Il comparto turistico italiano devastato dalla pandemia aveva appena tirato un sospiro di sollievo per l'ordinanza del Ministro Roberto Speranza che, validando il vaccino Sputnik, consentiva il ritorno nel Belpaese dei Big spenders russi. Una boccata di ossigeno interrotta sul nascere dall'offensiva di Putin contro l'Ucraina. Così, nella Penisola, si allontana la prospettiva di nuovi arrivi dalla Federazione russa, quei turisti pochi ma buoni che non badano a spese (come gli americani, primo mercato a scegliere lo Stivale per le vacanze). Racconta Giuseppe Di Iorio di Aroma, ristorante 1 stella Michelin davanti al Colosseo: «La clientela russa non è mai stata numerosa quanto quella americana, ma era determinante. Un oligarca ama fare le cose in grande e da noi ne sono capitati diversi prima della pandemia a festeggiare compleanni e matrimoni, riservando l'intero locale per un tavolo per due». A Di Iorio fa eco a Milano Andrea Berton, chef dell'omonimo ristorante 1 stella Michelin: «I clienti russi prima del Covid frequentavano molto Milano e quelli che venivano in un ristorante come il nostro volevano fare un'esperienza gastronomica di livello. Erano molto preparati. Negli ultimi mesi avevano finalmente ripreso a frequentare ristoranti come il nostro. Si tratta di una clientela importante che può fare la differenza in attività ristorative di un certo tipo».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Febbraio 2022, 09:12
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