Hamidad, da prostituta dell'Uganda a leader politica: "Avevo 97 fratelli, poi finii in strada"

Hamidad, da prostituta dell'Uganda a leader politica: "Avevo 97 fratelli, poi finii in strada"
Una vita difficile sin dai primi anni, in una famiglia di condizioni modeste e decisamente numerosa: «Eravamo 98 fratelli, me compresa, quando mio padre morì eravamo in 76 e oggi siamo in 72». Inizia così la storia di Hamidah Nambajjwe, una donna che vive in Uganda e che ha trovato, grazie ad una ong come Amref, la possibilità di riscattarsi e impegnarsi a favore di tante ragazze che, ancora giovanissime, non avevano trovato altra via che quella della prostituzione.

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«Quando avevo 18 anni i miei genitori morirono di Aids, così lasciai la casa e andai a vivere con una ragazza. Lei mi faceva incontrare diversi uomini, mi assicurava che si guadagnava bene» - racconta Hamidah, 36 anni, che vive nella capitale Kampala - «Spesso, però, trovavo più di un uomo ad attendermi, furono anni di dolore e umiliazioni. I peggiori, però, erano i poliziotti: potevano e dovevano arrestarmi, ma preferivano abusare di me». Durante quegli anni, la donna rimase incinta per due volte di alcuni clienti che non vide mai più: oggi Hamidah è mamma di Musanje, 19 anni, di Maria, 17, e del figlio di cinque anni avuto con l'uomo che ha sposato otto anni fa. Rispetto alla media dell'Uganda, tre figli sono relativamente pochi: niente a che vedere con la numerosissima famiglia di provenienza, ma nel paese ogni donna ha in media 5,7 figli. Una crescita demografica di proporzioni drammatiche, se si considera che il 45% della popolazione ha meno di 15 anni e la disoccupazione giovanile si attesta intorno al 60%. Lo racconta La Stampa.

A salvare Hamidah, così come tante altre ragazze ugandesi, è stata Amref, attiva in molti paesi poveri dell'Africa. Grazie ai programmi della ong, la donna riuscì a frequentare corsi di sartoria, tra l'altro pagati, e in poco tempo decise di mettersi in proprio, assumendo anche delle ragazze che si erano appena lasciate alle spalle il dramma della prostituzione e dello schiavismo. «Ero brava, così ho deciso di tentare la carriera imprenditoriale» - racconta ancora Hamidah - «Lavoriamo tutte molto nella sartoria, abbiamo molti capi da produrre. Sono felice di poter aiutare delle giovani che rischiano di vivere ciò che ho passato io».
Un altro dato decisamente negativo per l'Uganda è il bassissimo tasso di scolarizzazione: in media, solo il 16% dei ragazzi completa il ciclo di studi di scuola superiore. Questo ovviamente non aiuta dal punto di vista professionale e l'Uganda resta uno dei paesi più poveri al mondo. Anche per questo Hamidah, forte della propria esperienza di vita, ha deciso di candidarsi in politica e di conquistare, con uno schiacciante 98%, un importante ruolo politico: oggi è responsabile del sistema educativo a Kawempe, il quartiere più povero di Kampala. «Le statistiche non sono incoraggianti, ma voglio essere ottimista: la priorità è aumentare il numero di studenti diplomati. Anche i miei figli stanno studiando molto: Musanje frequenta l'università per diventare agronomo, mentre Maria vorrebbe iscriversi a giurisprudenza», ha spiegato la donna, che oggi è al suo secondo mandato dopo la rielezione.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Aprile 2018, 11:26
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