Senzatetto massacrato di botte e ucciso per divertimento: fra i killer due fratelli di 17 e 14 anni

Senzatetto massacrato di botte e ucciso per divertimento: fra i killer due fratelli di 17 e 14 anni

di Federica Macagnone
Dopo anni in cui la verità era rimasta arenata per colpa di una madre che non voleva vedere i suoi figli dietro le sbarre, è stata fatta giustizia per la morte di Kevin Bennett, il senzatetto brutalmente pestato a morte da tre adolescenti davanti a un supermercato di Liverpool.
 
La vita non era stata facile per Kevin che, dopo essere caduto in disgrazia, si era ritrovato a 53 anni a vivere in strada. Quella sera del 17 agosto 2012, come spesso accadeva, aveva annegato tutti i suoi pensieri nella birra. Si apprestava ad addormentarsi davanti al giaciglio che aveva creato davanti a un supermercato quando è stato avvistato da tre ragazzini: Brandon Doran e Simon Evans, entrambi 14enni, e Connor Doran, 17enne fratello maggiore di Brandon.
Il primo a sferrare il calcio è stato Evans, incitato da Connor che lo aveva provocato: «Scommetto che non ce la fai». Sono bastate quelle parole per scatenare la furia assassina dei tre ragazzini.
Kevin ha subìto una frattura al viso, aveva costole rotte e un polmone collassato. A infliggergli le ferite mortali è stato Kevin, che ha saltato ripetutamente sul suo torace. Dopo il pestaggio Evans si era pure vantato con un amico: «Ho iniziato a prenderlo a calci, l'ho massacrato e ora è morto».
 
Quella notte stessa Kevin è stato trasportato in ospedale: è rimasto ricoverato sei giorni prima di morire a causa delle ferite. I ragazzini sono stati rintracciati e interrogati. Hanno negato le accuse e la madre dei due fratelli ha fornito un alibi ai figli per la notte dell’omicidio. Ma adesso i giudici non hanno più dubbi: sono loro i colpevoli. Connor rimarrà in carcere per 12 anni, Evans per otto e Brandon per sei.
«Penso che sia così triste che avete massacrato un uomo solo per il gusto di farlo - ha detto il giudice Clement Goldstone - Ognuno di voi, con la sua violenza insensata, ha rinunciato al diritto di godersi la libertà». Linda Doran, madre di Connor e Brandon, è stata incarcerata per 30 mesi per aver intralciato le indagini. Connor e Brandon, tra l’altro, non sono gli unici figli di Linda a essere condannati: Ryan, il figlio maggiore della donna, è stato incarcerato dopo aver attaccato uno sconosciuto con una bottiglia.

«Hai appena visto i tuoi due figli più piccoli mandati in detenzione per un omicidio - ha continuato il giudice rivolgendosi alla donna - Il tuo codice d'onore ti imponeva di proteggere i tuoi ragazzi nell'ora del bisogno a qualsiasi prezzo, anche al costo dell’onestà e della decenza. Le tue bugie hanno prolungato le indagini della polizia rendendo il percorso verso la verità più lungo. Hai anche un altro figlio in carcere. Non ci sono molti genitori che devono sopportare una situazione del genere e non ci sono molte madre così incapaci di assumersi la responsabilità di aver cresciuto i figli in questo modo».
Alcuni parenti di Kevin, seppur soddisfatti per le condanne, hanno ancora una serie di domande destinate a rimanere senza risposta. «Giustizia è stata fatta e questo è tutto ciò che volevamo come famiglia – ha detto Angela Connerty, cugina di Kevin – Ma continuiamo a chiederci: perché lo hanno fatto? Non sapremo mai perché lo hanno ucciso». 
Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Giugno 2020, 10:25
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