Stupro di gruppo, il branco vestito con divise militari e l'audio che conferma la premeditazione

Stupro di gruppo, il branco vestito con divise militari e l'audio che conferma la premeditazione

di Enrico Chillè
Non accenna a placarsi la polemica per la sentenza inflitta ai cinque membri de La Manada ('la mandria' in spagnolo), il gruppo di amici che ha stuprato in gruppo una ragazza 18enne a Pamplona, durante la festa di San Firmino del 2016, e condannato a nove anni nonostante il pm ne avesse chiesti 25 e mezzo. In questi ultimi giorni, infatti, sono usciti alcuni documenti, audio, video e foto, che non sono stati usati come prove del processo ma che confermerebbero la premeditazione.

Le due emittenti spagnole Antena 3 e Telecinco, qualche giorno fa, avevano diffuso una foto di tre dei membri del branco, mentre indossano uniformi e brandiscono armi in dotazione alla Guardia Civil, un'organizzazione analoga ai carabinieri in Spagna. Uno di loro, Antonio Manuel Guerrero Escudero, fa parte di queste forze armate, mentre un altro, Alfonso Cabezuelo Entrena, è un militare dell'esercito. Con ogni probabilità è stato proprio Guerrero a fornire le uniformi agli amici, per una foto goliardica che però mette in imbarazzo la Guardia Civil.



Quello che colpisce davvero, però, sono alcuni audio scambiati dai giovani prima di partire a Pamplona, di cui parla anche il portale spagnolo 20minutos. Nei messaggi vocali diffusi su WhatsApp, infatti, è possibile sentire: «Io non voglio farmi una magra, voglio una grassa con cui possiamo divertirci tutti e cinque. Cerchiamo qualcuna di Pamplona che ha la casa e ci divertiamo». Ma anche: «Prenda (il cognome di uno dei giovani del branco, ndr) è arrapatissimo, ha già iniziato ad andare in giro toccando c**i e ha gli occhi di fuori. Adesso ci droghiamo un po', magari sta un po' più tranquillo».

La sentenza ha fatto molto discutere perché, secondo l'accusa, i cinque avrebbero adescato la ragazza, completamente ubriaca, obbligandola a fare sesso con tutti nell'androne di un palazzo. Antonio Guerrero aveva anche derubato la giovane del cellulare, con cui aveva anche registrato alcuni video della violenza (un suo chiodo fisso, a quanto pare) che poi ha diffuso sul web. L'ostracismo di uno dei magistrati del tribunale collegiale, però, ha fatto sì che la condanna fosse decisamente mite: il giudice Ricardo Gonzalez, infatti, aveva chiesto l'assoluzione per tutti e la sola condanna per furto a carico del militare della Guardia Civil. Il caso ha scatenato anche una furiosa polemica interna alla stessa magistratura spagnola dopo che il ministro spagnolo della Giustizia, Rafael Català, aveva rivelato: «Tutti sanno che il giudice Gonzalez ha un problema particolare di tipo personale e non avrebbe dovuto far parte di quel collegio».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Maggio 2018, 14:05
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