«Stuprata a 11 anni dai migranti», ma non è la verità: poliziotto va casa per casa a spiegare come è andata

«Stuprata a 11 anni dai migranti», ma non è la verità: poliziotto va casa per casa a spiegare come è andata
Se pensate che bufale e fake news, soprattutto sui migranti, siano un problema solo italiano, vi sbagliate: a dimostrarlo, una storia proveniente da Traunstein, nel sud della Germania, dove si era diffusa negli ultimi giorni la notizia dello stupro di gruppo ai danni di una bambina di 11 anni. A violentarla, secondo la fake news, un gruppo di rifugiati afghani, disumanamente bersagliati sui social.

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Peccato che però la notizia fosse falsa: nonostante ciò, su Facebook erano stati tantissimi gli utenti che l’avevano condivisa. Così un poliziotto, Andreas Guske, è andato casa per casa dagli stessi utenti, per spiegare come davvero erano andate le cose: tutto era partito da una notizia vera, un giovane afghano accusato di molestie ad una ragazzina 17enne della zona.

Col passaparola e il tam tam sui social, come spesso accade, la notizia è stata completamente stravolta: prima si è abbassata l’età della vittima fino a 11 anni, poi l’aggressore da uno è diventato un gruppo, un branco di persone, ovviamente tutti immigrati. La polizia ha diffuso un comunicato stampa per smentire la fake news e raccontare la verità, e i cittadini che hanno incontrato l’agente Guske, dopo aver capito com’era andata, hanno rimosso il loro post su Facebook. Non tutti però: uno degli utenti ha deciso di non cancellarlo. Evidentemente, tra la 'massa' dei social e le forze dell’ordine, ha preferito credere alla prima.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Febbraio 2019, 13:37
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