Il ricatto della Russia: «Via il blocco alle navi del grano se ci togliete le sanzioni»

Il ricatto della Russia: «Via il blocco alle navi del grano se ci togliete le sanzioni»

di Claudio Fabretti

Una guerra nella guerra. Con sullo sfondo lo spettro di una carestia destinata a mettere in ginocchio le aree più povere del pianeta. È conto alla rovescia per sbloccare le forniture di grano, paralizzate dal conflitto in Ucraina. E Mosca gioca la sua partita con una proposta che assomiglia a un ricatto: «Siamo pronti a fornire un corridoio umanitario per le navi che trasportano prodotti alimentari fuori dall’Ucraina - fa sapere il viceministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko - a patto che vengano rimosse le sanzioni contro la Russia: solo così si può evitare una crisi alimentare globale». Invece un’eventuale scorta occidentale delle navi che trasportano grano dall’Ucraina «aggraverebbe seriamente la situazione nel Mar Nero», sempre secondo le parole di Rudenko.
Contraria a ogni allentamento delle sanzioni contro Mosca, l’Ucraina denuncia come la Russia stia «ricattando il mondo» e scarica sul Cremlino tutta la responsabilità di una crisi alimentare dalle prospettive devastanti per l’economia mondiale: «Questo è solo l’inizio e se permettiamo a Putin di continuare questa follia militare, la crisi diventerà sempre più profonda - ha sottolineato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, al World Economic Forum - Se la Russia non toglie il blocco, il grano ucraino marcirà, gli agricoltori ucraini non semineranno e l’intero ciclo agricolo verrà interrotto. Ciò significherà una crisi alimentare pluriennale».
Al lavoro per sbloccare l’export di cereali dall’Ucraina sono anche le cancellerie europee. «Sono in corso colloqui per creare corridoi resi sicuri dall’assistenza militare. Potrebbe essere il modo più veloce per sbloccare le forniture ucraine», ha detto vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, al Forum economico mondiale di Davos. Secondo Dombrosvkis, «nulla impedisce alla Russia di esportare i suoi cereali, si tratta di una manipolazione russa».
Di certo l’Europa non sembra disposta ad accettare le richieste di Mosca.

Anzi, secondo il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, Bruxelles sta lavorando in questi giorni a un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia. E ieri il commissario Ue alla giustizia Didier Reynders ha riferito che sono stati congelati sinora beni per 10 miliardi agli oligarchi russi.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Maggio 2022, 06:15
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