Reddito di cittadinanza, la Finlandia ci ripensa: «L'esperimento è stato un flop»

Reddito di cittadinanza, la Finlandia ci ripensa: «L'esperimento è stato un flop»

di Enrico Chillè
Occorre attendere il prossimo anno per avere dei dati ufficiali, ma la tendenza dal 2017 a oggi è chiara: in Finlandia il reddito di cittadinanza è stato un clamoroso flop e difficilmente il programma andrà avanti senza modifiche. La misura di welfare adottata dal governo di Helsinki, infatti, appare fallimentare per la sua stessa natura: non si tratta di un sussidio di disoccupazione, come nel caso di quello ideato e più volte pubblicizzato dal Movimento 5 Stelle, ma di un bonus che viene garantito a giovani disoccupati, indipendentemente dalla loro ricerca di un lavoro.

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Se da noi il M5S ha sempre parlato del reddito di cittadinanza come di un sussidio volto a spingere i disoccupati alla ricerca di un lavoro, sul modello anglosassone, in Finlandia, dal 2017, duemila giovani disoccupati ricevono 590 euro netti al mese per due anni, anche se non cercano un lavoro. Come riporta anche Agi, il governo finlandese, che inizialmente aveva progettato di estendere la misura anche agli occupati, si è visto costretto a fare un netto passo indietro e a ripiegare su differenti forme di welfare.

Il motivo è molto semplice e spiegato anche da Business Insider: il sussidio era così alto e il sistema così rigido da consentire ai disoccupati di continuare a beneficiarne per un biennio senza dover cercare un lavoro. A Helsinki se ne sono accorti molto presto e, nel dicembre scorso, il programma è stato parzialmente modificato: per continuare a ricevere il sussidio, il beneficiario dovrebbe svolgere un'attività lavorativa di 18 ore ogni tre mesi, altrimenti rischia di perdere un'alta percentuale dei 590 euro mensili. Petteri Orpo, ministro delle Finanze finlandese, ha già annunciato: «Dal 2019, quando finirà il progetto pilota, abbandoneremo questo modello per concentrarci sul credito universale, senza sussidi ai disoccupati ma con sgravi fiscali a favore dei più poveri».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2023, 19:02
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