Pornografia, sentenza storica in Germania: «Niente siti porno senza tutele per i minori»

Respinto il ricorso di due noti portali pornografici con sede a Cipro in merito al divieto di distribuzione di materiale porno su internet in Germania nel caso non ci sia un sistema di tutela per i minori

Pornografia, sentenza storica in Germania: «Niente siti porno senza tutele per i minori»

ll tribunale superiore di Muenster ha detto no. Respinto il ricorso di due noti portali pornografici con sede a Cipro in merito al divieto di distribuzione di materiale porno su internet in Germania nel caso non ci sia un sistema di tutela per i minori. Una sentenza storica che sta già facendo il giro del mondo. 

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Contro due colossi del porno

A riportare il risultato della sentenza è il Der Spiegel che spiega come la decisione confermi le conclusioni già espresse dal tribunale di Duesseldorf. Questo si era pronunciato a favore dell‘Autorità per i media della Nordreno-Vestfalia, che si era mossa per il blocco dell‘ ulteriore distribuzione di tre siti - Pornhub, YouPorn e Mydirtyhobby - a meno che non venga garantito che vi abbiano accesso solo gli adulti.

Lo scontro infinito

Lo scontro dura ormai da anni. I proprietari di diversi grandi portali porno si rifiutano di fornire i loro servizi con un sistema di protezione dei minori. La maggior parte dei siti offre solo avvisi che possono essere facilmente superati se non è installato un programma di protezione sul computer o sullo smartphone. Se i portali continueranno a rifiutarsi di installare un sistema di protezione, potrebbero essere bloccati dalle autorità tedesche.

Secondo Spiegel, tuttavia, le autorità cipriote intenderebbero ora regolamentare autonomamente la tutela dei minori nell‘accesso ai siti pornografici, il che allungherebbe nuovamente i tempi legali del confronto e metterebbe di nuovo in discussione la competenza territoriale delle autorità tedesche sul caso.

Sentenza storica

«Una sentenza storica» che «tutela i giovani, il rispetto della dignità delle persone e la riscoperta del senso pienamente umano della sessualità». Giudica così Giovanni Baggio, presidente nazionale Aiart, preside e rettore dell’Istituto De Filippi di Varese.«È la vittoria del buon senso», afferma con soddisfazione l’Aiart, associazione di spettatori cattolici, che fa appello al governo italiano affinché si assuma questa responsabilità regolamentando concretamente questo aspetto. «I dati sulla pornografia a livello infantile sono allarmanti e ci dicono che le misure fin qui adottate non bastano. Tale sentenza è il primo spiraglio di luce - conclude Baggio - che va rafforzato attraverso un processo educativo, informativo e formativo integrato ed efficace. Sono troppe le violazioni legate all’uso della Rete che rispecchiano una scarsa attenzione alla tutela di minori e adolescenti».


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 09:13
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