa, Peter Hultqvist. «Questa azione è non professionale e molto inappropriata data la situazione generale della sicurezza. La sovranità svedese deve sempre essere rispettata, sempre..

Ore 06:31 - Il colloquio tra Blinken e Kuleba, e il «ritorno alla sovranità»

Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha chiamato il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba.
Durante la telefonata, il segretario di Stato ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti alla resistenza ucraina contro l’occupazione russa, e ha garantito che l’ambasciata Usa in Ucraina tornerà presso a Kiev.
Kuleba ha poi concesso un’intervista alla Xinhua, la principale agenzia di stampa cinese — poche ore dopo che a farlo era stato il ministro degli Esteri di Mosca, Lavrov.
Nell’intervista, Kuleba ha spiegato che «l’unico modo per riportare la pace in Ucraina è ripristinare la sovranità di Kiev sull’intero territorio del Paese, «entro i confini internazionalmente riconosciuti».

Ore 06:29 - La Russia accusa i nazionalisti ucraini di aver bombardato Kherson

Il ministero della Difesa russo ha detto di avere le prove di «un attacco mortale, effettuato da nazionalisti ucraini, che ha preso di mira una scuola e un asilo nido nella regione di Kherson, con morti e feriti tra i civili».
«Le forze armate ucraine hanno bombardato i territori liberati di Kiselevka e Shirokaya Balka nella regione di Kherson. Il fuoco dei nazionalisti ucraini ha preso di mira strutture puramente civili. Una scuola e un asilo nido nell’insediamento di Kiselevka sono stati bombardati», ha affermato il ministero, pubblicando un video delle conseguenze dell’attacco ma senza precisare né il numero di vittime, né quando l’attacco si sarebbe svolto. Non ci sono state risposte da parte di autorità ucraine.

Ore 06:27 - Zelensky: «L’Ucraina sarà libera, cacceremo gli occupanti»

«L’Ucraina sarà libera, e Kherson, Melitopol, Berdyansk, Dniprorudne e su tutte le altre città e comunità temporaneamente occupate» tornerà a sventolare la bandiera ucraina.
Lo ha detto il presidente ucraino Volodymir Zelensky in un videomessaggio su Telegram.
«C’è ancora molto lavoro da fare. Gli occupanti sono ancora sulla nostra terra e ancora non riconoscono l’apparente fallimento della loro cosiddetta operazione. Dobbiamo ancora combattere e dirigere tutti gli sforzi per cacciare gli occupanti. E lo faremo». Ha poi promesso il «ritorno a una vita normale, che la Russia non è in grado di fornire nemmeno sul proprio territorio».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Maggio 2022, 07:44
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