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A raccontare la vicenda è Levante-EMV. La giovane Judiht, di Algemesì (Valencia), aveva ordinato la borsa da un sito di e-commerce legato ad AliExpress e la busta era arrivata a casa una settimana dopo, molto prima del tempo previsto. La ragazza racconta: «Ho deciso di aprire la busta, c'era anche mio fratello ad assistere alla scena. Quando ho aperto la busta ho notato che la borsa era più piccola di quanto credessi, poi l'ho aperta per togliere gli involucri in plastica e ho infilato la mano per verificarne la capienza. A quel punto, ho sentito un dolore molto intenso al pollice».
🦂 Judiht, vecina de Algemesí, compró un bolso por internet a una compañía china. Cuando lo recibió, metió la mano dentro y recibió un picotazo de un escorpión.
— Levante-EMV (@levante_emv) September 23, 2020
Video: Perales Iborra y @arturoiranzo pic.twitter.com/sWenoFJNU3
Dopo le prime cure, Judiht ha deciso di recarsi in un commissariato di polizia per sporgere denuncia ed ha contattato il venditore. Dopo qualche ora è arrivata la risposta, in cui la responsabilità viene addossata sul fornitore: «Ci dispiace, utilizziamo buste in polietilene per proteggere i prodotti, evidentemente lo scorpione si trovava lì già da tempo». Il piccolo scorpione, intanto, si trova ancora custodito all'interno di un barattolo di vetro; le autorità hanno suggerito alla ragazza, in caso di morte dell'animale, di conservarlo con l'alcol etilico a 96° per mantenerlo intatto fino ad un eventuale processo in cui potrebbe essere utilizzato come prova.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Settembre 2020, 16:19
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