Serial killer ha ucciso oltre 70 donne, la figlia confessa dopo anni: «Ci costringeva a seppellire i corpi»

La donna ha spiegato che il padre avrebbe ucciso cinque o sei donne all'anno per diversi decenni seppellendo i cadaveri in un pozzo abbandonato nella sua proprietà

Serial killer ha ucciso oltre 70 donne, la figlia confessa dopo anni: «Ci costringeva a seppellire i corpi»

di Alessia Strinati

«Ha ucciso circa 70 donne e ci ha costretto a seppellire i cadaveri». Queste sono le parole choc di una delle figlie di Donald Dean Studey, un uomo morto nel 2013 sospettato di aver assassinato decine di donne nell'Iowa, negli Usa. Dopo una serie di delitti irrisolti pare che la polizia sia arrivata al nome di Studey e sul suo conto spuntano le prime testimonianze.

Leggi anche > Sedicenne bullizzata perché «l'ex della sua amica ci provava con lei»: si è uccisa nella sua cameretta

A parlare dopo anni è una delle figlie del presunto serial killer che ha spiegato di essere stata costretta, insieme ai suoi fratelli, a scavare fosse per seppellire cadaveri di donne. Lucy Studey ha indicato agli inquirenti una serie di luoghi in cui ci sarebbero ancora i cadaveri e in quelle aree la polizia, insieme all'unità cinofila, sta portando avanti dei rilievi.

La donna ha spiegato che il padre avrebbe ucciso cinque o sei donne all'anno per diversi decenni seppellendo i cadaveri in un pozzo abbandonato nella sua proprietà, un terreno nella piccola città di Thurma.

Tutte le vittime avevano tra i 20 e i 30 anni ed erano principalmente prostitute: «Ci diceva semplicemente che dovevamo andare al pozzo e sapevo già cosa significava», ha detto la donna alla stampa americana, «Ogni volta che andavo lì o sulla collina, non pensavo che sarei tornata indietro. Ero convinta che mi avrebbe ucciso perché non sarei stata capace di tenere la bocca chiusa».

Leggi anche > Gemelli costretti a vivere ammanettati in uno sgabuzzino, per cibo le loro feci: arrestati la mamma e il compagno

Le ragazze venivano uccise in vario modo, accoltellate, con colpi di arma da fuoco, ma la maggior parte delle volte venivano ammazzate di botte. Buona parte dei delitti venivano consumati nella roulotte in cui vivava tutta la famiglia. Da lì i corpi venivano trasportati verso la proprietà in cui erano sepolti, nei mesi freddi con uno slittino, quano non c'era la neve con un carretto dagli stessi figli.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2022, 17:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA