Stupra la figlia neonata rompendole le costole, papà condannato all'ergastolo: «Era sotto l'effetto di droghe»

Stupra la figlia neonata rompendole le costole, papà condannato all'ergastolo: «Era sotto l'effetto di droghe»

di Alessia Strinati
Condannato a 224 anni di carcere per aver stuprato la sua bambina appena nata sotto l'effetto di metanfetamina. Patricio Medina, 27 anni, del Texas avrebbe confessato a un suo compagno di cella di aver violentato sua figlia quando aveva pochi giorni di vita, giustificandosi dicendo che era sotto effetto di stupefacenti.

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Una confessione choc che è costata al papà orco un ergastolo da record. L'uomo avrebbe schiacciato la cassa toracica della piccola durante la violenza e dopo essersi arrabbiato con la moglie l'avrebbe anche scaraventata in terra. Le lesioni riportate dalla piccola sono state multiple: fu portata in ospedale in gravissime condizioni, i medici sono riusciti a salvarla ma ci sono voluti mesi perché si stabilizzasse completamente. Dalle analisi condotto emerse anche che gli abusi duravano almeno da qualche giorno. I fatti risalgono, infatti, al 2014 ma in questi giorni è arrivata la condanna definitiva per l'uomo e la sua compagna, ritenuta colpavole di non aver messo in salvo la bambina dall'aguzzino.

Secondo quanto riporta il Daily Mail, la donna sapeva che il compagno era un violento e avrebbe potuto facilmente prevedere che avrebbe potuto mettere in pericolo la vita della neonata. La donna, condannata a 80 anni di carcere, era consapevole di ciò che il suo uomo faceva alla loro bambina ma non lo avrebbe mai denunciato. La bimba è stata invece data in affido, oggi ha 4 anni e sembra stare bene, ma viene monitorata nell'eventualità potesse avere ripercussioni psicologiche per quanto accaduto quando era una neonata.
Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Ottobre 2018, 19:25
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