Spinse il fidanzato al suicidio, Amanda Knox la difende. "Mi ricorda me"
Knox ha scritto di avvertire un «malinconico senso di déjà vu», sottolineando che gli inquirenti hanno cercato di dipingere Carter come una 'femme fatalè: un chiaro riferimento alla sua vicenda, conclusasi con un'assoluzione in Cassazione dall'accusa di omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher, a Perugia, dopo aver trascorso quattro anni in carcere.
Knox, ammettendo che non è facile provare simpatia per Carter, ha ricordato che la stessa ragazza aveva cercato di convincere il fidanzato a cercare un aiuto per i suoi problemi psichici. E lei stessa combatteva con la depressione, la bulimia e l'anoressia. Per Knox, giudicarla responsabile di quanto avvenuto equivale a «non aver imparato nulla su come curare i disturbi che possono condurre al suicidio».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Agosto 2017, 21:25
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