Premio Pulitzer alla redazione vittima di una sparatoria: così i giornalisti hanno raccontato la morte dei loro colleghi

Premio Pulitzer alla redazione vittima di una sparatoria: così i giornalisti hanno raccontato la morte dei loro colleghi
Ha adempiuto ai suoi doveri di informazione garantendo la copertura di una strage che l'ha toccata da vicino, così la redazione di "Capital Gazette", nel Maryland, ha ricevuto il prestigioso Premio Pulitzer. Il riconoscimento è andato ai giornalisti che sono riusciti a raccontare la sparatoria che è costata la vita ai loro colleghi lo scorso giugno ad Annapolis. Il peggiore attacco ai cronisti statunitensi,  come sottolinea L'Independent. 

La notizia era comparsa sul sito web della stessa "Capital Gazette" e poco prima uno stagista aveva twittato la richiesta d'aiuto. Il giornale locale ha una lunga storia: è stato fondato nel 1884 ed è di proprietà dello stesso gruppo editoriale che pubblica il "Baltimore Sun". Il Premio è andato al coraggio della redazione e di tutto lo staff, nonostante i momenti difficili. In quella sparatoria persero la vita John McNamara, Wendi Winters, Rebecca Smith, Gerald Fischman e Rob Hiaasen. «Chiaramente, c'erano molti sentimenti contrastanti. Nessuno vuole vincere un premio sulla pelle di cinque dei tuoi amici», ha dichiarato dal giornale Rick Hutzell.
 
Quest'anno la giuria del Pulitzer ha voluto premiare quei giornali che hanno coperto la scia di sangue che ha insanguinato l'America l'anno scorso. Il "South Florida Sun Sentinel" e' stato premiato per l'analisi delle manchevolezze che hanno permesso la sparatoria nel liceo di Parkland (Pubblico Servizio) mentre il "Pittsburgh Post Gazette" ha conquistato il riconoscimento per le breaking news dopo la strage alla sinagoga Tree of Life. 
"New York Times" e "Wall Street Journal" hanno vinto per le inchieste condotte l'anno scorso sull'operato di Donald Trump, mentre un italiano che vive a Beirut, Lorenzo Tugnoli, è stato premiato per la fotografia grazie a un reportage sulla fame in Yemen pubblicato sul "Washington Post". 
   
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Aprile 2019, 16:42
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