«La Russia aumenta le navi nel Mediterraneo, arriva fino allo Jonio», allarme della Marina. Putin: rafforzeremo l'armamento nucleare

Il presidente russo ha parlato in un discorso video pubblicato sul sito del Cremlino in occasione della Giornata del Difensore della Patria

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di Redazione web

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato in un discorso video pubblicato sul sito del Cremlino in occasione della Giornata del Difensore della Patria che sarà data particolare enfasi al potenziamento dell'armamento nucleare del Paese. Lo riporta la Tass.

Putin ha affermato che i sistemi missilistici russi di punta basati sui silo Sarmat, armati con missili balistici intercontinentali orbitali pesanti a propellente liquido in grado di trasportare cariche nucleari, entreranno in servizio nel 2023. Anche le consegne dei missili ipersonici Zirkon a bordo delle navi inizieranno nel 2023.

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«La Russia aumenta le navi nel Mediterraneo e nel Mar Nero»

L'allarme arriva dalla Marina italiana: «Gli effetti immediati sulla nostra sicurezza della guerra in Ucraina si sono riverberati ancora una volta sul mare e sono l'aumento impressionante dei numeri della flotta russa nel Mediterraneo e nel Mar Nero a un livello che non si vedeva nemmeno ai tempi della guerra fredda. Il numero di navi russe nel Mediterraneo è aumentato, un numero alto che non è una minaccia diretta al territorio nazionale ma aumenta tantissimo la tensione. I russi hanno un atteggiamento aggressivo che non era usuale nel Mediterraneo e prima era evidente solo nel Baltico. Il rischio di incidente è possibile e quando c'è un incidente di questa natura non si sa mai dove si può andare a finire», ha detto il Capo di Stato maggiore della Marina militare, Enrico Credendino, in audizione all Commissione Difesa della Camera.

«L'aumento impressionante di navi della flotta russa nel Mediterraneo non è una minaccia diretta al territorio nazionale» ma «ci chiede e chiede agli alleati una maggiore presenza in nave. L'esigenza per noi è di essere presenti con una flotta navale bilanciata», ha detto il Capo di Stato maggiore della Marina militare. «Il Mediterraneo - ha anche spiegato Credendino - è una zona molto turbolenta, con una competizione continua tra stati rivieraschi per l'accesso alle risorse economiche e teatro di illeciti di varia natura, tra contrabbando, trafficanti di esseri umani. È necessario monitorarlo costantemente. C'è anche un problema di riarmo delle nazioni della sponda sud del Mediterraneo in termini navali come l'Algeria che compra navi da Italia, Francia e Germania, ma i sommergibili dotati di missili Kaliber li ha comprati dalla Russia».

«Nel Mediterraneo, molto affollato, c'è un equilibrio instabile. Non si erano mai visti quattro gruppi portaerei alleati nel Mediterraneo: italiano, francese, americano e la nave anfibio spagnola.

I russi arrivano fino allo Jonio senza problemi, fanno puntate verso lo Jonio con un gruppo navale di tre navi moderne. La nave più moderna è la russa, che in questo momento è in Sudafrica e ha imbarcato i missili ipersonici: non sappiamo se siano efficaci o meno, questo lo vedremo, ma la nave entrerà nel Mediterraneo. I russi dicono che sarà la più moderna al mondo. La situazione è complessa e turbolenta, il rischio di incidenti è alto». Così il Capo di Stato Maggiore della Marina militare, Enrico Credendino, alla Commissione Difesa della Camera.

Putin: Kiev punta alla Transnistria

«Kiev sta preparando una provocazione armata contro la Transnistria», ha affermato il ministero della Difesa russo su Telegram, citato da Ria Novosti. «Secondo le informazioni disponibili, nel prossimo futuro il regime di Kiev sta preparando una provocazione armata contro la Repubblica Moldava transnistriana che sarà condotta dalle Forze Armate ucraine, anche con il coinvolgimento della formazione Azov», ha dichiarato il ministero. «Come pretesto per l'invasione, Kiev ha in programma di organizzare una offensiva dal territorio della Transnistria. I sabotatori indosseranno uniformi militari russe», ha detto il dipartimento.

Il ministero della Difesa di Mosca afferma di avere ottenuto prove di un piano in base al quale militari dell'esercito ucraino e del battaglione nazionalista Azov, «vestiti con uniformi delle forze armate russe», dovrebbero inscenare una falsa invasione dell'Ucraina a partire dal territorio della Transnistria, la autoproclamata repubblica filorussa sul territorio della Moldavia. Ciò darebbe alle forze di Kiev il pretesto per attaccare la Transnistria. Il ministero della Difesa russo avverte che sta monitorando da vicino la situazione lungo il confine fra Ucraina e Transnistria ed è «pronto a rispondere» ad ogni sviluppo. Sul territorio della Transnistria Mosca ha un contingente di circ 1.500 soldati.

 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Febbraio 2023, 18:48
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