Una depressione talmente grave a cui neanche le cure psichiatriche, i farmaci e l'amore della famiglia sono riusciti a trovare rimedio. Per Shanti l'unica soluzione, per avere pace, è stata scegliere l'eutanasia. La ragazza belga, a 23 anni, è stata accompagnata alla morte, dopo che sei anni prima, 17enne fu testimone indenne dell'orrore dei terroristi che si fecero esplodere all'aeroporto di Bruxelles. Shanti De Corte ne uscì senza un graffio, ma la sua anima no, scrive Il Messaggero.
Il racconto della mamma
Sua madre Marielle ha raccontato della scelta senza ritorno di Shanti, che lo scorso 7 maggio ha salutato per l'ultima volta la sua famiglia; la sua sofferenza mentale è stata giudicata dai medici «insostenibile... senza più possibilità di sollievo».
La ragazza prima di sottoporsi al processo irreversibile ha postato una foto sul suo profilo Facebook con l’ultimo messaggio: «È stata una vita di risate e lacrime, fino all’ultimo giorno. Ho amato e mi è stato concesso di sapere cos’è il vero amore. Me ne vado in pace. Sappiate che già mi mancate».
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Tentativi di suicidio
Nel 2018 e nel 2020, la ragazza aveva già provato a togliersi la vita, ma poi aveva scelto di chiedere aiuto a un’associazione che accompagna chi sceglie l’eutanasia, riconosciuta in Belgio in caso di sofferenze fisiche o psichiche.
Medicine per sopravvivere
La ragazza belga ha raccontato la sua estrema difficoltà di vivere in questi sei anni. «Mi sveglio e prendo medicine a colazione, poi fino a undici antidepressivi al giorno.
#Shanti sconfitta dalla #depressione: #eutanasia a 23 anni dopo essere sopravvissuta all’#attentato #Isis https://t.co/2dVs3HcQsL
— Leggo (@leggoit) October 9, 2022
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 13:04
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