Strasburgo, nuovo blitz della polizia nel quartiere dell'attentatore: fermato un uomo vicino al killer

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A 48 ore dalla strage al mercato di Natale di Strasburgo, Cherif Chekatt, il killer, è ancora introvabile. C'è la pista tedesca, quella di una possibile fuga in Germania dove aveva diversi contatti, ma nelle ultime ore i blitz delle forze speciali si sono moltiplicati a Strasburgo, nel quartiere Neudorf dove si sono perse le sue tracce. Il bilancio ufficiale dei morti è di 3 persone, Kamal, l'afghano colpito con il bambino in braccio mentre passeggiava fra i banchi del mercatino, è deceduto dopo alcune ore di morte cerebrale. 

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Intanto, il tassista costretto ad accompagnare Chekatt durante la sua fuga ha rivelato che il terrorista - che lo ha risparmiato in quanto musulmano - gli aveva confidato di aver ucciso per «vendicare i fratelli in Siria». Sulle tracce del killer, che ha 29 anni e 27 condanne per reati comuni sulle spalle, ci sono 750 fra poliziotti e gendarmi. Il bilancio delle sue vittime a Strasburgo è salito in mattinata a 3 morti, i feriti restano 13 di cui 5 gravi. Non ce l'ha fatta l'afghano Kamal, lasciato in stato di morte cerebrale dal killer che gli ha sparato alla testa mentre aveva il bimbo di 3 anni in braccio. 

Lotta contro la morte Antonio Migalizzi, il reporter italiano colpito alla testa, mantenuto in coma farmacologico dai medici che parlano delle prossime 48 ore come 'decisivè. Resta aperta la pista tedesca, legata all'ipotesi che Chekatt possa essere riuscito a fuggire in Germania, dove ha diversi appoggi e dove è stato anche condannato per furti e rapine. In particolare, gli inquirenti sanno che nelle ultime ore prima di passare all'azione, aveva telefonato ad almeno un numero tedesco. La polizia di frontiera è in allerta, oggi per passare dalla Francia in Germania la coda - causa controlli accuratissimi - ha raggiunto quasi 2 ore di attesa. Ma nelle ultime ore, le ricerche di Chekatt si sono concentrate a Strasburgo e in particolare nella zona di Neudorf. Una delle ipotesi su cui si lavora è che il killer, ferito a un braccio, sia stato costretto a ricorrere alle cure di qualcuno di sua conoscenza e attenda - nascosto - di recuperare le forze per riprendere la fuga. Fra i dati in mano agli inquirenti, la testimonianza del tassista costretto a trasportarlo a Neudorf, dove Chekatt ha fatto perdere le tracce. Il fuggiasco ha detto al conducente di aver ucciso per «vendicare i nostri fratelli morti in Siria».

Il tassista, musulmano con vari oggetti di ispirazione islamica nell'abitacolo, ritiene di essere stato risparmiato proprio per la sua religione. Sempre in giornata, un amico stretto di Chekatt, che lo ha anche ospitato la notte precedente l'attentato, è stato posto in stato di fermo ed è interrogato in queste ore. È il quinto fermato dopo il padre, la madre e due fratelli del latitante. A Parigi, la polizia ha perquisito la casa in cui una delle sorelle abita con il marito, nel centralissimo boulevard Raspail. Era presente anche un'altra sorella di Cherif ed entrambe sono state a lungo interrogate. Strasburgo, nel pomeriggio, ha reso omaggio nella cattedrale strapiena di fedeli e cittadini e turisti alle vittime dell'attentato. Un momento intenso, durante il quale il vescovo Luc Ravel ha sottolineato che la violenza terrorista «ha colpito tutti, ha colpito la nostra capitale di Natale, Strasburgo», aggiungendo però che «ad essere ferita è stata anche l'Alsazia, la Francia, l'Europa e tutta l'umanità». Continuano ad emergere particolari sui profili delle vittime. Anupong Suebsamarn, turista thailandese di 45 anni ucciso martedì sera da Chekatt, era in visita a Strasburgo con la moglie Naiyana. Erano arrivati il giorno prima, cambiando i loro programmi: il piano iniziale era, ovviamente, di visitare Parigi ma le manifestazioni dei gilet gialli li avevano spaventati ed avevano ripiegato su Strasburgo.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Dicembre 2018, 20:46
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