Siria, Trump: Assad pagherà caro. Raid su base militare Damasco: 12 morti. Mosca: raid di due caccia israeliani

Siria, Trump: Assad pagherà caro. Raid su base militare Damasco: 12 morti. Mosca: raid di due caccia israeliani
Donald Trump ed Emmanuel Macron hanno «condannato fortemente l'orribile attacco con armi chimiche in Siria e hanno concordato che il regime di Assad deve essere chiamato a rispondere per i suoi continui abusi dei diritti umani»: lo rende noto la Casa Bianca riferendo di una telefonata tra i due leader, che hanno concordato anche di «scambiare informazioni sulla natura dell'attacco e di coordinare una forte risposta comune». Già ieri Trump aveva accusato di complicità con gli attacchi la Russia e l'Iran e aveva affermato che il regime siriano di Bashar al Assad, definito «un animale», avrebbe pagato un «caro prezzo». 

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Sono invece almeno 12 i militari, tra cui soldati iraniani, uccisi nei raid missilistici compiuti nella notte contro una base aerea nella Siria centrale e da alcune fonti attribuito a Israele. Secondo media panarabi degli Emirati Arabi Uniti (Sawt ad Dar), dell'Arabia Saudita (Ikhbariya) e dell'Iran e degli Hezbollah (al Mayadin), l'attacco avvenuto alla base Tayfur vicino Homs non è da collegarsi al presunto attacco chimico di sabato a est di Damasco e in cui sono morte circa 70 persone. Ma, secondo le stesse fonti, sarebbe uno dei raid periodici condotti da Israele
contro basi iraniane e di Hezbollah in Siria. 

«La nostra difesa aerea ha contrastato un attacco missilistico contro l'aeroporto militare T4», ha riportato l'agenzia ufficiale Sana, citando una fonte militare che ha specificato che sono stati otto i missili intercettati. La televisione siriana ha riportato poi le testimonianze di civili che hanno parlato di potenti esplosioni nell'area.

La tv di Stato siriana ha affermato che a condurre l'attacco sono stati caccia israeliani. In un comunicato del
ministero della difesa citato dalla tv di Stato siriana si afferma che degli aerei F-15 hanno sparato contro una base vicino Homs e che è stata colpita. In precedenza media siriani avevano ipotizzato si fosse trattato di una operazione militare americana.

Per l'attacco anche la Russia ha accusato Israele. Due aerei F-15 dell'Aeronautica israeliana hanno effettuato un raid con otto missili guidati contro l'aerodromo siriano T-4, ha detto il ministero della Difesa russo. L'attacco è avvenuto dal Libano, senza violare lo spazio aereo siriano. Le difese aeree siriane hanno distrutto cinque missili guidati. Mosca segnala che «nessun consulente» militare russo è tra le vittime. Lo riporta la Tass.

Il Pentagono in una nota ha negato il coinvolgimento nel raid contro la struttura militare siriana, arrivato poche ore dopo che Donald Trump ha detto che vi sarebbe stato «un grande prezzo da pagare» per l'attacco chimico. «In questo momento, il dipartimento della Difesa non sta conducendo raid aerei in Siria», ha reso noto il Pentagono. «Continuiamo comunque a controllare attentamente la situazione - prosegue il comunicato - e sostenere gli sforzi diplomatici per mettere di fronte alle loro responsabilità chi utilizza armi chimiche, in Siria e altrove».

Gli Stati Uniti e altri otto paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu - Gran Bretagna, Francia, Polonia, Olanda, Svezia, Kuwait, Perù e Costa d'Avorio - intanto hanno chiesto una riunione di emergenza dei Quindici sull'attacco chimico in Siria. I raid a Duma, a base di una miscela di gas e armi convenzionali, avrebbero causato almeno 100 morti e mille feriti. 

 


Il regime di Damasco, con il sostegno della Russia, ha negato di aver condotto un attacco chimico. Il presidente americano ieri ha lanciato un duro attacco contro Assad per i «molti morti, compresi donne e bambini, nella folla attacco chimico in Siria». «Il presidente Putin, la Russia e l'Iran sono responsabili del fatto di sostenere quell'animale di Assad», ha aggiunto promettendo che vi sarà «un grande prezzo da pagare».


I militari russi in Siria hanno ripetutamente avvertito di «un'imminente provocazione» per incolpare Damasco «di uso di armi chimiche», ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov citato dalla Tass in relazione al sospetto attacco chimico a Duma. Gli Usa stanno compiendo passi per non lasciare la Siria e anzi restare a lungo, ha aggiunto. 

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Aprile 2018, 13:55
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