Russia-Gran Bretagna, è alta tensione: la May espelle 23 diplomatici russi. Mosca minaccia: "È scontro, reagiremo"

Russia-Gran Bretagna, è alta tensione: la May espelle 23 diplomatici russi. Mosca minaccia: "È scontro, reagiremo"
In russo 'novichok' significa 'nuovo venuto' o 'novellino'. Ma non c'è nulla di nuovo nella guerra fredda di ritorno dichiarata oggi senza veli fra Londra e Mosca con l'annuncio delle ritorsioni britanniche per l'attacco chimico di Salisbury contro l'ex spia russa Serghei Skripal e sua figlia Yulia messo a segno, secondo gli 007 di Sua Maestà, con questo mortifero agente nervino concepito nei laboratori militari sovietici 40 anni fa.

Un attacco che Theresa May ha attribuito infine al Cremlino come cosa provata, decretando l'espulsione entro una settimana di 23 diplomatici russi dal Regno; restrizioni per funzionari e cittadini sospetti di uno Stato ormai bollato come «ostile»; controlli più stringenti e potenziali sanzioni sui patrimoni trasferiti oltre Manica da politici «corrotti» od oligarchi del business considerati vicini a Vladimir Putin; interruzione dei rapporti governativi d'alto livello; boicottaggio dei Mondiali di Russia 2018 da parte di delegazioni ufficiali e principi reali.

Un terremoto che mira a colpire il «la rete spionistica» russa (i 23 reprobi «sono ufficiali d'intelligence non dichiarati») come pure le tasche e i conti in banca di presunti attori del sistema di potere putiniano. Per quanto senza lo tsunami definitivo del benservito all'ambasciatore in persona. Comunque un punto di svolta, in negativo, che coinvolge gli alleati, nella cui solidarietà il governo britannico confida: come la premier ha sottolineato a più riprese, citando gli Usa di Donald Trump e i partner europei prima di affrontare il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, dove i russi hanno potere di veto. Dall'altro lato di quella che fu - e potrebbe tornare ad essere - la cortina di ferro, la risposta russa è quasi automatica. Con l'ennesima smentita di tutte le accuse e la condanna del comportamento inglese come «inaccettabile, ingiustificato e miope», a precedere l'inevitabile reazione simmetrica.

La resa dei conti si è consumata come previsto di fronte alla Camera dei Comuni, dove lunedì May aveva trasmesso il suo ultimatum alla Russia, definendone «altamente probabile» la responsabilità sul caso Skripal, data l'identificazione della tossina killer come 'sovieticà e i precedenti rinfacciati: primo fra tutti, la morte nel 2006 a Londra di Aleksandr Litvinenko, contaminato con un tè radioattivo al polonio 210. Il Cremlino avrebbe dovuto, secondo il copione britannico, fornire «chiarificazioni convincenti». E scegliere se ammettere di aver ordinato un attacco deliberato sul suolo britannico o d'aver perduto uno stock di micidiali armi chimici.

Un aut aut che Putin e i suoi - non sorprendentemente - hanno respinto a muso duro, sfidando il Regno Unito a presentare i campioni della sostanza incriminata e le prove. O tacere. Con un atteggiamento che May ha definito oggi di «completo disprezzo» e di «sarcasmo» di fronte al destino di due persone in lotta fra la vita e la morte, gli Skripal, nonché alla grave intossicazione del poliziotto-soccorritore Nick Bailey. E che nell'interpretazione britannica significa né più né meno che a questo punto la condanna diventa certezza: «Lo Stato russo si è reso colpevole di tentato omicidio» attraverso il ricorso a un «uso illegale della forza contro il Regno Unito». Un verdetto sommario che Mosca rigetta ma che, visto da Londra, giustifica una reazione «robusta e proporzionata».

Le 23 espulsioni sono senza precedenti nell'era post-comunista, un qualcosa di mai visto da quando nel 1985 la Gran Bretagna mise alla porta 31 sovietici. Mentre le norme ad hoc allo studio contro «le attività di uno Stato ostile» preannunciano controlli su voli privati e libertà di movimento, fino a possibili detenzioni spicce. E la promessa di una versione britannica del Magnitsky Act americano minaccia i beni delle cosiddette «elite corrotte» moscovite allineate al Cremlino. Non solo: arriva il via libera anche al «congelamento degli asset dello Stato russo» se ritenuti funzionali a scopi ostili, mentre vengono cancellati i contatti con il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. Inclusa la revoca di un invito a Londra neppure ancora accettato.

Quanto ai mondiali di calcio, per ora ci si ferma al forfait dei dignitari.
Ma ai Comuni, dove May incassa finalmente un amplissimo sostegno, c'è chi invoca di andare oltre, di scatenare una campagna di pressione sugli organismi sportivi internazionali per un rinvio al 2019 e l'assegnazione ad altro Paese. Un suggerimento che parte dall'ala più anti-russa del Partito Laburista, in polemica con il leader Jeremy Corbyn, isolato nelle sue esitazioni a sposare esplicitamente la linea della colpevolezza di Mosca dopo i bluff dell'intelligence sull'Iraq. E che, ove mai andasse in porto, potrebbe fare molto più male all'immagine di Putin di 23 espulsioni.


ECCO TUTTE LE SANZIONI Dall'espulsione di 23 diplomatici alla sospensione di tutti i contatti ad alto livello. La premier britannica Theresa May ha annunciato oggi un ampio pacchetto di misure «robuste» contro Mosca in risposta all'avvelenamento dell'ex spia russa Sergei Skripal e la figlia Yulia, colpiti con un agente nervino a Salisbury.

Ecco la lista di tutte le misure:

- È stata decisa l'epulsione di 23 diplomatici russi, definiti «funzionari dell'intelligence sotto copertura». Avranno una settimana per lasciare il paese. La May ha parlato della maggiore espulsione di diplomatici degli ultimi 30 anni.
- Londra ha sospeso tutti i contatti ad alto livello con le autorità di Mosca. È stato revocato l'invito al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ed è stato deciso che nessun ministro o membro della famiglia reale si recherà questa estate in Russia in occasione dei mondiali di calcio.
- Le autorità britanniche intensificheranno i controlli su tutti voli privati, commerciali e per il trasporto merci provenienti dalla Russia.
- La Gran Bretagna potrà congelare beni di proprietà russa se emergeranno «che possano essere stati usati per minacciare la vita o le proprietà di cittadini e residenti».
- Il governo di Londra potrà arrestare al confine persone sospettate di attività di stato ostili, utilizzando poteri sinora limitati ai casi di sospetti terroristi. Sarà rafforzata la sorveglianza delle persone che entrano nel paese, sospettate di minacciare la sicurezza nazionale.
- Saranno approvate leggi per proteggere la Gran Bretagna da attività di Stato ostili.
- Il governo di Londra valuterà la necessità di nuovi poteri nel campo del contro-spionaggio.
- Altre misure decise dal governo, ha spiegato la May, non verranno rese note «per motivi di sicurezza nazionale». 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Marzo 2018, 21:03
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