Terremoto, la bambina nata sotto le macerie è stata adottata: Aya vivrà con il prozio

La piccola Aya, che in arabo significa «un segno di Dio», è nata sotto le macerie a più di 40 ore dal terribile terremoto e una volta dimessa vivrà insieme allo zio di suo padre

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di Niccolò Dainelli

La sua storia è divenuta il simbolo della speranza nel momento più tragico. La piccola Aya, che in arabo significa «un segno di Dio», è nata sotto le macerie a più di 40 ore dal terribile terremoto che ha colpito la Turchia del sud e la Siria. Un miracolo che, però, ha visto morire tutti i suoi familiari. Suo padre, i suoi fratelli e la madre, che con l'ultimo sforzo l'ha messa al mondo, sono tutti morti e adesso sarà adottata dal prozio.

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Gli orfani del terremoto

Aya è soltanto una dei tantissimi bambini rimasti orfani dopo la terribile scossa di magnitudo 7.8 che ha distrutto 10 province della Turchia e la Siria. Una terremoto che ha ucciso più di 22mila persone, tra cui intere famiglie. Nella maggior parte dei casi, saranno proprio i parenti a prendersi cura dei bambini orfani, affermano medici ed esperti. Ma anche i parenti che sono sopravvissuti hanno a che fare con traumi e perdita di persone care e beni.

Lo zio del padre

In un ospedale nel nord-ovest della Siria, una bambina dai capelli rossi di 7 anni, Jana al-Abdo, ha chiesto ripetutamente per ore dove fossero i suoi genitori dopo il suo arrivo al centro, ha raccontato il dottor Khalil Alsfouk, che la sta curando. «In seguito abbiamo scoperto che è l'unica sopravvissuta della sua famiglia». Nel caso della neonata Aya, lo zio di suo padre, Salah al-Badran, si prenderà cura di lei una volta che sarà dimessa dall'ospedale.

Ma per la piccola non sarà affatto facile. Anche la casa del prozio, infatti, è stata rasa al suolo dalla furia distruttrice della natura. L'uomo e la sua famiglia sono riusciti a fuggire appena in tempo, ma adesso tutti e gli 11 componenti della numerosa famiglia vivono in una tenda, in attesa dell'arrivo della piccola Aya. 

«Tutti sfollati»

La Associated Press ha reso noto che, dopo il sisma, quasi nessuno può vivere nella propria casa. Solo il 10% degli edifici, infatti, è stato considerato sicuro e tutti gli altri o sono crollati o sono stati definiti inagibili. Le squadre di soccorso a Jenderis hanno scoperto Aya lunedì pomeriggio, mentre scavavano tra le macerie del condominio di cinque piani dove vivevano i suoi genitori. Sepolta sotto il cemento, la piccola era ancora legata dal cordone ombelicale alla madre, Afraa Abu Hadiya, morta insieme al marito e ad altri quattro figli. La donna molto probabilmente ha dato alla luce la piccola e poi è morta poche ore prima che venissero scoperti. «L'abbiamo chiamata Aya, così possiamo smettere di chiamarla neonata delle macerie», ha spiegato il dottor Maarouf. E le sue condizioni di salute migliorano di giorno in giorno. 
 

 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Febbraio 2023, 17:16
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