Catalogna, Puigdemont ha firmato l'indipendenza: "Ora avviamo dialogo". Madrid: "Proclamazione inammissibile"

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BARCELLONA - Il presidente catalano Carles Puidgemont ha firmato la dichiarazione di indipendenza. Lo riferiscono i media spagnoli. Dopo Puidgemont hanno firmato la presidente dell'assemblea Carme Forcadell, il vicepresidente catalano Oriol Junqueras e i rappresentanti dei partiti della maggioranza di governo catalana.

PEDRO SANCHEZ ALLA MONCLOA PER VEDERE RAJOY  Il Segretario del Partito socialista spagnolo Pedro Sanchez si sta recando al palazzo della Moncloa a Madrid per incontrare il primo ministro Mariano Rajoy dopo la dichiarazione di indipendenza della Catalogna. Lo riferiscono i media spagnoli.

DOMANI RIUNIONE EMERGENZA GOVERNO MADRID Una riunione di emergenza del governo spagnolo è stata convocata per domani. Lo ha annunciato la vice del premier Mariano Rajoy. Soraya Saenz de Santamaria ha detto che la riunione di governo si terrà alle nove di domani mattina. Questa notte, ha aggiunto la vice premier, Rajoy è impegnato in colloqui con i principali leader politici dopo il discorso del leader catalano Carles Puidgemont.

"PUIGDEMONT NON SA DOV'È, DOVE VA E CON CHI" Carles Puidgemont, il leader catalano «Non sa dove si trova, dove sta andando e con chi vuole andare. Lo ha detto la vicepremier spagnola Soraya Sáenz de Santamara. »ha sottoposto la comunità autonoma al massimo grado di incertezza.

PUIGDEMONT, "AVVIO DIALOGO CON MADRID" «Come presidente della Generalitat, assumo il mandato perché la Catalogna si converta ad una Repubblica indipendente». Lo ha detto il presidente catalano Carles Puigdemont nel suo intervento al Parlamento di Barcellona. Un'assemblea divisa a metà tra gli applausi e il silenzio.

Ma la Catalogna «sospende la dichiarazione di indipendenza per avviare il dialogo, perché in questo momento serve a ridurre la tensione».

«È inammissibile fare una dichiarazione implicita di indipendenza e poi sospenderla in modo esplicito. Il governo non cederà a ricatti»: lo affermano fonti del governo di Madrid citate dall'agenzia Efe, che hanno ribadito che il referendum è stato «fraudolento e illegale».

«Sono qui dopo il risultato del referendum del primo ottobre per spiegare le conseguenze politiche che ne derivano. La Catalogna è un affare europeo. È un momento critico e serio e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per eliminare la tensione e non incrementarla». Sono state le prime parole di Puigdemont nel giorno della verità per la Catalogna.

«Quello che presenterò qui è il risultato del primo ottobre - prosegue - non una mia decisione personale, è la volontà del governo che presiedo, che ha mantenuto l'impegno di convocare il referendum e analizzare gli eventi successivi».

Puigdemont ha poi ricordato le violenze: «Quello che presenterò qui è il risultato del primo ottobre, non una mia decisione personale, è la volontà del governo che presiedo, che ha mantenuto l'impegno di convocare il referendum e analizzare gli eventi successivi». La Catalogna è stata umiliata quando ha tentato di modificare il suo statuto «rispettando la Costituzione». Lo ha detto il presidente catalano Carles Puigdemont, ricordando il testo di modifica dello statuto «tagliato» e «modificato» per due volte, tanto da diventare «irriconoscibile». Il risultato è stata «un'umiliazione».

Puigdemont è arrivato al Parlamento catalano intorno alle 17, un'ora prima dell'inizio della seduta plenaria, per partecipare a una riunione del gruppo di Junts pel Sì e non ha rilasciato dichiarazioni. Ma l'atteso discorso del presidente catalano Carles Puigdemont, previsto per le 18, è stato rinviato di un'ora circa, riferisce la tv pubblica tv3. È stata convocata una riunione dell'ufficio di presidenza dell'assemblea C'è grande incertezza sulla formula che userà ma pochi dubbi finora sul fatto che si tratterà di una dichiarazione unilaterale di indipendenza.

La procura spagnola intanto sta preparando una denuncia per sovversione contro Carles Puigdemont, che scatterebbe in caso di proclamazione unilaterale dell'indipendenza da parte del presidente della Generalitat catalana.
Lo scrive El Mundo. Il reato di sovversione, che contempla anche chi «dichiari l'indipendenza di una parte del territorio nazionale», è punibile con pene fra i 15 e 25 anni di carcere.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Ottobre 2017, 09:38
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