La Tanzania apre la caccia ai gay: «Un gruppo scelto li scoverà e li manderà in carcere»

La Tanzania apre la caccia ai gay: «Un gruppo scelto li scoverà e li manderà in carcere»

di Alessia Strinati
Aperta una vera e propria caccia ai gay in Tanzania. La politica repressiva del presidente John Magufuli continua e dopo la chiusura delle cliniche per curare l'HIV perché sospettate di promuovere i rapporti omosessuali, è stato stabilito che i gay saranno condannati a 30 anni di carcere.

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I provvedimenti del presidente vedono il sostegno anche da parte di Paul Makonda, giovane governatore della regione di Dar es Salaam e membro del partito di governo Chama Cha Mapinduzi (CCM). Una vera e propria caccia alle streghe è stata aperta, una violazione dei diritti civili che rischia di causare non pochi problemi a tutto il paese. Gli omosessuali verranno, di fatto, letteralmente perseguitati visto che verrà istituito un corpo di "guardiani" che si occuperanno di scovarli e arrestarli.  Il team sarà operativo dal prossimo 5 novembre e includerà agenti di polizia, psicologi e membri del Tanzania Communication Regulatory Authority e del Tanzania Film Board.

I cittadini sono stati invitati a cancellare filmati a luici rosse sui propri dispositivi per evitare di intralciare le indagini. L'omosessualità in Tanzania è considerata illegale sulla base degli articoli 154-157, in vigore dall'era coloniale, con una pena fino a 14 anni di prigione. Nel 2004 è stata introdotta una nuova legge che prolunga la prigionia fino a 25 anni. L'omosessualità femminile non viene menzionata ma è comunque punita. Questo governo ha inasprito le pene, come ha detto lo stesso leader, "per il volere di Dio". 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Novembre 2018, 14:11
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