Uccide la fidanzata al poligono di tiro, poi si suicida: «Lei voleva lasciarlo»

Uccide la fidanzata al poligono di tiro, poi si suicida: «Lei voleva lasciarlo»

di Enrico Chillè
Aveva dato un appuntamento alla fidanzata e, con una scusa, l'aveva portata all'interno di un poligono di tiro e qui, dopo averla uccisa, si è sparato un colpo alla testa. È questa, a distanza di oltre una settimana, la ricostruzione degli inquirenti in merito a quanto accaduto a Granada, dove la 21enne Mar Contreras è stata uccisa dal fidanzato, di tre anni più grande. L'altra ipotesi iniziale era che la morte della ragazza fosse dovuta ad un incidente e che il 24enne, per la disperazione, avesse deciso di togliersi la vita, ma i genitori della 21enne non ci avevano mai creduto.

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Come riporta El Español, l'agenzia di stampa Efe ha appreso da fonti investigative che la polizia ha chiuso il caso, classificandolo come omicidio-suicidio nell'ambito della violenza sulle donne. I genitori della ragazza, infatti, avevano denunciato sin dal primo istante di essere certi che fosse andata così: il 24enne, fidanzato con la figlia da circa due anni, soffriva infatti di problemi psicologici e disturbi bipolari che, in alcune occasioni, lo avevano portato a minacciare la ragazza.

Anche le amiche di Mar, che hanno fornito agli inquirenti alcuni messaggi vocali inviati dalla ragazza su WhatsApp pochi giorni prima della morte, erano certe che si fosse trattato di un omicidio. «Lui aveva questi problemi, lei non ce la faceva più e voleva lasciarlo. Cercava solo il momento giusto per farlo, ma non se l'era sentita perché in quel momento lui aveva avuto una crisi e stava seguendo una cura a base di pasticche» - spiegano le ragazze a La Vanguardia - «Una volta le aveva anche messo le mani addosso, le avevamo consigliato di denunciare ma lei aveva minimizzato quell'episodio».

Se il dolore e l'amarezza delle amiche sono evidenti e comprensibili, non sono nulla se comparati a ciò che stanno vivendo ora i genitori di Mar. La ragazza, studentessa di filologia ispanica, stava ripassando in vista di un esame ma quel pomeriggio aveva deciso di incontrare il fidanzato, dicendo ai suoi di voler uscire un po' e schiarirsi le idee. «Non sapevamo stesse uscendo con lui, altrimenti glielo avremmo impedito, perché eravamo davvero preoccupati» - spiegano il papà e la mamma di Mar a 20minutos.es - «La colpa è anche della famiglia di lui, l'avevano convinta a non lasciarlo per non farlo soffrire e peggiorare i suoi problemi psicologici. È stata una morte annunciata e un omicidio premeditato».


Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Maggio 2018, 14:22
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