Uccide la compagna con un cocktail di droghe: «Aveva anche liberato dei topi nella sua stanza»

Uccide la compagna con un cocktail di droghe: «Aveva anche liberato dei topi nella sua stanza»
Aveva somministrato alla compagna un cocktail di droghe che per la giovane donna si era rivelato fatale. Con queste clamorose accuse, un 32enne è stato arrestato dalla polizia ed è finito sotto processo, anche a causa di alcune violenze avvenute in passato.

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È una vicenda agghiacciante, quella che ruota intorno alla morte di Hollie Sheridan-Connis, una 24enne inglese morta in Galles il giorno di Capodanno del 2019 in una stanza d'albergo dove stava passando un breve periodo di vacanza insieme al compagno, il 32enne Ryan Lee Weston. A distanza di un anno dall'accaduto, gli inquirenti hanno ricostruito l'intera vicenda, scoprendo tra l'altro che poche ore prima della morte, l'uomo aveva chiesto alla ragazza di sposarlo.

Come riporta Wales Online, la coppia stava passando una breve vacanza in una struttura alberghiera di Gwynedd, in Galles. Stando a quanto raccontato dall'imputato, i due si erano riconciliati dopo alcune, frequenti liti. La coppia era giunta nella struttura, famosa in Galles per la sua spa, la mattina del 31 dicembre 2018. Secondo l'accusa, Ryan Lee Weston avrebbe portato con sé un ingente quantitativo di droghe pesanti, tra cui cocaina, ecstasy, anfetamine e chetamina.

La coppia, proveniente da Birkenhead, in Inghilterra, viveva una relazione fatta di alti e bassi da circa cinque anni e contraddistinta anche da alcuni episodi di violenza. La ragazza, dall'inizio del dicembre 2018, aveva continuato a portare avanti quella storia all'insaputa dei genitori, che non sapevano che Hollie avesse deciso di passare il Capodanno con lui. Nel frattempo, Weston aveva deciso di organizzare un piccolo viaggio in Galles durante le vacanze di Natale, chiedendo anche a Hollie di sposarlo. Una circostanza confermata dagli amici della ragazza che, al settimo cielo, aveva confessato loro di aver ricevuto la proposta di matrimonio.

La notte in cui morì Hollie, il proprietario della struttura alberghiera aveva redarguito la coppia per alcuni rumori molesti, dopo le lamentele di altri ospiti. Poche ore dopo, Weston aveva trovato la compagna priva di sensi sul letto, tentando invano di rianimarla. L'autopsia aveva stabilito che il decesso era dovuto all'assunzione di vari tipi di droghe pesanti, ma le indagini si erano concentrate su alcuni episodi violenti avvenuti in passato. In una circostanza, infatti, l'uomo aveva picchiato la ragazza, causandole la frattura della mascella, e meno di un mese prima della morte aveva anche liberato, all'interno della camera da letto, una colonia di topi acquistata da un negozio di animali.

Alla fine, al termine del processo, Ryan Lee Weston è stato condannato a un anno e nove mesi di reclusione per aver somministrato le droghe alla compagna. A nulla è valso il pentimento dell'imputato, né il consenso della vittima all'assunzione di droghe. Il giudice Huw Rees, nella sentenza di condanna, ha infatti spiegato: «La somministrazione di droghe è stata volontaria da parte della vittima, questo è un caso molto tragico che spiega bene come gli effetti combinati di droghe ed alcol possano rivelarsi devastanti. Non è la prima volta che assistiamo a una tragedia del genere e anche se la vittima era consenziente ad assumere droghe, di fronte a questa condanna possiamo dire che non c'è alcun vincitore, ma solo sconfitti».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Gennaio 2020, 18:53
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