Studentessa violentata e poi fatta a pezzi: la testa trovata in un sacchetto vicino al lago

Studentessa violentata e poi fatta a pezzi: la testa trovata in un sacchetto vicino al lago

di Federica Macagnone
L'ha seguita, l'ha stuprata e poi l'ha uccisa prima di compiere l'ultimo scempio su di lei: l'ha smembrata e ha fatto trovare la sua testa vicino al lago dell'orto botanico di Tomsk, in Siberia.

È una storia d'orrore puro quella che arriva dalla Russia, dove Viktoria Povesma, 20enne studentessa di Architettura, è stata abusata e assassinata da un 29enne che già in passato si era reso colpevole di violenza sessuale.

 
 


Sabato sera la ragazza era uscita con alcuni amici, ma non è più tornata a casa. I genitori hanno atteso il suo rientro tutta la notte, ma quando la figlia non si è presentata nemmeno a una riunione con un gruppo di compagni di classe che l'attendevano, hanno allertato la polizia.

Domenica gli agenti si sono messi immediatamente sulle tracce della ragazza, scoprendo che l'ultima volta Viktoria era stata vista vicino al Giardino di Lagerny, a poco più di chilometro dall'orto botanico. Gli agenti hanno pattugliato l'area, trovando un sacchetto sospetto vicino alle sponde del lago: lì dentro era stata abbandonata la testa della ragazza. I suoi resti, poi, sono stati recuperati non molto lontano dal luogo del macabro ritrovamento.

Per l'omicidio è stato arrestato un 29enne, già conosciuto dalla polizia per essersi macchiato di violenze sessuali: secondo il Siberian Times l'uomo avrebbe confessato. La brutalità dell'uccisione ha lasciato sotto choc l'intera cittadina e diversi utenti hanno espresso tutto il loro orrore sui social. «Era poco più di una bambina - si legge in un post pubblicato su Vkontakte - Al mondo ci sono delle bestie che nemmeno possiamo immaginare».
Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Agosto 2017, 16:31
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