Alle 21, le 19 in Italia, Putin parla alla nazione a reti unificate. Parla per un’ora, ma gli bastano i minuti iniziali per spazzare via gli accordi di Minsk - fin dal 2014 volti a porre fine al conflitto nel Donbass - e settimane di diplomazia sull’asse Parigi-Berlino-Kiev-Mosca. Quello che dice in modo serafico davanti alle telecamere suona come una dichiarazione di guerra. «L’Ucraina è stata creata dalla Russia, da Lenin, strappando territori alla Russia: fu un errore» dice. «Non ha mai avuto tradizione coerente di vera nazione, ha sempre rifiutato di riconoscere i legami storici con la Russia».
L’attacco contro i vicini è totale: «L’Ucraina ha rivolto alla Russia minacce permanenti sull’energia e gli ucraini continuano a ricattarci». «È un Paese governato da potenze straniere, da oligarchi che tentano di dividere la Russia». E poi dice quello che i leader dell’Occidente non volevano sentire. «Il Donbass è parte integrante della Russia».
Non ha ancora finito di parlare, Putin, che rublo e Borsa di Mosca crollano. E Biden è già seduto con il suo consiglio di sicurezza nazionale. Adesso tutto può succedere. Il discorso di Putin è accolto come uno choc in tutta Europa. Per ora la prima reazione è a colpi di tweet. «Il riconoscimento dei due territori separatisti in Ucraina è una lampante violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale ucraina e degli accordi di Minsk. L’Ue e i suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione», quello del presidente del Consiglio Ue Charles Michel.
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Febbraio 2022, 12:33
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