Il giallo del ministro della Difesa "sparito" per giorni: «Oggi ha visto Putin». Le strane risposte del portavoce

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha spiegato che Shoigu ha partecipato a un incontro con Putin: "Non appare in pubblico perché non ha tempo"

Il giallo del ministro della Difesa "sparito" per giorni: «Oggi ha visto Putin». Le strane risposte del portavoce

Il giallo di Sergei Shoigu. Da quasi due settimane, il ministro della Difesa della Russia non appare più sui media e questo ha dato via a numerose indiscrezioni. Tanto da indurre ad una precisazione il portavoce del Cremlino, che ha anche diffuso un video del collegamento tra Vladimir Putin e il suo ministro.

Leggi anche > Zelensky alla Nato: «Dateci carri armati e aerei. Cosa farete quando attaccheranno Paesi Baltici e Polonia?»

Russia, Peskov: «Shoigu ha incontrato Putin, non ha tempo per i media»

Dmitry Peskov, il portavoce ufficiale di Vladimir Putin, oggi ha infatti spiegato che Sergei Shoigu ha partecipato ad un incontro dei rappresentanti del Consiglio di sicurezza di Mosca con il presidente russo, durante il quale ha fatto un rapporto sulla prosecuzione della cosiddetta «operazione speciale militare» in Ucraina. Lo stesso Peskov ha smentito le voci su problemi di salute del ministro russo della Difesa, aggiungendo: «Il ministro della Difesa ora ha molte preoccupazioni. È in corso un'operazione militare speciale. Naturalmente, ora non è proprio il momento per l'attività dei media, questo è abbastanza comprensibile».

Russia, il Cremlino diffonde un video con Shoigu

Il ministro della Difesa Sergei Shoigu è riapparso oggi, dopo 13 giorni di assenza dalla scena pubblica, circostanza che aveva alimentato speculazioni su una sua possibile malattia o su una sua emarginazione a causa dell'andamento della guerra in Ucraina. L'agenzia di stampa Ria Novosti ha diffuso un video che mostra il presidente russo Vladimir Putin in collegamento con i membri del Consiglio di sicurezza nazionale, tra cui Shoigu, che avrebbe riferito dei «progressi dell'operazione militare speciale» in Ucraina. 

L'Ucraina: «Shoigu e Putin gli unici a favore della guerra»

Guai, però, a pensare che Sergei Shoigu sia uno degli oppositori 'interni' alla politica bellica di Vladimir Putin. Il capo della Direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, Kirill Budanov, ha infatti spiegato: «Solo il presidente russo Vladimir Putin e il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu sono convintamente a favore della continuazione di una guerra su vasta scala con l'Ucraina».
«Ci sono stati grossi problemi all'interno della leadership militare e politica della Russia - ha detto Budanov - In effetti, ora ci sono solo due persone che sono assolutamente a favore della continuazione della guerra, gli altri stanno cercando di fermarla. La stragrande maggioranza dei russi è contraria».

Chi è Sergei Shoigu, ministro della Difesa di Putin

Non è un militare, non proviene dalle fila dell'Fsb, e non è originario di Leningrado, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, oggi ricomparso, dopo 13 giorni di silenzio, anche se solo nel quadratino in alto a sinistra dello schermo del Consiglio di sicurezza aperto sulla scrivania di Vladimir Putin. Qualche fotogramma che non appare sufficiente per mettere a tacere le voci sulla sua uscita di scena, una assenza rilevante dato il suo ruolo di primo piano nel promuovere la guerra contro l'Ucraina.

La figura di Shoigu era cresciuta di peso in questi anni, sull'onda dei successi militari di Mosca in Crimea e in Siria.

E perlomeno fino a poco dopo il 24 febbraio, poteva contare, malgrado il suo curriculum anomalo, di grande ascolto al Cremlino. Ministro della Difesa dal 2012, Shoigu, 66 anni, era stato in precedenza, sin dagli anni Novanta, ministro per le Situazioni di emergenza, una carica con cui si è costruito una fama di risolutore di problemi, decisionista e sempre presente, con una presenza ben pubblicizzata da un esercito di persone.

Originario di Tuva, la piccola repubblica della Federazione ai confini con la Mongolia, è laureato in ingegneria e non ha mai prestato servizio come militare. Ma oltre a indossare una divisa sin da quando era ministro delle Situazioni di emergenza, passato alla Difesa, ha imposto agli ufficiali dello stato maggiore di indossarne una e ha reintrodotto l'uniforme sovietica del 1945, nota come l'uniforme della vittoria. Ha promosso la rivoluzione hi tech della difesa, istituendo il comando per le operazioni cyber, riunendo aeronautica e forze dello spazio, nelle forze aerospaziali.

I successi militari negli anni Dieci del Duemila hanno consolidato la strada a stanziamenti sempre più elevati. E le sanzioni hanno avvicinato gli oligarchi alla difesa, nello sforzo per la ricostruzione un nuovo complesso militar industriale. Ai miliardari che perdevano capitali con le misure occidentali, in questi anni sono stati offerti lucrosi contratti nel settore. Shoigu, capolista insieme al ministro degli Ester Sergei Lavrov del partito Russia unita alle elezioni legislative dello scorso settembre, spesso a caccia insieme a Putin in remote località del Paese, ha saputo sfruttare lo spazio che si è aperto a causa dei numerosi flop dei servizi di intelligence, che si sono fatti smascherare nelle operazioni per l'avvelenamento di Sergei Skripal a Salisbury e contro Navalny in Siberia, insuccessi che hanno completamente cambiato gli equilibri di potere a Mosca. «Sin dall'inizio, questa campagna è stata definita come una proiezione di potenza militare vecchia maniera».

Assegnando ai militari un tale ruolo decisivo, «Putin ha consolidato un clamoroso cambiamento avvenuto nella gerarchia di sicurezza nell'ultimo anno: se all'inizio della sua leadership, l'esercito non era coinvolto nella definizione delle politiche ed era subordinato ai servizi, negli anni recenti, le Forze armate hanno assunto rinnovata importanza non solo nelle relazioni con i Paesi vicini ma anche nella definizione stessa delle politiche», hanno scritto di recente su Foreign Affairs i due analisti russi, specializzati nei serzidi di intelligence, Andrei Soldatov e Irina Borodan denunciando la mancanza di addestramento militare appropriato di Shoigu.

Le ultime notizie del ministro, prima della breve comparsa di oggi, risalgono allo scorso 11 marzo, quando, secondo il ministero della Difesa, ha parlato al telefono con la controparte turca, Hulusi Akar, e poi si è recato all'ospedale militare centrale Mandryka di Mosca per conferire onorificenze ai soldati che «si sono distinti nell'operazione militare speciale». Il 18 avrebbe poi preso parte, secondo il sito del Cremlino, a un incontro del Consiglio di sicurezza presieduto da Putin di cui non è stata diffusa alcuna immagine. Quella sera, Pervyi Kanal ha diffuso le immagini della consegna delle onorificenze ai soldati, sottolineando che l'evento era di quel giorno stesso ma le immagini sono identiche a quelle dell'11. Ai giornalisti di Angentstvo (ex Proekt) che ieri hanno chiesto al ministero della Difesa ragione di questa scomparsa, è stato risposto che il ministro non sta bene e che ha «problemi di cuore». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Marzo 2022, 17:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA