Suicida dopo video hot, la mamma di Tiziana posta foto dell'ex su Fb: «Ecco chi è il colpevole»
Lo scorso maggio Khensani aveva denunciato di aver subìto uno stupro a Grahamstown, nel campus della Rhodes University: lo studente presunto colpevole dello stupro, il cui nome non è stato reso noto, era stato però soltanto sospeso in attesa delle indagini. Dopo la morte della ragazza la Procura nazionale e la polizia sudafricana hanno aperto un'inchiesta: troppo tardi, perché la 23enne è morta lo scorso 3 agosto, e probabilmente si poteva fare di più per evitare la tragedia.
La morte di questa giovane vittima di stupro ha scatenato l'indignazione pubblica nel Paese, dove le donne usano spesso i social media per condividere immagini di donne che sono state uccise dai loro partner.
Migliaia di donne hanno marciato la settimana scorsa in tutto il paese per protestare contro la violenza di genere. Il vicerettore dell'ateneo, Sizwe Mabizela, ha annunciato che nel giorno del funerale della studentessa, a Johannesburg, l'università terrà la bandiera a mezz'asta.
In Sudafrica stupri e violenze sessuali sulle donne sono infatti un vero allarme: il Paese è uno dei paesi in cui questo tipo di reati è più diffuso. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2016 e 2017 le donne stuprate sono state 138 ogni 100mila (in Svizzera sono 6 ogni 100mila): drammatici anche i numeri sui femminicidi, con il Sudafrica che 'vanta' una percentuale cinque volte più grande di quella mondiale.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Agosto 2018, 16:46
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