Due vigili urbani che nel 2018 furono arrestati per stupro ai danni di una 18enne sono stati condannati a due anni di reclusione, ma non andranno in carcere.
Lo stupro
I fatti risalgono al 10 giugno di quattro anni fa e sono avvenuti a Estepona, in provincia di Malaga, in Spagna. Come riporta 20minutos.es, i due vigili urbani avevano fermato a tarda notte un'auto guidata da un giovane, a bordo della quale c'erano anche la sua fidanzata e un'amica, all'epoca 18enne. Proprio quest'ultima è la vittima di quanto accaduto poco dopo: i controlli dei due agenti avevano rilevato un tasso alcolemico superiore al limite di legge. Di conseguenza, l'auto era stata sequestrata e i tre giovani accompagnati al loro domicilio con un taxi. Poco dopo, però, a bordo di un'auto privata, i tre ragazzi erano stati raggiunti dagli stessi agenti di polizia locale intorno alle 6.30.
La ricostruzione
Uno dei due vigili urbani aveva chiesto ai tre giovani: «Come si inizia un'orgia?». Poi, i due agenti avrebbero iniziato a fare pressioni per convincere la 18enne ad un rapporto a tre: «Quante ragazze vorrebbero stare al tuo posto e farlo con due poliziotti?».
Il processo
L'accusa aveva chiesto per entrambi i vigili urbani, che poi erano stati radiati dal loro corpo d'appartenenza, ben 33 anni di carcere. Secondo i pm, i due agenti avrebbero costretto la ragazza anche a consumare cocaina con loro. Alla fine, però, un accordo tra i legali delle vittima e quello degli accusati ha permesso di arrivare ad una sentenza decisamente mite. La ragazza, infatti, aveva chiesto di non dover raccontare nuovamente in aula ciò che le era accaduto e il tribunale di Malaga, alla fine, ha condannato i due agenti a due anni di reclusione, ma con sospensione condizionale della pena. Tra le condizioni poste dai giudici, l'obbligo di frequentare un corso di rieducazione sessuale e di corrispondere alla vittima un indennizzo di 80mila euro.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Luglio 2022, 19:40
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