Il modello Svezia senza lockdown, il bilancio: dopo tre mesi più morti e stesso danno economico

Il modello Svezia senza lockdown, il bilancio: dopo tre mesi più morti e stesso danno economico

di Simone Pierini
Il modello Svezia non ha funzionato. Ora si può dirlo concretamente. La scelta di affrontare la pandemia senza lockdown, con la faccia tosta di chi non ha paura puntando su una presunta immunità di gregge si è rivelata decisamente poco produttiva. Il bilancio parla infatti di una percentuale di morti altissima rispetto alle nazioni vicine, ma anche nei confronti dei Paesi più colpiti. E anche l'economia non ha ottenuto alcun beneficio, con una battuta d'arresto pari al resto d'Europa e del mondo. Per il New York Times - che riporta tutti i dati - si è trattato di un sacrificio "umano" che non ha portato alcun vantaggio. 

«Sul piano sanitario c'è stato il modello rigoroso dell'Italia, che la stragrande maggioranza dei Paesi europei hanno seguito, poi quello di chi ha cercato l'immunita di gregge, l'Inghilterra, la Svezia, l'Argentina, gli Usa e oggi sono evidenti i risultati». Ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto ieri sera a In Onda su La7 secondo il quale laddove si è cercata l'immunità di gregge si è «pagato un prezzo molto più alto». 

Leggi anche > Coronavirus, il modello svedese ha fallito. L'epidemiologo ammette: «Troppi morti»

Con il Covid che si diffondeva rapidamente in tutto il Pianeta, il governo svedese ha lasciato aperti ristoranti, palestre, negozi, campi da gioco e la maggior parte delle scuole. Al contrario, la Danimarca e la Norvegia hanno optato per una quarantena rigorosa, vietando assembramenti e chiudendo negozi e ristoranti. Più di tre mesi dopo - leggendo le statistiche dell'Oms - in Svezia il coronavirus ha provocato 5.420 morti. Un numero che potrebbe non sembrare particolarmente alto rispetto alle oltre 129mila vittime americane o i quasi 35mila decessi italiani. Ma la Svezia è un Paese di soli dieci milioni di abitanti. Per ogni milione di persone, ha subito il 40 percento in più di morti rispetto agli Stati Uniti, dodici volte più della Norvegia, sette volte più della Finlandia e sei volte più della Danimarca. 

Ciò che sta emergendo solo ora inoltre, è come la Svezia, nonostante abbia lasciato senza ostacoli la sua economia, abbia subito un danno del giro di affari e interrotto la sua prosperità nella stessa mole di grandezza dei suoi vicini. La banca centrale svedese prevede che la sua economia si contrarrà del 4,5 percento quest'anno, contro una previsione prevista dell'1,3 percento. Il tasso di disoccupazione è salito al 9 percento a maggio dal 7,1 percento a marzo. «Il danno complessivo all'economia significa che la ripresa sarà protratta, con un aumento della disoccupazione», ha sentenziato l'Oxford Economics in una recente ricerca. Sostanzialmente le stesse conseguenze che si sono verificate in Danimarca, dove la banca centrale prevede che l'economia si ridurrà del 4,1 per cento quest'anno e dove la disoccupazione è salita fino al 5,6 per cento a maggio dal 4,1 per cento di marzo. 

In sostanza la Svezia ha sofferto di un tasso di mortalità notevolmente più elevato senza riuscire a raccogliere i guadagni economici previsti e le imprese nel Paese sono bloccate con le stesse condizioni che hanno prodotto la recessione ovunque. Gli svedesi hanno risposto alla paura del virus limitando i loro acquisti ma non abbastanza per prevenire un numero di decessi elevato, ma abbastanza per produrre un declino dell'attività commerciale. La Norvegia ad esempio, che ha tempestivamente risposto all'arrivo del virus imponendo un ferreo lockdown, prevede una ripresa economica più rapida. 

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Luglio 2020, 12:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA